La sera del 14/11/2013 del tutto casualmente in quanto aspettavo che mio figlio finisse la visita ad un amico, vado ad assistere al Consiglio Comunale in cui in quel momento, e non lo sapevo, è in corso l’approvazione del pagamento per l’appalto del gas da parte del Comune di 910.000 euro come differenza tra quanto richiesto da Italgas, società uscente, e quanto pagato da Ascopiave, società entrante. Tale pagamento è frutto della trattativa finale del nuovo Sindaco di Marostica Marica Dalla Valle per chiudere la vicenda dopo che Italgas è scesa dalla richiesta di indennizzo da 5.278.874 euro a 4.200.000 ed infine con la trattativa Dalla Valle a 3.925.976,30 euro.
A fine riunione incontro Valerio Zanforlin, ex consigliere comunale, gli chiedo cosa mai si tratta e mi risponde “non me ne parlare”.
Due sere dopo il Consiglio Comunale al termine di un convegno presso la ex Chiesetta San Marco vedo il Sindaco Marica Dalla Valle, la aspetto all’uscita e Le chiedo: “Cos’è questa vicenda del pagamento di di 910.000 euro?” appunto pagati direttamente dal Comune per il cambio del gestore del gas. Era notorio che in casi simili il Comune va in pari o ci guadagna procurando al gestore subentrante nuova clientela.
Ancora sotto shock per la vicenda che ha dovuto gestire e chiudere (è da pochi mesi eletta Sindaco senza alcuna precedente esperienza “politica”) mi risponde con gli occhi sgranati ed impauriti : “È un appalto truccato”. E se va via subito. È l’atteggiamento di una persona che ha dovuto coprire una situazione che non condivideva forse costretta e minacciata da qualcuno. Infatti avrebbe dovuto approvare il pagamento in quanto dovuto contrattualmente, come ha fatto, e poi contestualmente e tranquillamente sporgere denuncia. Al momento ho letto nelle sue parole come una specie di richiesta di aiuto.
L’immediata percezione e valutazione di un appalto non regolare deriva dal fatto che chi scrive conosce la tematica essendo stato da 1979 al 1982 rappresentante per le cooperative edili della Lega delle Cooperative nella commissione per l’ammissione all’Albo Costruttori per gli appalti del Magistrato delle Acque di Venezia e successivamente amministratore delegato e direttore generale di note aziende a Milano.
Nei giorni successivi ho cercato di informare la stampa locale della vicenda. Il Giornale di Vicenza non ha pubblicato nulla, mentre il Gazzettino ha cominciato a parlarne con due articoli. Purtroppo successivamente il Gazzettino ha tolto il corrispondente da Marostica e chiusa la redazione locale di Bassano. E quindi il tutto si è fermato con appunto i due articoli. È comunque significativa l’intervista del 07/12/2013 a Gianni Scettro, che da Sindaco ha firmato l’appalto e che in modo spregiudicato da’ la responsabilità al tecnico che ha fatto la perizia senza prima aver avuto alcun dubbio. Infatti Scettro afferma: “Stride il fatto che sia proprio il tecnico che si sentiva sicuro su una perizia giurata del valore di 3.015.000, tanto che con questo valore si è aperta la gara di appalto, a consigliare la transizione con Italgas per trovare un accordo extragiudiziario. Penso che, se c’è stato un errore nella perizia, sia ovvio che, per non ammettere la proprie responsabilità, consigli di non andare a giudizio”.
Nel momento in cui ho potuto tecnicamente attivare, avendo la collaborazione di un esperto informatico, nel maggio 2016 il blog di informazione www.marosticanotizie.it, ho ripreso la vicenda, partendo dai ricordi del Consiglio Comunale del novembre 2013. Vicenda che mi aveva molto colpito e stupito.
Avendo accusato il Sindaco di Marostica Marica Dalla Valle poi di aver coperto la vicenda, come di fatto dal lei implicitamente ammesso in quanto l’appalto era truccato, sono stato querelato. Con la querela mi è pervenuta ampia documentazione, che ancora non avevo e che comprova con una normale lettura in modo inconfutabile che l’appalto è stato pilotato e quindi truccato, anche se si cerca di confondere il problema con tecnicismi inutili. Da un un colloquio con un Sindaco di una cittadina simile a Marostica con gestore del gas proprio Italgas, risulta che i comuni dal 2011 non possono più fare simili appalti che sono demandati alla Provincia, che come stazione appaltante si assume tutte le responsabilità. Ed essendo la situazione di valutazione degli impianti sempre con Italgas molto difforme, ad oggi il Sindaco, con cui ho a lungo parlato. ha la situazione con Italgas bloccata da anni in assenza di accordo. Infatti il rischio di valutazione errata e di perdita per il Comune è troppo alto. Quindi è la stessa situazione di Marostica. Ma questo Sindaco non ha particolari interessi e non procede con rischiose valutazioni di parte. Al riguardo vengo anche informato che dovrebbe arrivare a breve una normativa europea per risolvere il contenzioso.
Il Sindaco di Marostica con il responsabile tecnico Arch. Collicelli, con il Segretario comunale e con la giunta sapeva quindi che era l’ultima opportunità di gestire in proprio l’appalto, sapeva che il rischio del costo aggiuntivo ed invece di aspettare ha avuto fretta di chiudere con Ascopiave con una enorme differenza di valutazione tra le parti. Perché?
Il tecnico ed il Sindaco di Marostica sanno bene che le cifre in dubbio sono soprattutto dovute a 687.000 euro di contributi di allacciamento e 268.00 euro per una ipotetica economia di scala per un nuovo impianto pari al 7,5% sull’importo totale. Da notare che il perito ing. Dona’ nel Consiglio Comunale del 14/11/2013 esprime parere favorevole per far approvare la transizione a circa 3.925.000 euro senza ricorrere ad alcun arbitrato. In evidente contraddizione con la sua precedente stima “giurata” di 3.015.000.
Un ulteriore grave fatto risulta l’inserimento nel bando della gara d’appalto della clausola capestro che eventuali oneri aggiuntivi dopo i 3.015.000 euro sarebbero stati a carico del Comune.
Il verbale del Consiglio Comunale del 14/11/2013 e’ esaustivo della vicenda ed è molto chiaro, anche nelle dichiarazioni dell’avv. Meneguzzo, nel fatto che l’appalto è stato “forzato” in favore di Ascopiave. È evidente che tutta la vicenda doveva restare “in famiglia”, in Consiglio Comunale, con chi aveva capito e chi no.
E noi avremmo diffamato Marica Dalla Valle!….ma per piacere….
Osservatorio Economico Sociale di Marostica