Sospeso da mesi il mercatino dell’antiquariato di Marostica era un evento caratteristico della prima domenica del mese a Marostica. Certo occorreva vivacizzarlo, puntando anche sull’usato di un cero livello, selezionando gli espositori. Magari aprendo agli scambi tra la gente comune. Insomma innovare con un po’ di fantasia. Cambiando anche il restrittivo regolamento del 2017.
Ma se si vuol essere un minimo competenti prima di tutto si fa una semplice analisi di mercato. Per vedere le caratteristiche degli utenti, a quali prodotti antichi o usati sono interessati ed il valore del collegamento tra Piazza storica e mercatino.
Non c’è niente di tutto questo nella delibera della Giunta leghista del solito Mozzo che prevede solo la selezione del concessionario. D’altra parte è la Cultura della attuale amministrazione: cercare di sbolognare il problema.
“Di dare atto che le premesse costituiscono parte integrante del presente deliberato e di approvare, in via sperimentale, l’affidamento della gestione del Mercatino dell’antiquariato, dell’usato e del collezionismo, a soggetto professionale esterno, previa indagine di mercato finalizzata a selezionare un ente deputato con criteri essenzialmente di qualità, competenza ed affidabilità, il quale operi nei limiti delle norme nazionali, regionali e comunali con autonomia nei confronti degli operatori del mercato fatto salvo il pagamento al Comune di oneri di imposte, tasse e contribuzioni già previste negli ordinari atti di gestione dei servizi.”
Insomma si cerca di ripartire da zero cercando un operatore esterno, incapaci come Comune di gestire ed organizzare un bel mercatino che negli anni passati ha sempre vivacizzato la Piazza la prima domenica del mese, senza spesso le porcherie alimentari pseudo regionali che vengono ora offerte. E la Pro Marostica dorme?
Osservatorio Economico Sociale di Marostica