MARIO SCURO È L’UNICO CHE HA IL CORAGGIO DI DIRE I PROBLEMI SULLE MURA. BUCCO, MURARO E DINALE SUONANO SOLO IL VIOLINO

Al convegno sulle Mura di sabato scorso l’ultimo a parlare è stato Mario Scuro. Ed è stato l’intervento più propositivo. E Scuro era stato addirittura escluso dal convegno, probabilmente ritenuto troppo anziano e forse “rimbambito”. Ha dovuto lui stesso, protestando, quasi autoinvitarsi. Incredibile la mancanza di rispetto nei confronti di chi conosce nel dettaglio la situazione delle Mura e che tanto si è battuto per la loro salvaguardia.
Va dato atto al geom. Bucco ed alla sua “assistente” Bianchin di aver finalmente compreso che la Partita a Scacchi va contestualizzata con la storia di Marostica. Era ora che non ci si fosse solo focalizzati sulla Partita, che ricordiamo è una falsa ricostruzione storica, ma una eccezionale opera d’arte dell’arch. Vucetich che portò in campagna il folklore tipico di Venezia. La relazione sui tempi di Cangrande della Scala e della costruzione delle Mura del prof. Muraro è stata notevole ed interessante come l’intervento dell’arch. Dinale sui principi “militari” della loro costruzione.

Ma dal punto del fare siamo alla diplomazia politica. Solo il prof. Scuro non si è limitato ad esporre i vincoli urbanistici del decreto Soragni, legge di Stato per proteggere Marostica. Ma ha disegnato un quadro drammatico dell’ inerzia dei cittadini di Marostica e delle loro rappresentanze politiche nel difendere un patrimonio storico “unico”. Ne è emersa una situazione di decisioni errate, disinteresse, ignoranza, opportunismo e menefreghismo da veramente vergognarsi. E basta semplicemente seguire l’esempio di Cittadella che ha restaurato le sue Mura con un serio progetto e che oggi ne può andare fiera con anche un riconoscimento notevole di visitatori.

Insomma qualcosa si sta muovendo con almeno la presa visione delle problematiche legate alle Mura. Ma il coraggio politico di decidere ancora non c’è. Siamo ancora alla richiesta da parte del vice Sindaco Scomazzon di applaudire la Ylenia Bianchin per l’impegno ad organizzare il convegno. Ma si rendono conto della “boiata”? Interessano i fatti concreti a salvaguardia della Città.

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LA VERA POLITICA A BASSANO E MAROSTICA LA FANNO GLI INDUSTRIALI. I “POLITICI” SOLO BURATTINI?

È la sorpresa di Andrea Visentin & C. in questi ultimi quattro anni. Uno sforzo immane per far dimenticare l’Associane industriali sotto l’influenza deleteria della Banca Popolare di Zonin. E cioè dare un senso realmente politico e positivo al ruolo svolto dagli imprenditori.
Diciamo la verità che all’Assemblea degli industriali svoltasi a Villa Rezzonico sono rimasto a bocca aperta. Finalmente tutti avevano letto e praticato Teoria dello sviluppo economico di J. Schumpeter Lo avevo letto circa 50 anni fa e mi convinse a frequentare il Cuoa per diventare manager. In sostanza Schumpeter intuì, tra l’economia e la sociologia, la funzione dell’imprenditore nell’introdurre innovazioni nel processo economico.
Ma l’innovazione oggi avviene con imprenditori preparati che addirittura non hanno solo la laurea, ma master specifici. Oltre una cultura umanistica, indispensabile per capire la società in cui si vive, derivante dall’aver frequentato un liceo.

I casi presentati nella riunione dimostrano come la specializzazione tecnologica delle imprese sia il grande successo dei nostri imprenditori, che diventano indispensabili alle grandi aziende, che in alcuni casi incorporano l’azienda più piccola, ma fortemente innovativa.

Il problema evidenziato da Confindustria è la carenza di profili professionali adeguati alle imprese profondamente cambiate in questi anni e che sanno adattare il loro modello di business alle condizioni critiche che si sono create anche in modo del tutto imprevedibile.

Addirittura poi in contraddizione col passato ci sono persone ad alto profilo professionale che si licenziano per seguire non i soldi, ma un loro sogno di vita.

E questo è un problema che gli imprenditori devono risolvere. Fare in modo che in certa misura i propri dipendenti vedano nell’azienda in cui lavorano anche un sogno della propria realizzazione personale.

E i politici sono sempre più inadeguati alla realtà rifugiandosi dietro soluzioni demografiche (più figli per mantenere veneto-integro il mondo del lavoro) o assecondando con la cementificazione la retroguardia imprenditoriale, quando alcuni imprenditori confessano che alcuni loro clienti tornano per le vacanze nel nostro territorio dopo averne scoperto la bellezza e le opportunità di conoscenza storico-artistica per motivi di lavoro.
Dopo Zonin-Zuccato-Zigliotto quindi grande cambiamento tra gli imprenditori e dopo Mozzo-Pavan cosa ci aspetta?

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IL CONCETTO DI LIBERTÀ È ASSOCIATO AL RISPETTO DEI CITTADINI ED ALLA LEGALITÀ. SOPRATTUTTO A MAROSTICA DA PARTE DEL SINDACO

Vogliamo fermarci un attimo a riflettere. Da quando ci siamo lanciati con la nostra attività informativa abbiamo sempre seguito il format editoriale che avevamo in testa. Indagini e commenti sulla realtà locale, guardando però anche quello che succede nel mondo. I risultati sono stati lusinghieri. Marostica senza Censura ha quasi 2.000 iscritti e tantissimi lettori al giorno. Eppure avevamo iniziato un po’ per gioco dopo che la Martucci & C. ci avevano esclusi dal Marostica con la “c” minuscola. La Martucci ci ha, non contenta, anche querelati prendendo esempio dal suo fidanzato appartenente alla “famosa” famiglia della Valdibotte.
Poi ci siamo impegnati, anche perché la “comunicazione” è stata il nostro mestiere e, quella aziendale, la abbiamo insegnata all’Università.

Ciò che ci ha sorpreso è però la reazione di chi era abituato a diffondere false notizie e manipolare la realtà dei fatti.
E parliamo in primo luogo dei Sindaci di Marostica Dalla Valle e Mozzo, che non hanno mai voluto dialogare, ma usare l’arma, per loro gratuita tanto pagano i cittadini, della querela.
La Dalla Valle ha inaugurato questo tipo di comportamento ed il Mozzo ci si è infilato anche con cattiveria e palesi falsità nei nostri confronti.
Non c’è quindi mai stato alcun dialogo o confronto publico/privato.
Ora siamo al traguardo finale, dopo cinque anni, della querela sull’appalto truccato del gas. Quella della biblioteca è stata da noi ampiamente vinta dimostrando i fatti. Il Comune ha fatto la figura da pirla di quello che non conosce le leggi sul lavoro.

L’atteggiamento tenuto dal Comune di Marostica con il suo Sindaco nel querelarci è quello di aver di fronte un pollo da spennare e cucinare. Una ignorante
spregiudicatezza ed una arroganza incredibile.
Noi abbiamo una formazione manageriale per cui mai ci permetteremmo di formulare ipotesi di reato false.
Tutti i fatti che abbiamo riportato sono veri ed inizialmente percepiti in base alla nostra esperienza professionale, di lavoro.
A settembre abbiamo il processo su denuncia del Comune per la faccenda del cambio di gestore del gas e che incredibilmente presenta alcuni dei responsabili dell’appalto “truccato” come testimoni contro di noi. E ci si è infilato anche il Bertolin, senza capirne le ragioni. Per chissà quale vendetta personale.
Siamo alla completa follia. Noi comunque siamo pronti a dimostrare che le nostre accuse sono vere e sarà alla sentenza solo vergogna per amministratori pubblici e tecnici comunali.

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ECCO LA VERITÀ. NON È UNA NUOVA STAZIONE DEL BUS A MAROSTICA MA UNA “FERMATA” DAL COSTO PAZZESCO DI 275.000 EURO SENZA CESSI

È già autorizzata l’anticipazione del 20% della spesa, pari a 46.768,89 euro alla ditta Consultecno S.r.l. di Sandrigo per, come è scritto nell’atto del Comune di Marostica, la “nuova fermata autocorriere del trasporto pubblico”.

I lavori sono cominciati con lo spianamento del terreno. Abbiamo trovato anche un cartello che illustrando l’”opera” ne fissa il termine in 180 giorni.

Ma il punto importante non è il wi-fi, ma l’assoluta mancanza di cessi. Bisognerà soffrire dimenticando la vecchia romantica stazione con servizi gratuiti, ufficio informazioni e bar con comode poltroncine. Per il cesso quindi bisognerà correre alla vera “stazione” del bus. Ovviamente prostata permettendo.

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800.000,OO EURO PER LA ROTATORIA DI VIA PANICA DOPO 35.526,40 PER LO STUDIO DI VIABILITÀ E 25.376,00 PER IL PROGETTO

Tanti soldi ed una grande opportunità di finanziamento persa. Nel 2021 il progetto era finanziabile dalla Provincia al 90% ed era stato inserito in modo autonomo nella programmazione provinciale. Il consigliere di minoranza Santini lo aveva più volte detta, ma è stato inascoltato dall’amministrazione di Marostica che ha voluto proseguire per la sua strada.
Marostica ha fatto così lo studio di viabilità il 30/092021 ed ha chiesto il contributo alla Provincia il 20/04/2022. Si poteva avere la rotatoria quasi gratis invece il contributo arriverà al 50%, il resto sarà a carico del bilancio comunale e quindi di noi cittadini. Un esempio di mala gestione, probabilmente dovuta al fatto che la proposta della rotatoria era sostenuta dalle minoranze e non dalla Lega. Il che ovviamente infastidiva chi vuol farsi merito di qualsiasi cosa.

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TUTTI INSIEME CON GLI UMORISTI A MAROSTICA. IL MOZZO PAGA IL CATALOGO CON TUTTI PREMIATI DELLE 50 EDIZIONI E VOLKSBANK QUELLO ANNUALE. PERCHÉ?

Il concorso degli umoristi a Marostica era partito nel 1969 da un gruppo di locali sessantottini che voleva ironizzare sui fatti della vita utilizzando la grafica. Quindi una impronta “rivoluzionaria” contro una società reazionaria e bigotta che andava cambiata anche attraverso l’espressione grafica che ha un linguaggio comprensibile a tutti , senza alcuna traduzione. Noi abbiamo ben impressi i manifesti “grafici” del ‘68 francese.
Dopo 50 edizioni per la maggior parte annuali e recentemente biennali che resta? Il gruppo promotore realizzava anche un giornale “Il Punto” in cui si proponevano riflessioni sui problemi culturali ed ambientali sia a livello locale che nazionale ed internazionale.
Liliana Contin nell’introduzione del catalogo dice:” …se rivediamo i temi proposti e le opere pubblicate nei cataloghi di ogni edizione ci rendiamo conto in modo più tangibile del percorso che rispecchia l’ultimo cinquantennio di storia dell’Italia e del mondo. Gli eventi sono stati tanti: dalla prima volta che l’uomo ha messo piede sulla Luna, alla fine della guerra del Vietnam, dalla caduta del muro di Berlino e dalla riunificazione della Germania al crollo dell’URSS, dalla disgregazione della Jugoslavia all’entrata in circolazione dell’euro, dalla catastrofe di Chernobyl all’attacco terroristico alle Torri Gemelle di New York …..dal Covid-19 alla guerra tra Russia ed Ucraina che scuote ancora il mondo”.

La tecnologia permette di collegarsi durante la presentazione con l’Argentina (vedi foto) per sentire la presidente della giuria, dopo l’introduzione “eccelsa” di Ylenia Bianchin in sostituzione del Mozzo ancora impegnato probabilmente in faticose esercitazioni di dizione per saper tenere un discorso pubblico. Certo ormai la Bianchin sa parlare, anche se non abbiamo ben compreso cosa dicesse oltre i soliti ringraziamenti e sorrisi di rito.

Per fortuna a coordinare la faccenda non c’era il solito giornalista “prezzemolo” Cortese, ma Tiech di Bassanonet, che rappresenta nel Bassanese l’alternativa laica del presentatore-giornalista, ed ovviamente la manifestazione ha assunto un aspetto più professionale e meno parrocchiale.

Insomma l’iniziativa Umoristi a Marostica ha una forte distinzione culturale, ha una valenza realmente internazionale, ma ancora rimane una iniziativa pregevole a livello locale senza però alcuna risonanza provinciale, regionale o nazionale. Insomma non è mai decollata oltre le Mura di Marostica.
Sarebbe ora che anche Cinzia Battistello, Presidente del Gruppo Grafico Marosticense, qualche riflessione al riguardo la facesse, perché c’è un’idea che va valorizzata. Non va tenuta in naftalina.

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UNA COMMEDIA VERGOGNOSA TRA SANTINI ED IL TRIO MOZZO-COLOSSO-SCOMAZZON IN CONSIGLIO COMUNALE PER LA ROTATORIA DI VIA PANICA A MAROSTICA

Ce la siamo sentita due volte la registrazione del “dibattito” tra Lega e PD sulla progettazione della rotatoria di via Panica.
La rotatoria è stata per mesi il cavallo di battaglia del locale PD, come l’opposizione inconcludente alla nuova stazione del bus.
È evidente che il Mozzo & C. hanno il fumo agli occhi se qualcuno cerca di attribuirsi dei meriti per qualsiasi iniziativa che viene fatta a Marostica. Così non facendo nel dovuto tempo lo scorso anno la domanda per il finanziamento della rotatoria, si è perso il contributo provinciale del 90% del costo dell’opera. E la Provincia aveva anche inserito la rotatoria nel piano di investimenti per il 2021. Anche in virtù della presenza di Santini in Provincia con delega alla viabilità.
Ora il Mozzo dice che non erano pronti con il piano di viabilità ed il Colosso afferma invece che non era pervenuta alcuna comunicazione dalla Provincia. Ci meravigliano molto le giustificazioni soprattutto quella di Colosso. Va bene che non era pervenuta alcuna comunicazione, ma nessuno in Comune a Marostica aveva letto il documento di programmazione della Provincia? È un fatto incredibile.

Ora il Comune presenta alla Provincia il suo progetto, ma la possibilità di finanziamento arriva al 50% del costo. Si è perso quindi il 40%, oltre ad avere l’aumento di costi di questo periodo, minimo +30%. Se fosse stata fatta domanda lo scorso anno probabilmente i lavori erano già finiti.

Interessante infine la conclusione del vice Sindaco Scomazzon: finiamola con le polemiche, “fasemo e volemose ben”.
Appunto e chi se ne frega della commedia tanto paga sempre Pantalone, cioè noi.

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ALLA BAXI DI BASSANO SCOPRIAMO LA CALDAIA AD IDROGENO. QUANDO CONVIENE?

Siamo stati invitati alla presentazione delle prime caldaie ad idrogeno prodotte dalla BAXI di Bassano. Eravamo molto incuriositi perché l’idrogeno in assoluto è il combustibile che non inquina in quanto bruciando con l’ossigeno produce acqua.
Lo sviluppo del prodotto è partito dalla richiesta di Olanda ed Inghilterra di avere un combustibile da poter essere prodotto nei momenti di non utilizzo della corrente delle pale eoliche e che altrimenti sarebbe dispersa. Praticamente in sostituzione dei costosi accumulatori.
Ovviamente la scelta anche ecologica è andata sulla produzione di idrogeno tramite un semplice processo di elettrolisi con scissione delle molecole di acqua in appunto idrogeno ed ossigeno.
La domanda che abbiamo posto è stata di capire quanta dell’energia elettrica prodotta con l’eolico od il fotovoltaico può essere trasformata in idrogeno. La risposta è stata di un terzo. Cioè il processo di elettrolisi “consuma” due terzi dell’energia. Certo produce anche ossigeno ma viene disperso.
A questo punto abbiamo capito perché la domanda dell’utilizzo dell’idrogeno è partita dal nord Europa. Occorre una notevole quantità di energia elettrica per produrre idrogeno. La questione sarebbe più difficile con il fotovoltaico, ma potrebbe costituire un interessante investimento per i Paesi che hanno grandi superfici desertiche e soleggiate da poter utilizzare con i pannelli.

Sono state due ore molto interessanti per capire il nuovo prodotto e vedere con orgoglio tutto veneto, come una vecchia fabbrica come le Smalterie (l’ultima volta che ci avevamo messo piede era il 1976 in piena crisi) non sia diventato un rudere industriale, ma ci sia stata la capacità di inventare nuovi prodotti e nuove tecnologie dando valore alla professionalità che indubbiamente i lavoratori avevano.

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POLIZIA LOCALE: LE SCELTE ESTEMPORANEE DEL COMUNE DI MAROSTICA OSTACOLO PER LA FUTURA CITTÀ COMPRENSORIALE

di Mario Scuro

Nel dibattito in corso per il servizio consorziale di polizia locale, il Comune di Marostica preferisce Thiene a Bassano, suscitando le perplessità della Redazione bassanese de “Il Giornale di Vicenza” (28.04.2022).
Il sindaco di Marostica Matteo Mozzo replica affermando di aver scelto “Ne.Vi” per “esigenze crescenti del territorio…”, “rafforzare i servizi in vista soprattutto dei grandi eventi…, “abbiamo trovato nel Consorzio un partner ideale…” e si giustifica con i bassanesi dichiarando che “con il Comune di Bassano stiamo studiando convenzioni per altre importanti funzioni del territorio”.
Ora, a parte il rapporto di “can e gato”, che ha caratterizzato nei secoli le due città pedemontane (ricordiamo che il fiume Brenta divideva – anziché unire, come sostiene qualche storico locale – i due comuni, in quanto il territorio di Marostica comprendeva anche Angarano; Bassano gravitava su Padova, Marostica su Vicenza), la scelta effettuata dal comune scaligero è criticabile per vari motivi.
Nella proiezione del futuro assetto delle città (soppressione dei piccoli comuni, città satellitari, comprensoriali), la vocazione di Marostica è verso Bassano, sia per la territorialità contigua, sia per le attività imprenditoriali e produttive, sia per i servizi comunitari: sanità, scuola, assistenza, sia per la sicurezza: carabinieri, polizia, vigili del fuoco, sia per la giustizia, sia per la rappresentanza: associazioni, sindacati.
Il “generico”, che caratterizza sempre le dichiarazioni del Sindaco ai cittadini, va esplicitato.
Sul piano organizzativo del servizio di polizia locale – se non vado errato – il comandante di Thiene, Giovanni Scarpellini è lo stesso che recentemente ha organizzato il servizio di Bassano. Non si capisce, quindi, ove stia la differenza di prestazioni.
Dire che con Bassano “stiamo studiando convenzioni per altre importanti funzioni del territorio” equivale a ricreare lo stato confusionale della sciolta Comunità Montana del Marosticense, nella quale confluivano a pieno titolo alcuni comuni del territorio, mentre con altri, pure del distretto, si stabilivano diverse convenzioni.
La conversione verso Thiene – che ravvisiamo anche in altre scelte amministrative di attualità – sembra corrispondere più a legami personali che a rapporti comunitari maturati nel tempo.
Infine, non si riesce a capire l’attuale “rivalità” con Bassano, in presenza di due amministrazioni comunali avventi la stessa matrice politica (leggi: Lega).