Siamo stati invitati alla presentazione delle prime caldaie ad idrogeno prodotte dalla BAXI di Bassano. Eravamo molto incuriositi perché l’idrogeno in assoluto è il combustibile che non inquina in quanto bruciando con l’ossigeno produce acqua.
Lo sviluppo del prodotto è partito dalla richiesta di Olanda ed Inghilterra di avere un combustibile da poter essere prodotto nei momenti di non utilizzo della corrente delle pale eoliche e che altrimenti sarebbe dispersa. Praticamente in sostituzione dei costosi accumulatori.
Ovviamente la scelta anche ecologica è andata sulla produzione di idrogeno tramite un semplice processo di elettrolisi con scissione delle molecole di acqua in appunto idrogeno ed ossigeno.
La domanda che abbiamo posto è stata di capire quanta dell’energia elettrica prodotta con l’eolico od il fotovoltaico può essere trasformata in idrogeno. La risposta è stata di un terzo. Cioè il processo di elettrolisi “consuma” due terzi dell’energia. Certo produce anche ossigeno ma viene disperso.
A questo punto abbiamo capito perché la domanda dell’utilizzo dell’idrogeno è partita dal nord Europa. Occorre una notevole quantità di energia elettrica per produrre idrogeno. La questione sarebbe più difficile con il fotovoltaico, ma potrebbe costituire un interessante investimento per i Paesi che hanno grandi superfici desertiche e soleggiate da poter utilizzare con i pannelli.
Sono state due ore molto interessanti per capire il nuovo prodotto e vedere con orgoglio tutto veneto, come una vecchia fabbrica come le Smalterie (l’ultima volta che ci avevamo messo piede era il 1976 in piena crisi) non sia diventato un rudere industriale, ma ci sia stata la capacità di inventare nuovi prodotti e nuove tecnologie dando valore alla professionalità che indubbiamente i lavoratori avevano.
Osservatorio Economico Sociale di Marostica