Vogliamo fermarci un attimo a riflettere. Da quando ci siamo lanciati con la nostra attività informativa abbiamo sempre seguito il format editoriale che avevamo in testa. Indagini e commenti sulla realtà locale, guardando però anche quello che succede nel mondo. I risultati sono stati lusinghieri. Marostica senza Censura ha quasi 2.000 iscritti e tantissimi lettori al giorno. Eppure avevamo iniziato un po’ per gioco dopo che la Martucci & C. ci avevano esclusi dal Marostica con la “c” minuscola. La Martucci ci ha, non contenta, anche querelati prendendo esempio dal suo fidanzato appartenente alla “famosa” famiglia della Valdibotte.
Poi ci siamo impegnati, anche perché la “comunicazione” è stata il nostro mestiere e, quella aziendale, la abbiamo insegnata all’Università.
Ciò che ci ha sorpreso è però la reazione di chi era abituato a diffondere false notizie e manipolare la realtà dei fatti.
E parliamo in primo luogo dei Sindaci di Marostica Dalla Valle e Mozzo, che non hanno mai voluto dialogare, ma usare l’arma, per loro gratuita tanto pagano i cittadini, della querela.
La Dalla Valle ha inaugurato questo tipo di comportamento ed il Mozzo ci si è infilato anche con cattiveria e palesi falsità nei nostri confronti.
Non c’è quindi mai stato alcun dialogo o confronto publico/privato.
Ora siamo al traguardo finale, dopo cinque anni, della querela sull’appalto truccato del gas. Quella della biblioteca è stata da noi ampiamente vinta dimostrando i fatti. Il Comune ha fatto la figura da pirla di quello che non conosce le leggi sul lavoro.
L’atteggiamento tenuto dal Comune di Marostica con il suo Sindaco nel querelarci è quello di aver di fronte un pollo da spennare e cucinare. Una ignorante
spregiudicatezza ed una arroganza incredibile.
Noi abbiamo una formazione manageriale per cui mai ci permetteremmo di formulare ipotesi di reato false.
Tutti i fatti che abbiamo riportato sono veri ed inizialmente percepiti in base alla nostra esperienza professionale, di lavoro.
A settembre abbiamo il processo su denuncia del Comune per la faccenda del cambio di gestore del gas e che incredibilmente presenta alcuni dei responsabili dell’appalto “truccato” come testimoni contro di noi. E ci si è infilato anche il Bertolin, senza capirne le ragioni. Per chissà quale vendetta personale.
Siamo alla completa follia. Noi comunque siamo pronti a dimostrare che le nostre accuse sono vere e sarà alla sentenza solo vergogna per amministratori pubblici e tecnici comunali.
Osservatorio Economico Sociale di Marostica