LE INCREDIBILI FONTANE DI DUBROVNIK

Dubrovnik, Ragusa in italiano, è la sorpresa finale del viaggio di 16 giorni facendo il capogruppo di Avventure nel Mondo in Croazia con le macchine noleggiate dalla Avis a Zagabria. A proposito di macchine guidavo una Renault Clio quasi tutta elettronica, escluse le marce. Arrivo a Spalato e parcheggio al moderno e comodo ostello. Alla sera scendo per prendermi un documento nella macchina e trovo i fari accesi. Ma li avevo chiusi o meglio si erano spenti da soli. Provo a spegnerli: niente da fare. Dopo poco tutte le luci interne alla macchina si accendono ed i fari cominciano a lampeggiare. Sembra di essere al luna park. L’elettronica è impazzita e non governabile. Prendo la documentazione della macchina e scopro che sono tre le sedi dell’Avis in Croazia: Zagabria, Dubrovnik ed appunto per fortuna all’aeroporto di Spalato. La mattina telefono per avere il cambio macchina. Senza problemi me lo danno, basta che vada in aeroporto a ritirarla, non senza però prima avermi bloccato la carta di credito data in garanzia. Me la sbloccheranno due giorni dopo avendo verificato che la macchina era fuori uso non certo per colpa mia.

Ma torniamo a Dubrovnik, città bellissima fondata nel VII secolo dagli abitanti di Ragusa Vecchia, antica colonia greca, in fuga dalle invasioni degli Slavi e degli Avari. Nel 1204 passò sotto Venezia, ma nel 1358 divenne una repubblica marinara indipendente e sopravvisse abilmente ai Turchi fino all’arrivo delle truppe napoleoniche nel 1808. Poi fu sotto gli austriaci ed appartenne successivamente al Regno di Jugoslavia ed alla Jugoslavia di Tito. Con l’indipendenza della Croazia ne fa parte ed orgogliosamente riesce a resistere per mesi alle truppe serbe che la assediano durante la guerra civile jugoslava.

Quando in mattinata arriviamo abbiamo appuntamento con la guida che per due ore ci illustra l’antica città. Fa veramente un caldo boia. Ma c’è la sorpresa. Lungo il percorso ci sono una serie di grandi fontane con varie canne poste intorno alla struttura centrale dalle quali zampilla una ottima, fresca acqua.
Un ristoro imprevisto ed un grazie a chi ha mantenuto in perfetto funzionamento l’acquedotto della città.

Alessandro Morello