Ve lo ricordate Matteo Mozzo in campagna elettorale? Patito e quasi pauroso del “nobile” impegno che andava a candidarsi. Due cose predicava: 1. Chiarezza nel bilancio del Comune; 2. Scelte condivise con i cittadini con incontri periodici.
Nulla di tutto questo è avvenuto. Esempio per tutti l’assurda e costosissima fermata del bus. Il Mozzo ha anche cambiato aspetto fisico, perché probabilmente si sente un vero politico. E quindi è notevolmente ingrassato.
Comunque l’introduzione a Cultura Marostica è significativa. Ormai la campagna elettorale per restare aggrappato allo scranno di Sindaco è cominciata e Mozzo si delinea come l’erede del glorioso passato di Marostica, che non lo è stato sempre. Vedasi al proposito l’articolo sempre puntuale di Mario Scuro.
Osservatorio Economico Sociale di Marostica