Un pluralismo culturale è necessario. Perché se è importante conoscere l’arte, la storia, avere una cultura umanistica, è essenziale avere una cultura scientifica. Cioè conoscere come siamo arrivati ad oggi.
Le scoperte scientifiche soprattutto degli ultimi 150 anni hanno cambiato il mondo. Una storia della scienza è importante per non vivere in una società in cui tutto viene dato per scontato. Perché ci sono stati dei personaggi che attraverso le loro scoperte ci permettono di vivere in un mondo completamente differente da quello vissuto dai nostri antenati. E spesso non ce ne rendiamo conto. Dando tutto per acquisito acriticamente.
Basta pensare che l’insieme degli elementi della materia che compongono il nostro vivere furono compresi e classificati nel 1869 con la famosa tavola degli elementi di Medeleev, che per questo prese il Nobel. Ma non se ne conosceva affatto le loro proprietà ed i collegamenti tra i singoli elementi. Oggi si sa che l’elemento principe è l’idrogeno, che tutt’oggi è l’elemento base dell’universo con l’elio e che ha la caratteristica di avere un nucleo con un protone ed un neutrone ed un elettrone intorno al nucleo. Tutti gli altri elementi nascono dall’idrogeno aggiungendo protoni, neutroni ed elettroni attraverso reazioni termonucleari. Oggi siamo arrivati ad avere 118 elementi, alcuni creati in laboratorio. Ed ogni elemento ha caratteristiche proprie. La nostra vita è costruita sulla chimica del carbonio. Senza il carbonio la vita non esisterebbe.
Una conoscenza di come si sono scoperti gli elementi, quali sono gli scienziati che ci hanno lavorato, quale conseguenze hanno portato, dovrebbe far parte di una cultura generale.
Anche chi scrive, laureato in chimica, di fatto ha sempre operato con quello che c’è, senza porsi tante domande. Certo poi è venuta la curiosità culturale. Cioè il capire come si è arrivati alle scoperte scientifiche ed alla società odierna. Quali sono stati i vari passaggi, le lotte, le sconfitte, le casuali fortune, i personaggi con i loro caratteri e follie per arrivare alle scoperte. E ricordiamo che le malattie sono state vinte grazie alla chimica e che chi comprese per primo la relazione tra l’azione della chimica e la cura delle persone fu il francese Pasteur.
Per questa ragione auspichiamo che nella biblioteca di Marostica si apra una sezione scientifica, che attraverso conferenze cominci a mettere a fuoco la cultura scientifica di cui beneficiamo, ma allo stesso tempo ignoriamo.
Per chi fosse interessato all’argomento c’è anche un libro pieno di curiosità ed aneddoti che si legge come un thriller dedicato alla tavola periodica: “Il cucchiaio scomparso ed altre storie della tavola periodica degli elementi” di Sam Kean, Adelphi Edizioni.
Osservatorio Economico Sociale di Marostica