10 anni fa contribuii al raggiungimento del 16% dei 5 Stelle a Marostica. Lavorai costruendo il programma ed organizzando una serie di iniziative per inserire aria fresca in politica. Purtroppo il personaggio candidato Sindaco non era all’altezza ed il gruppo era manovrato da un “capetto politico”, molto limitato politicamente e rancoroso. Non aspiravo a nulla se non alla libertà di esprimere le mie opinioni. Tant’è che l’”eletto” una volta ottenuta la carega mi butto’ fuori dal gruppo appena espressi sul Gazzettino le mie perplessità sulla votazione che aveva tenuto in Consiglio Comunale, astenendosi, sulla vicenda dell’appalto truccato del gas.
5 anni fa tentai inutilmente di costruire una lista civica per poi alla fine appoggiare la candidatura di Mozzo, quando apparve all’ultimo momento, ritenendola l’unica possibile per rompere con il passato e fidandomi della sua promessa di verifica puntuale del bilancio e di una gestione partecipata con i cittadini.
In realtà il Mozzo è finito nelle braccia di Valentino Scomazzon e Simone Bucco, i reduci in Lega della vecchia politica. I risultati si sono visti. Capacità, questa si, di agganciarsi politicamente per avere finanziamenti, ma incapacità di concretizzazione, oltre che di assoluto menefreghismo per il parere dei cittadini e senza una gestione con un minimo di visione culturale per Marostica.
Adesso che ci resta da fare? Noi continuiamo con impegno e con successo, la nostra attività informativa con relative analisi e proposte, ben capendo però che i cambiamenti reali si fanno in Comune.
L’alternativa oggi realisticamente sarebbe una aggregazione attorno al Pd, una volta che il Bertazzo è sparito dalla circolazione, perché i numeri parlano chiaro ed il Mozzo cercherà di allearsi con i nuovi, si fa tanto per dire con una bella risata, di Fratelli d’Italia. Per la Dalla Valle invece sarebbe quanto mai opportuno che attendesse i risultati del processo sulla tangente del gas prima di scendere nuovamente in politica.
Osservatorio Economico Sociale di Marostica