I ben lunghi 5 anni di prova come Sindaco, il Mozzo li ha fatti tutti, blindato come è sempre stato dalla Lega di Scomazzon, il vero “spregiudicato” Sindaco ombra.
Ed è rimasto fermo “culturalmente” perché alla fine i suoi consiglieri oltre a Scomazzon sono stati Colosso e Bucco. Proprio la vecchia guardia di ragionieri e geometri, senza novità.
Ora ci riprova Santini, liberato dall’Alcide, con la sua esperienza politica che non può essere negata ed il suo legame con il “mondo cattolico”.
Perché alla fine lo scontro sarà tra questi due livelli. Uno con un cieco “fasemo senza ciacole” con assenza di una conoscenza delle regole della democrazia ed un mondo cattolico che pur con le sue contraddizioni, con il massimo storico del Sindaco Consolaro, ha sempre arricchito di valori Marostica.
Che poi a Santini si aggreghino Costa-Scettro e la Dalla Valle è un discorso di sicurezza numerica e di tattica politica. Con però delle implicazioni per via delle responsabilità sulla “tangente del gas”. Con Scettro che ha deliberato l’inutile appalto (si poteva continuare con il precedente gestore) e la Dalla Valle che lo ha coperto con la dichiarazione truffaldina del “suo” tecnico che l’art. 5 della legge sugli appalti era cambiato (cosa falsa) per avere l’ok del Consiglio Comunale al pagamento dei 910.000 euro ad Italgas.
Ci auguriamo che Santini rinasca come figura garante di uno sviluppo democratico di Marostica, anche con una squadra appropriata e competente.
Osservatorio Economico Sociale di Marostica