Quando abbiamo letto la delibera ci è venuto da ridere. I componenti del Comitato sono: Matteo Mozzo, Simone Bucco e Giovanni Longo, a vita come donatore della maggior parte delle scacchiere, che saranno in tutto circa 200. C’è già un un Museo Nazionale degli Scacchi a Mazara del Vallo in Sicilia, promosso da un grande scacchista siciliano. A livello internazionale il più famoso è il Museo degli Scacchi della fondazione Gokyay nei pressi di Ankara in Turchia. Sono esposti ben 707 set di scacchi di 110 paesi su una superficie di 1.008 metri quadrati. In realtà leggendo poi i vari comunicati stampa editi dal Comune di Marostica ci accorgiamo che il Museo degli Scacchi di Marostica sembra più un museo della Partita a Scacchi con i suoi meravigliosi costumi e in aggiunta, come ambiente, con l’esposizione di varie scacchiere. Insomma crediamo che ci sia un po’ di confusione, ma il tutto sarà brillantemente risolto dal Comitato Tecnico Scientifico? Le strade della Provvidenza sono infinite. L’importante comunque da quello che abbiamo capito era l’investimento che si andava a fare, i schei come da programma Lega.
Finalmente il Mozzo ha aperto il piazzale del Castello Superiore ai cittadini ed ai turisti. Almeno il sabato e la domenica. Una mano la danno gli ex carabinieri che come volontari si sono dichiarati disponibili alla sorveglianza, dopo che la Compagnia delle Mura aveva dato un sistemata facendo un po’ di ordine e pulizia. Era ora che si cominciasse a fare qualcosa. Eravamo stanchi di dover giustificare la chiusura ai nostri amici stranieri in visita, dicendo che purtroppo la Provvidenza ci ha dato gli amministratori che abbiamo. Incapaci di risolvere le banalità.
Resta però sempre insoluto il problema della gestione del Ristorante che nessuno vuole anche se il Comune continua con il bando di appalto, con il lavoro dei solerti burocrati. Gli amministratori di Marostica hanno sbagliato a chiuderlo e far uscire il precedente gestore. Ma ormai la frittata è fatta ed occorre porvi un rimedio. Dovendo anche trovare altre soluzioni.
Ed il “manager” della Pro Marostica Simone Bucco, non può stare in silenzio rifugiandosi dietro la Partita a Scacchi o alla trovata dell’inutile Museo degli Scacchi. Un favore fatto ad un privato collezionista. Occorre che il Bucco dica la sua, anche perché negli anni ‘50 fu proprio la Pro Marostica che lanciò l’idea del ristorante e per un certo periodo lo ebbe in gestione. Non si può tra l’altro vedere il problema della gestione del Castello Superiore dissociato dalla Piazza e dal Castello Inferiore. Ma occorre agire non stare ad aspettare la Provvidenza, perché continuando così le cose bisognerà tra poco rimettere mano alla nuova manutenzione dell’area ristorante.
Il nostro articolo sul buco di bilancio 2022 una settimana prima delle elezioni ha avuto un impatto così importante sull’elettorato che la vittoria di Mozzo è stata con oltre il 60%. Ma due giorni prima del voto Colosso fu colto dal panico pensando che la perdita di soldi, e quindi l’incapacità evidente del Mozzo a gestire un bilancio almeno in pareggio, avrebbe influenzato l’esito elettorale e ci querelò per turbativa della disputa elettorale. Non rendendosi conto che agli elettori non fregava niente del buco di bilancio, perché avrebbero votato alla vecchia maniera in base esclusivamente alle liste di partito, Lega e Fratelli d’Italia. La candidatura “alternativa” e democristiana di Santini non aveva alcun senso per conquistare la maggioranza, rappresentando la vecchia politica cotta e stracotta degli eterni compromessi e ambiguità. Nessun elemento di novità. Forse qualche giovane in lista. Solo una lista civica di persone competenti, acculturate ed oneste può pensare di governare una città che fondamentalmente deve ancora accorgersi che Mussolini è stato fucilato dai Partigiani e che vive in parte di aspettative conservatrici e reazionarie. Le cerimonie sulla Resistenza a Marostica sono spesso formali e di pura ipocrisia per buona parte dei marosticensi. Basta ascoltare ancora i discorsi di certi ex comandanti degli Alpini alle varie commemorazioni. La Costituzione Italiana neanche la conoscono.
Noi così abbiamo tirato l’acqua del cesso con la querela di Colosso, che pensiamo di non vedere mai. Colosso ovviamente neanche si accorge di quanto ridicolo è stato. Riportiamo per ulteriore convalida della nostra affermazione quanto scritto dal revisore del bilancio del Comune di Marostica dott. Marco Girardi, che non è stato querelato ovviamente per falsa comunicazione.
E la storia continua con un’altra udienza per sentire i testimoni del Comune di Marostica. Sembra proprio di vivere in una commedia dell’arte comica. Per questi personaggi ovviamente è tutto regolare aver pagato 910.000 euro ad Italgas, quando non si doveva pagare nulla. L’appalto doveva andare in pari. Chi entra paga chi esce. Come è avvenuto nei comuni gestiti seriamente. Ed arriviamo al ridicolo per cui la “celebre” Arch. Collicelli, la ex responsabile del Comune che ha firmato la gara col buco, dichiara che tanto si sono recuperati i soldi con la concessione. Una vera buffonata. Un conto è l’appalto per l’impianto, altra faccenda il pagamento della concessione al Comune. Insomma questi personaggi girano i soldi pubblici a loro piacere e con faccia tosta dichiarano che i 910.000 euro erano dovuti. L’appalto a quelle condizioni non andava fatto come dichiarato dalla Dalla Valle, su nostra specifica domanda e dopo aver espresso la volontà di non rispondere e costretta poi dall’intervento del Giudice. Adesso finalmente tocca a noi, a novembre, chiarire il meccanismo truffaldino messo in piedi per l’appalto da parte del tecnico del Comune con anche la presa per il fondelli del Consiglio Comunale di Marostica.
Ho bisogno di alcune bottiglie di birra economica per combattere le limacce, lumache prive di guscio che divorano gli orti. La tecnica è di mettere una vaschetta piena di birra in punti strategici. Le lumache attratte dall’odore della birra corrono nella vaschetta ed annegano. Vado al discount più vicino e compero le birre: 0,99 euro per 66 cl. Torno a casa ed ho sete. Me ne tracanno un po’. Il sapore mi sembra buono, come quello della birra della pizzeria. Allora siccome voglio conoscere il produttore, il brand è di pura fantasia e non dice nulla, vado a vedere l’indirizzo della fabbrica sulla bottiglietta. Ma è lo stesso della fabbrica della birra Castello a San Giorgio di Nogaro (Ud). E la Castello, anche secondo Altroconsumo, è una birra di qualità. Ecco quindi spiegato perché quella strana birra con un incredibile nome è una ottima birra. Chi la produce sa fare bene il suo mestiere. Ma la novità di questi giorni è che la fabbrica di San Giorgio di Nogaro è stata venduta dalla Castello ad una multinazionale olandese. Con i ricavi della vendita i proprietari della Castello intendono investire a Pedavena, dove sono proprietari della fabbrica. Hanno giudicato troppo rischioso lavorare senza un proprio brand per la grande distribuzione, in pratica con pochi clienti che oggi comprano grandi quantità, ma domani non si sa. Quindi si concentrano sulla birra con i loro brand e la produzione sarà sempre a Pedavena con ulteriori investimenti ed con i soldi della vendita effettuata. Chi sarà il nuovo produttore della birra del discount?
Sono 7 le funzioni operative del Comune di Marostica, con a capo un responsabile. Ora la Giunta Comunale approva l’aggiornamento dei compensi per i responsabili con relativa indennità annua aggiuntiva al precedente stipendio.
Al Dr. Gabriele Dal Zotto 14.000 euro Alla Dr.ssa Chiara Pornaro 10.500 euro All’Ing. Alessandro Checchin 10.500 euro Alla Dr.ssa Silvia Fabris 14.000 euro All’Ing. Federico Bertoncello 7.500 euro All’Arch. Paola Bortolaso 10.500 euro Al Dr. Michele Angelo Frison 14.000 euro.
Insomma sembra che il Mozzo abbia rimediato ad una situazione “scoperta” dal nuovo segretario generale, cioè che i responsabili delle varie funzioni andavano pagati di più. Una grave dimenticanza. Buon per loro.
Noi abbiamo partecipato all’ultima assemblea della Pro Marostica. Si è solo parlato di bilancio e di soldi in cassa. Ora apprendiamo dalla stampa gli importanti cambiamenti in essere per la Partita a Scacchi oltre le nuove modalità per parteciparvi come figuranti. Questi cambiamenti a norma di statuto devono essere approvati dall’Assemblea dei Soci e prima attentamente discussi. Noi veramente non comprendiamo un simile atteggiamento completamente al di fuori delle regole di Bucco. Anche perché noi siamo d’accordo che la Partita a Scacchi vada reinventata diventando veramente sempre più un grande spettacolo e quindi approviamo le novità che, tra l’altro, avevamo proposto anche noi. Come la necessità di avere un regista di fama a supporto dell’organizzazione locale. Il che è una opportunità anche di comunicazione/marketing. A maggior ragione non capiamo perché non ci si voglia confrontare con i Soci. Si vuole insomma fare i “padroni” della Partita a Scacchi, decidendo da soli, perdendo di vista l’importanza del coinvolgimento dei cittadini di Marostica, Soci della Pro Loco.
Per nostra esperienza professionale simili atteggiamenti posso addurre gravi sospetti di interessi personali che sarebbe bene assolutamente evitare. La Partita a Scacchi deve senza dubbio adeguarsi ai tempi, essere una manifestazione di elevato livello professionale, avendo sempre come riferimento lo straordinario libretto di Mirko Vucetich. Ma il tutto deve essere fatto nel rigoroso rispetto delle regole statutarie della Pro Marostica.
Che dire? Diciamo che l’approccio culturale è abbastanza completo ed è una rappresentazione reale del progetto della Partita a Scacchi con personaggi viventi. Si è cioè messo a fuoco l’avvenimento con le sue date fondamentali: il 1923 ed il 1954. In pratica la prima idea di Francesco Pozza che sognava la Piazza come una scacchiera con pedine medioevali, idea approvata dai vari amministratori comunali, e la creazione di una storia da parte di Mirko Vucetich per avere la possibilità di una reale rappresentazione. Evidentemente emerge una grande capacità creativa da parte di un gruppo di cittadini di Marostica che in circa 30 anni sviluppano una valorizzazione storica della propria cittadina. Adesso a capo della Pro Marostica abbiamo il Simone Bucco, politico locale piuttosto navigato e con anche scheletri vari nell’armadio, che riesce a barcamenarsi culturalmente grazie all’apporto di Carla Frigo, il personaggio “pensante” della Pro Marostica. Non c’è comunque, come nel passato, alcun gruppo “storico” che supporti oggi la Partita a Scacchi di Marostica. Anche pensando con creatività a dare ad ogni manifestazione una lettura sempre diversa ed avvincente. L’opera di Mirko Vucetich infatti a nostro parere andrebbe sempre reinterpretata, come qualsiasi rappresentazione teatrale, anche per un maggior impatto comunicativo. Magari potrebbe essere interessante affidare ogni volta la regia ad illustri nomi di teatro o cinema per una loro visione ed reinterpretazione. Sempre però mantenendo una forte organizzazione, anche nella regia, nella mani della Pro Marostica. Tutto ciò pensando che lo spettacolo dovrebbe avere ormai una sua autonomia economica senza prebende pubbliche ed a proposito Summer Festival insegna. N.B.: Il numero di Cultura Marostica è reperibile presso la Biblioteca.
Siamo prossimi alle ferie e abbiamo l’opportunità di fare alcune riflessioni. Quando abbiamo cominciato con www.marosticanotizie.it e Marostica senza Censura ormai sette anni fa, mai ci saremmo immaginati di essere nel contempo così letti e contestati. Era una soluzione che avevamo trovato in piena libertà dopo che ci era stato impedito di partecipare a vari social, sottoposti a stretta censura dagli amministratori anche perché spesso finalizzati a interessi personali. Il concetto di esprimersi liberamente, soprattutto su persone e fatti politici, era vietato. In palese contraddizione dall’essere informazione “social” che dovrebbe essere molto più libera rispetto alla tradizionale, che un “padrone” editore comunque c’è l’ha con anche specifici interessi. Noi crediamo di aver rotto questa cappa di piombo dell’informazione a Marostica, anche pagandone le conseguenze con una serie di querele fasulle e solo intimidatorie. Per farci zittire. Il tribunale poi ci darà sempre ragione in applicazione dell’art.21 della Costituzione Italiana. D’altra parte, senza per questo essere arroganti, perché noi abbiamo specifiche competenze dato il nostro curriculum. L’unica vicenda che ancora non si è conclusa è quella dell’appalto del gas. È una cosa vergognosa perché è evidente anche ad un bambino che l’appalto è stato truccato. E tutta la politica di Marostica lo sa. E sta zitta lasciandoci sempre da soli. Ma in quale regime siamo? Sarebbe questa una democrazia trasparente?
E vogliamo essere ben chiari che la nostro formazione è di tipo liberal e di conseguenza non siamo vincolati a dogmatismi o preconcetti. Ma commentiamo e documentiamo i fatti. Certo abbiamo adottato un format editoriale usando un linguaggio chiaro ed a volte aggressivo. Ma è per essere capiti senza ambiguità.
Avendo però tutti la possibilità di commentare ecco, che ci siamo imbattuti nel gruppo di fanatici che cercano in ogni modo spesso in modo volgare di contestare le nostre opinioni e di creare confusione. Non di esprimere la loro opinione che sarebbero liberissimi di fare. C’è quindi un’azione continua di disturbo da parte di un gruppo di persone per focalizzare l’attenzione sulla polemica spesso volgare invece che sullo specifico contenuto del nostro intervento.
Ma la situazione si sta evolvendo, rispetto al passato. Forse hanno capito di essere semplicemente ridicoli.
A questo punto tutta la politica di Marostica è mobilitata per riaprire il Castello superiore di Marostica chiuso da oltre 5 anni per la ristrutturazione del ristorante. Che una volta finito, messo a gara per la gestione più volte, nessuno vuole. Ovviamente non è sostenibile la mancanza di introiti dopo anche tutti gli investimenti fatti. Adesso anche Santini lancia la sua proposta. Ma cosa propone? Di copiare quello è stato fatto con la ristrutturazione di Villa Angarano San Giuseppe a Bassano.
Ora è evidente che ne’ Mozzo ne’ Santini hanno finora avuto le idee chiare di come si intraprende una attività con risultato economico positivo. La prima cosa da chiedersi per quale target voglio fare l’investimento. È evidente che a Bassano si è puntato sulla realtà locale, dando soprattutto ai bassanesi opportunità di convivali e culturali. Il target quindi è locale e generalista con orientamento alle famiglie. Certamente Villa Angarano non ha il target del Castello superiore di Marostica che è soprattutto turistico. Quindi l’idea di Santini è improponibile. Il Mozzo invece ha continuato col chiodo fisso del ristorante che ormai non ha più senso data la concorrenza ed i costi elevati. Adesso sembra ricredersi e fare una nuova proposta. Forse coinvolgendo anche la Pro Marostica come abbiamo da tempo suggerito. Noi crediamo che scegliendo il target turistico in generale, il Castello superiore va inserito nelle iniziative turistiche di Marostica. Un bar con iniziative musicali e culturali da scegliere attentamente, a nostro parere dovrebbe essere la scelta da valutare anche attraverso un business plan. E che anche il Simone Bucco è ora che muova le “chiappe” e faccia meno il saccente e sia più pratico.