E GLI ALPINI DI MAROSTICA ANDAVANO A MORIRE PER CHE COSA? UNA SERATA SENZA RETORICA GUERRAFONDAIA DI PAOLO VOLPATO

Venerdì scorso alla serata per i 100 anni della locale sezione Alpini, lo storico Paolo Volpato è stato bravo nel cercare di dividere l’aspetto della follia delle guerre dal fatto di essere alpino. La prima guerra mondiale è stata una carneficina di giovani che neanche sapevano per che cosa combattevano, con dichiarazione di guerra dell’Italia per “liberare” Trento e Trieste. Senza tentare una reale via diplomatica.
Le guerre di Libia, Eritrea, Etiopia, Francia, Albania, Grecia, Russia erano di pura aggressione per avere le colonie o per seguire la Germania nazista con Mussolini. Era molto difficile scindere l’aspetto delle ragioni della guerra dalla figura dell’alpino. Di fatto gli Alpini sono stati complici del regime fascista. Anche se poi, capita sulla propria pelle in che mani si erano messi, per la maggior parte sono stati protagonisti della Resistenza. Oltre 600.000 soldati italiani catturati dai nazisti finirono ai lavori forzati in campo di concentramento rifiutando di aderire alla Repubblica fascista di Salo’. Tutto questo non è stato evidenziato dal Volpato. Ed è una grave colpa.
Perché anch’io ho fatto l’artigliere di montagna nel 1974 ed il clima che ho trovato in caserma era tutt’altro che degno di una Italia democratica nata dalla Resistenza. Per cui in pratica mi sono “imboscato”. Addirittura mi ero candidato alle locali elezioni politiche, per scapparmene. Certo tra gli Alpini c’è sempre stato un forte cameratismo ed una forte simpatia delle popolazioni locali per loro. Questo poi si è tradotto nel modo di operare delle varie sezioni di Alpini, tutte dedite al volontariato ed al supporto alla gente.

Quindi quando si parla di guerre, di eroi e di medaglie distribuite occorre fare le dovute distinzioni e ricordare che oggi per la Costituzione Italiana l’esercito serve solo nella difesa dell’Italia e che la ricerca della Pace deve essere sempre la politica del nostro Paese.

Osservatorio Economico Sociale di Marostica