Nell’ultimo consiglio comunale si parte con la mozione presentata dal Pd perché Marostica aderisca all’iniziativa nazionale per la sostenibilità ambientale. Ma Scomazzon, che sostituisce il Mozzo assente, afferma che la normativa approvata lo scorso settembre, non menziona i comuni. La replica di Santini è che invece ai comuni è affidato un ruolo attuativo fondamentale.
A questo punto interviene il ragionier Colosso, assessore al bilancio di nomina esterna e quindi non rappresentativo dei cittadini, “sputando” la sua teoria e cioè che appunto i comuni non sono citati nella normativa che farebbe riferimento in pratica solo alle regioni. Santini reagisce con veemenza accusando il Colosso di dire il falso, che a sua volta accusa Santini della stessa cosa.
A noi pare che tutta la diatriba sia solo pretestuosa. Infatti adottare la proposta di Santini di una collaborazione tra maggioranza e minoranza sul problema di diventare un “Comune sostenibile”, sembra più interessante ed importante che essere il comune del museo delle scacchiere, al momento, dopo tanto parlare, anche irrealizzabile in quando le Belle Arti hanno bloccato la possibilità dell’uso del primo piano del Castello per ovvii motivi di tenuta statica. Ed un ulteriore segnale dei progetti improvvisati senza opportuna riflessione anche con la minoranza della Lega di Marostica.
La verità è che il gruppo Lega non vuole minimamente ascoltare la minoranza. Vuole solo comandare da solo con i numeri blindati. Un concetto di democrazia al di fuori dei nostri tempi e che i cittadini di Marostica pagheranno amaramente.
Osservatorio Economico Sociale di Marostica