PANICI E GUDERZO DELINEANO LA CULTURA DI MAROSTICA. BUCCO DA FURBO SEGUE. MOZZO E BIANCHIN ASCOLTANO

Il convegno di ieri al Doglione è stato di un interesse unico, perché finalmente si è delineato l’operare futuro della Cultura a Marostica con i suoi importanti riflessi economici.
L’intervento di Mozzo è sempre sul mattone, ad ottobre si apre il Politeama, pur importante ma inutile senza veri contenuti che aggreghino le persone. Certo che Guderzo è del mestiere e delinea una Marostica nella sua realtà e potenzialità che trova il suo perno nella Biblioteca, nel Castello inferiore visto come Museo della città ed il territorio come un palcoscenico da scoprire con le sue opere. È strano che il Mozzo abbia aspettato così a lungo per coinvolgerlo ed ascoltarlo.
E Bucco ha finalmente compreso che la Partita non può essere limitata ad una semplice rievocazione storica perché in realtà è una opera d’arte completa di un grande artista, quale è stato Vucetich e che oggi è sempre più valorizzato. Basta andare a vedere al Museo Chiericati la mostra che gli è stata dedicata. Certo un po’ di problemi li ha avuti per la sua adesione, non fanatica, al fascismo. Ma come tutti gli artisti aveva anche lui la necessità della pagnotta. E poi si pentito è ricreduto.
Quindi finalmente si è ragionato su un percorso in cui il Teatro di Comunità proposto da Panici diventa un coinvolgimento dei cittadini per raccontare da protagonisti ricordi, sogni e realtà. Un percorso quindi originale che può avere anche importanti riflessi economici se ben organizzato e comunicato. Una situazione che solo Marostica con i suoi Castelli, Mura, chiese e colline può permettersi. Ed abbiamo anche le persone che possono progettare e realizzare un vero Teatro di Comunità. Diamoci da fare quindi superando personalismi da sciocchi. Le opportunità hanno tempi brevi.

Osservatorio Economico Sociale di Marostica