I “COMUNISTI ” VICENTINI BLINDANO LE LORO PROPRIETÀ NELLA FONDAZIONE MAURO NORDERA BUSETTO PER DARE SPAZI GRATIS AGLI ANTIFASCISTI


Interessante serata per la presentazione del libro sui comunisti vicentini. Il clima era di reduci ed ex combattenti ormai sfiniti dopo aver cercato di avere un ruolo politico. L’ultimo colpo di coda è stato quello di creare una fondazione dove mettere tutte le proprietà “comuniste”. E prima di sparire gli ex Pci hanno creato in ogni provincia italiana una simile fondazione con poi a capo una fondazione nazionale. Il patrimonio del Pci è stato quindi messo in salvo. Claudio Rizzato, Presidente della Fondazione vicentina Mauro Nordera Busetto, ha sottolineato come le varie sedi locali siano cedute gratis a partiti o organizzazioni che rispettano le condizioni di essere antifasciste ed in linea con la Costituzione Italiana. I soldi per il mantenimento delle proprietà derivano dall’affitto a privati di altre due sedi. Rizzato ha ricordato anche come l’attuale ministro della giustizia Nordio, come PM a Venezia, cercò di indagare su tale patrimonio convinto che fosse frutto di soldi arrivati dalla Russia Sovietica e tangenti delle coop rosse. In realtà è il frutto di lavoro gratuito e di soldi personali dei militanti “operaisti”. Altri tempi quindi.
Piefranco Bizzotto del Centro Romano Carotti, il think tank della sinistra bassanese dura e pura, ha introdotto il libro. I comunisti vicentini si distinsero per essere stati degli “operaisti” (linea Ingrao) e quindi con grosse difficoltà ad avere una visione complessiva della società ed a comprenderne l’evoluzione. Il momento di uscita dalla chiusura sociale dei comunisti a Bassano fu in particolare la scuola popolare del Gruppo Lavoratori Studenti al Liceo Brocchi, che vide operare insieme i giovani democristiani di sinistra con i nuovi giovani comunisti, contrari ad ogni forma di estremismo politico e tenaci difensori della Costituzione Italiana. Fu fatto un “compromesso” storico tra chi aveva degli obiettivi comuni per una società moderna e giusta, al di là della fede politica.
Nel libro sono riportate le testimonianze di Antonio Dalla Gassa, per Bassano, e Daniela Bassetto per Marostica.

Osservatorio Economico Sociale di Marostica