Incredibile, perché di solito nelle cause il “cattivo” di turno è il Pubblico ministero che generalmente condanna con una multa se appare qualcosa di non troppo conforme alla legge. Particolarmente se si tratta del reato di diffamazione come previsto dall’art. 595 del Codice Penale. Già altre volte il Tribunale ha affermato il nostro diritto di libertà di espressione in base art 21 della Costituzione Italiana sempre su denuncia del Mozzo.
Noi non abbiamo mai diffamato il Mozzo, ma contestato in modo chiaro il suo operare, anche usando un linguaggio duro che ci deriva dalla nostra esperienza di esperto aziendale e docente di Comunicazione all’Università.
Così ci tocca pagare di nuovo l’avvocato, mentre il Mozzo se lo fa pagare da tutti noi, perché il Sindaco si è opposto anche questa volta alla richiesta di archiviazione del Pubblico Ministero. Ci vediamo quindi in Tribunale il 7 novembre. Che vergogna!
Venerdì 18 ottobre alle ore 18 presso la Biblioteca Comunale di Marostica, organizzato dall’Angolo dell’Avventura di Vicenza, e in primis da Alessandro Morello referente di Marostica per l’Angolo, in collaborazione con la Biblioteca stessa e nell’ambito della rassegna dedicata a Marco Polo una “Conferenza sulla cultura cinese”, relatori Luisa Chelotti – che per anni ha insegnato in Cina e spesso attuato viaggi in quello straordinario paese, – e Roberto Virgili, coordinatore di viaggi di Avventure nel Mondo e che recentemente si è recato in Cina, realizzando un itinerario lungo l’antica Via della seta (da Pechino a Xian, Lanzhou, Tunhuang, Turfan, Kuqa, Kashgar). Un itinerario già percorso molti anni orsono 2 volte, ricordando in particolare un “Oasi del Taklamakan” del 1994. Una prima lungo la via sud del Taklamakan (chiusa agli occidentali dai tempi di Sven Hedin, Le Coq, Aurel Stei e altri “archeologi predatori”…così definiti, non senza ragione, dai cinesi). Il percorso fu sviluppato per oltre 30 giorni attorno a tutto il perimetro delle oasi del Taklamakan, nord e sud. Alcune immagini verranno presentate a corredo delle narrazioni. Vi aspettiamo.
Per la prima volta la Partita a Scacchi non è stata rinviata per brutto tempo, ma in pratica sono state annullate le due rappresentazioni alla domenica. Quali sono state le ragioni? Costi elevati? Non disponibilità di partecipanti o attrezzature? Non si sa sa. Il Bucco, Presidente della Pro Marostica, ha annullato e rimborsato parzialmente i biglietti. E chi si è visto si è visto. Le perplessità tra i marosticensi sono state parecchie per una simile decisione.
Ma una importante considerazione va fatta, leggendo le prenotazioni. I biglietti del venerdì e sabato vengono tutti venduti senza problemi. Alla domenica con più difficoltà. Ovvio perché il giorno dopo è lavorativo ed il weekend è finito. E anche la replica del pomeriggio manca del fascino dello spettacolo serale.
A questo punto una seria considerazione va fatta. Perché la Partita non si svolge in due settimane di seguito solo il venerdì ed il sabato sera? Questa variabile di marketing è stata mai presa in considerazione?
Ma sappiamo che le variabili di marketing non sono il piatto forte dell’attuale Presidente della Pro Marostica. E quindi meglio annullare per cattivo tempo e prendersi i soldi dell’ assicurazione.
Ed ad un certo punto a fine riunione della Consulta delle Associazioni della Biblioteca (oggi una trentina) appare lui, il Sindaco. È chiaro che non possiamo non chiedergli informazioni sul Politeama oltre che congratularci per aver favorito l’arrivo in Valle San Floriano del CPIA la scuola statale per la formazione degli adulti. Sarà una iniziativa che darà nuova vita alla frazione e di sicuro successo. Altro che scuola Montessori per bambini che non ci sono.
Per il Politeama, la “scatola” abbandonata dalle precedenti amministrazioni, descrive una situazione di un intervento drammatico costato 2 milioni di euro ed ora quasi terminato. Conferma che la sala non può ospitare anche un cinema, adducendo che il cinema è in crisi e che guardando il successo di Breganze non si vuole portare via clienti. È evidentemente una scusa: negli anni passati è stato fatto un clamoroso errore di progettazione.
Per il futuro ha una visione alquanto utopistica: fare del Politeama un centro sperimentale per il teatro con il supporto della Regione. Di concreto, come sospettavamo, oggi non c’è nulla. E ‘ rischioso, come la vicenda del ristorante del Castello superiore insegna, fossilizzarsi su una unica strada. Sarebbe importante avere più alternative in modo da rendere un minimo economico l’investimento che ad oggi si prospetta un costo notevole dal punto di vista gestionale. In pratica è un salto al buio. Certo il Mozzo dice che non avendo esperienza al riguardo si sono guardati in giro. Ma di programmi certi e costi non ha detto niente.
Altro problema sollevato dai partecipanti è la disponibilità di una sede per le associazioni. E qui il Mozzo ha escluso qualsiasi possibilità per il futuro, anche perché portare gli uffici del Comune a Palazzo Baggio, che avrebbe liberato l’attuale sede del Comune, non è praticabile in quanto gli Artigiani hanno rinnovato il contratto di affitto.
Certo che si è difeso anche sparando sulla poca avvedutezza delle precedenti amministrazioni che hanno anche venduto l’attuale edificio delle poste e la sede dei commercianti, una volta di proprietà comunale. Cosa che abbiamo appreso per la prima volta. Ma sul fantomatico Museo delle Scacchiere non ha detto nulla.
Noi siamo sempre dell’idea che con questo tipo di gestione del Comune è difficile far quadrare i conti.
Di soldi nel Politeama ne sono stati buttati una marea, partendo dall’era Bertazzo che sembra l’antichita’. Quindi parliamo di oltre 20 anni fa. Gli ultimi sono circa 1,5 milioni di euro per finirlo. Ora c’è da fare un programma che ovviamente sarà limitato alle sole rappresentazioni teatrali. Perché la progettazione non ha previsto anche l’uso a cinema. Un grave errore che avrà non poche ripercussioni economiche rendendo difficile una reale redditività del Teatro. Questa è sostanzialmente il frutto dell’incapacità della politica a programmare seriamente.
Siamo ora in attesa oltre che dell’inaugurazione del gestore (Teatris o Piccionaia?) e della presentazione del programma. Ma dal Sindaco nessuna parola definitiva con il timore che il Politeama resti una scatola vuota.
All’Università degli Adulti si sono raggiunti i 170 iscritti, ma oltre 30 sono rimasti fuori per indisponibilità di posti. Il CPIA, Centro Per l’Istruzione degli Adulti, da poco trasferitosi da Bassano a Marostica nella ex scuola elementare di Valle San Floriano, registra un boom di iscritti. Ricordiamo che il il CPIA è una scuola statale partita soprattutto per insegnare l’italiano agli stranieri. Ma in realtà è aperta a tutti per il raggiungimento del diploma di terza media o per altri corsi di lingua o materie di interesse generale come l’informatica.
Per dare risposta alla richiesta degli adulti di maggiore istruzione, l’Università degli Adulti di Marostica intende utilizzare il prossimo anno anche la mattina per soddisfare le richieste di frequenza. Inoltre è allo studio un accordo con l’appena arrivato a Marostica CPIA per far partire a gennaio un corso di informatica ed uno di inglese, sempre per adulti.
Quello che sta avvenendo è una vera rivoluzione culturale per cui a causa anche del calo demografico, la formazione degli adulti sta quasi prevalendo su quella dei bambini. Il nostro Sindaco Mozzo proporrà una nuova scuola Montessori per adulti? Forse ha più probabilità di trovare frequentanti che quella lanciata in campagna elettorale per soli bambini.
Sembra evidente che il nostro Veneto sia al limite della tenuta ambientale. Cementificazione della pianura, autostrade deturpanti, inquinamento della falda e assalto alle montagne con impianti di sci adesso anche con innevamento sempre più artificiale.
L’ultima trovata è l’impianto della Ski area Le Melette che dovrebbe “unire innovazione con rispetto dell’ambiente” come affermato da Luca Zaia, a seguire dal presidente di Federfuni Andrea Formento, dal Sindaco di Gallio ed ovviamente dal Presidente della società Le Melette, Andrea Rigoni. Senza che siano coinvolti i cittadini e chi difende l’ambiente senza interesse di soldi.
In realtà è solo un business per pochi eletti finanziato anche dallo Stato, senza alcuna valutazione sull’impatto ambientale.
Perché il cambiamento climatico è evidente e manca la neve naturale o meglio dura solo poco tempo. Ora si vogliono artificialmente mantenere delle condizioni climatiche che non esistono più. E per la neve artificiale necessitano grandi quantità di acqua. E poi che neve è? Occorre fare in modo che tenga anche con temperature più elevate. Cosa ci mettono dentro? Quali sostanze chimiche? Senza contare l’enorme consumo di energia elettrica per farla.
Insomma non c’è niente di difesa ambientale, ma solo interesse economico. La cosa vergognosa è che nessuno insorga di fronte ad evidenti falsità e che ad Asiago non ci sia alcun intervento al riguardo. Noi pensavamo che almeno il CAI intervenisse di fronte ad un linguaggio che di difesa dell’ambiente non ha nulla a che vedere. Solo il WWF ha protestato.