COME MANTENERE VIVI I CONTATTI CON I MAROSTICENSI IN BRASILE SENZA COMITATI, CERIMONIE, INUTILI GEMELLAGGI, MA CON LA VITA QUOTIDIANA


Interessante e ben documentata la relazione di Giorgia Miazzo e Gianluca Parise sui migranti veneti-italiani in Brasile, in particolare nello stato del Rio Grande do Sul al Palazzo del Doglione ieri pomeriggio.
Iniziarono ad arrivare in Brasile nel 1875, dopo che i tedeschi però avevano già occupato le terre migliori. I veneti dovettero quindi disboscare parecchio per creare condizioni utili per l’agricoltura e l’allevamento del bestiame. Oggi la zona abitata da veneti-brasiliani è un grande produttore di riso, tabacco, avena, pesche, miele, uva e vino. Sono importanti gli allevamenti di bestiame e le industrie alimentari, meccaniche, tessili e metallurgiche. Ci sono città come Nova Bassano, Nova Padua, Nova Brescia, Nova Vicenza ha recentemente cambiato nome. Gli emigrati marosticensi si stabilirono nella zona di Serra Gaucha ed in particolare intorno alla cittadina di Garibaldi dove aprirono su imitazione di Marostica, numerose fabbriche di cappelli di paglia.
È evidente che occorrono trovare modi nuovi per mantenere relazioni e contatti con questa comunità di marosticensi perfettamente integrati nella realtà brasiliana. E può essere una interessante esperienza di vita. Lì parlano ancora il “talian”, che agli effetti è una lingua etnica, sintesi di diversi dialetti provinciali, prevalentemente veneti.
In questo convegno abbiamo buttato un’idea memore di diversi ed interessanti viaggi fatti con Avventure nel Mondo. Le modalità di viaggio di essere ospitati da famiglie locali è un modo estremamente utile per conoscere la realtà di un paese.
Abbiamo suggerito di utilizzare Avventure nel Mondo per costruire con continuità viaggi alla scoperta dei nostri marosticensi in Brasile. Potrebbe essere una estensione 3-4 giorni a Porto Alegre e Garibaldi di viaggi che già visitano il Brasile, l’Uruguay o il Nord dell’Argentina trovandosi Rio Grande do Sul a sud del Brasile e con vicini Argentina e Paraguay.
Osservatorio Economico Sociale di Marostica

SIMONE BUCCO E MATTEO MOZZO QUALE RUOLO HANNO A MAROSTICA? UN LETTORE COMMENTA


Per Corrado Miotti “La partita a Scacchi è gestita da persone che sappiamo tutti che valgono quel periodo dell’anno, ma nessuno lo dice, a tutti va bene però. Personalmente quello che si è creato in questi ultimi anni a Marostica fa schifo. Un vizio spregiudicato di potere che vale solo dentro alle mura, fuori non sei nessuno”.
Un commento molto lapidario e sintetico ad un nostro articolo. Ma che alla fine non possiamo che condividere. Infatti i personaggi che gestiscono la Pro Loco ed il Comune non sono nessuno al di fuori di Marostica. Se poi andiamo a vedere il loro curriculum presentano ben poco. Quello di Bucco riguarda la sua attività lavorativa come geometra nel settore stradale urbanistico, edile ambientale e tecnico soprattutto in rapporto con il Tribunale. Certo ha fatto il politico con la giunta Scettro approvando l’appalto truffa del cambio di gestore del gas, in fase finale al Tribunale di Vicenza con le arringhe degli avvocati, per la denuncia della Dalla Valle supportata in continuità anche dal Mozzo. Il che per uno del settore non è proprio il massimo. La sua vera esperienza è stata alla Pro Marostica. Però con grossi limiti in quanto non ha ampliato la base sociale della Pro né ha fatto partecipare i Soci alle decisioni. Ha gestito in modo autoritario e autoreferenziale l’associazione. Sempre dentro le mura di Marostica e certo non è diventato un personaggio di notorietà regionale o tantomeno nazionale. Avendo in mano anche una manifestazione unica nel suo genere in Italia.
Per quanto riguarda Matteo Mozzo rappresenta il tipico Sindaco eletto solo per il partito. Dietro c’è un semplice diploma di perito agrario ed un tentativo di fare lo studente universitario. È un capovolgimento della logica di nominare sindaci chi aveva dato prova di capacità nell’ambito lavorativo e sociale. Il contrario della cultura dell’efficienza amministrativa con l’inserimento di innovazione politica E superati i cinque anni in assenza di alternative, con una opposizione assente e con l’appoggio dei neo-fascisti, il Mozzo ha continuato nella sua “mission”, cambiando l’approccio personale e sembrando più sicuro. Ma se non c’è l’arrosto resta sempre fumo. Non c’è alcuna reale progettualità per Marostica. Ed è diventato uno specialista di querele per chi lo contesta.
D’altra parte la borghesia locale, anche quella del Rotary e del Lions, si è data alla fuga, lasciando la città nelle mani della politica di basso livello.
Osservatorio Politico Sociale di Marostica

Matteo Mozzo, Sindaco di Marostica, denuncia i suoi concittadini per impedire il diritto di critica

MATTEO MOZZO, SINDACO DI MAROSTICA, dopo aver presentato una denuncia di 30 pagine viena archiviato dal Pubblico Ministero. Ma tanto per lui l’avvocato lo paga il Comune e si oppone alla richiesta di archiviazione. E’ sempre il tentativo di ignorare l’art. 21 della Costituzione Italiana sulla libertà di opinione e critica. Ma che ci sta a fare come Sindaco nemico dei suoi concittadini?