GLI ALTRI FIGLI DI DIO

“GLI ALTRI FIGLI DI DIO” RACCONTA LA STORIA STRAORDINARIA DELLE ERESIE SPAZZATE VIA DA UNA CHIESA CRISTIANA CHE SI IMPONE ANCHE CON FEROCIA

Sono sempre stato appassionato della storia delle religioni ed in senso ampio della spiritualità umana. Per questo ho anche girato il mondo. Ero arrivato in Etiopia e stavo andando ad Axum dove è custodita l’Arca dell’Alleanza, trafugata dal tempio di Gerusalemme intorno al X sec. a. C. e raccontata dal Kebra Nagast, il libro sacro degli etiopi copti con il vecchio e nuovo testamento. Ero arrivato al monastero su un’isola in mezzo al lago, dove era transitata l’Arca nel suo lungo viaggio. C’era una cerimonia religiosa in corso. Non potevo non assistervi. Ma mi sembrava di essere in India. Grande spiritualità, canti balli e cerimonia piena di gioia.
Era la conseguenza del mantenimento del Cristianesimo antico non irregimentato dal Concilio di Nicea dove si cominciarono a fissare i dogmi del cattolicesimo. E chi non li seguiva era a rischio di esilio o morte. Gli etiopi erano lontani da Costantinopoli e Roma e poi gli arabi mussulmani li avrebbero separati a lungo dalla Chiesa.
La vicenda della similitudine tra cerimonie religiose indiane ed etiopi mi ha fatto comprendere che forse tutte le religioni hanno una forte base comune con principi condivisi e sono costruite dagli uomini in secoli di storia.
Il libro “Gli altri figli di Dio” recupera l’ambiente in cui nasce il Cristianesimo e la discussione che ne scaturì con la sua diffusione. Anche se è difficile trovare ampia documentazione in quanto si cercò di cancellare con la vittoria della Chiesa qualsiasi documento di posizioni diverse. Sopravvivono molti scritti di Celso, filosofo greco che visse intorno al 180 d.C. e che deride il Cristianesimo come un cumulo di fantasticherie e considera Gesù come un esorcista. L’idea poi di una incarnazione di Dio è per Celso assurda. Come la nascita di Gesù da una vergine.
Però Celso comprende che un certo Cristianesimo può essere utile a mantenere in piedi un impero romano sempre più in difficoltà.

Leggere quindi il libro di Catherine Nixey è leggere la storia non scritta dai vincitori come fu la Chiesa che impose la “sua” religione.

Osservatorio Economico Sociale di Marostica