ECCO MATTEO MOZZO E VALENTINO SCOMAZZON PSEUDO DIFENSORI DELLA DEMOCRAZIA A MAROSTICA

MATTEO MOZZO, VALENTINO SCOMAZZON ED ENZO COLOSSO DEL COMUNE DI MAROSTICA USANO LE QUERELE “FASULLE” PER UCCIDERE LA DEMOCRAZIA
Rispettivamente Sindaco, Vice ed Assessore al bilancio usano i soldi dei cittadini di Marostica per querele intimidatorie contro chi esprime le proprie opinioni. C’è a questo punto una totale perdita di credibilità ed una evidente incapacità ad accettare un dialogo democratico.
Purtroppo le istituzioni non sono più governate, come nel passato, da “probi” cittadini che assurgono ad incarichi pubblici per provate capacità e meriti. Si diventa invece amministratori pubblici grazie alle cordate di “amiconi” più o meno mascherati dietro a partiti politici. In realtà diventa dominante l’affarismo.
E questo discorso vale anche per le minoranze. Per le querele ricevute non c’è mai stata una dichiarazione pubblica del Santini di turno e del suo gruppo che invece ben si son guardati dall’espromersi.
Certo che la partenza di questo andazzo è da attribuire anche al Partito democratico di Marostica con la giunta Dalla Valle.
Il Mozzo non ha cambiato strada ed anzi ha accentuato un simile comportamento intimidatorio.
Perché è evidente che un cittadino normale preferisce stare zitto per non dovere scucire euro per l’avvocato. Non considera, come nel nostro caso, che il costo per difendere il diritto di parola è come il costo per il medico. Non si bada a spese quando si è ammalati. Invece si preferisce stare zitti di fronte a certi fatti che toccano la morale e la coscienza con l’aggravante di permettere a degli amministratori comunali di cercare di zittire un democratico dibattito. È una vera vergogna per Marostica.
Viene il dubbio che le conferenze e le cerimonie varie per la Libertà e la Democrazia siano tutte delle pagliacciate. Non c’è corrispondenza con la realtà di comportamento.

Osservatorio Economico Sociale di Marostica