Siccome non siamo nati ieri e siamo vissuti professionalmente anche nella “Milano da bere” degli anni ‘80, in cui giravano i soldi per fare qualsiasi cosa, siamo piuttosto sospettosi quando vediamo comportamenti come quelli visti nella gestione degli investimenti pubblici a Marostica. È chiaro che il miglior modo per evitare sospetti sia in ambiente aziendale che pubblico è di operare con la massima trasparenza. Sfatiamo anche il mito del fare per fare, appunto che si è bravi perché si fa. È una grossa stupidità. Si è bravi perché si fanno bene le cose che servono, al giusto prezzo e con le corrette informazioni ai cittadini che sono poi quelli che pagano con i loro soldi. I politici non tirano fuori un quattrino.
Invece a Marostica assistiamo ad una serie di colpi di mano del gruppo leghista Mozzo, Scomazzon e Colosso. È iniziato subito col tentativo di vendere in fretta ed in segreto la piscina, fatto che poi si è scontrato con l’impossibilità di farlo perché nessuno l’ha voluta. Poi il bel viaggio in Brasile del Mozzo & Bucco senza rappresentanza del Consiglio Comunale. A seguire la nuova fermata del bus, non in programma elettorale, senza alcun rispetto della volontà dei cittadini per la maggior parte contrari. Recente il tentativo di cementificare il Campo Marzio con l’ovvia sollevazione dei residenti e dei cittadini tutti. Qui l’ignoranza storica si e’ dimostrata abissale.
In segreto è stata spostata recentemente la somma destinata alla rotonda di borgo Panica, per un intervento nell’area ex ospedale con la scusa dei lavori per il nuovo centro Alzheimer. Ma quei lavori da quello che sappiamo sono di pertinenza della Asl 7 e per l’accesso ci sarà bisogno di una strada provvisoria, non a carico del Comune. Invece si procede subito per una strada definitiva con una ulteriore cementificazione ed a spese del Comune. E le minoranze vengono escluse dalla vicenda. Perché?
C’è inoltre il progetto dell’ascensore-minareto per l’accesso al ristorante del Castello superiore. Ristorante mai finito con incredibili perdite di gestione, in quanto abbiamo verificato che molti turisti chiedono se è aperto. E in realtà la proprietà di un ristorante esula dai fini istituzionali di un comune. Il ristorante fu aperto dal Comune perché 70 anni fa non ve ne erano in funzione, anche per la recettivita’ per la Partita a Scacchi. Va venduto a chi lo può valorizzare nel modo migliore. Altrimenti sono sempre ulteriori costi per l’incapacità ed i ritardi della pubblica amministrazione.
Per non parlare delle querele contro di noi e i soldi spesi inutilmente. Tutte con lo scopo preciso di zittirci. Tra le altre quella della biblioteca e dell’appalto del gas, oltre la ridicola denuncia per essere dei “criminali dell’informazione “, perché diciamo la nostra opinione su appunto determinati fatti. Ovviamente l’art.21 della Costituzione Italiana difende la libertà di opinione, per fortuna. Altrimenti saremo in Iran o in Russia o Ucraina, ecc.
Osservatorio Economico Sociale di Marostica
www. marosticanotizie.it