In una normale azienda per fare il budget ci sia basa su ricerche di mercato e risorse. Cioè si deve definire il contesto in cui ci si trova e finalizzare il tutto ad una crescita ottimale.
La stessa logica vale per le amministrazioni pubbliche ed in particolare i comuni. Ed il documento da compilare attentamente si chiama DUP, Documento Unico di Programmazione.
In pratica contiene l’analisi delle situazioni esterne (nazionale, regionale e locale) e le valutazioni socio-economiche del territorio. Diciamo che è un malloppone completo, e fatto molto bene, con incluse le scelte di azione economica che il Comune decide di fare. E non ci dovrebbe essere contraddizione tra le premesse e poi le scelte che vengono fatte. E qui sta l’inghippo. Noi non sappiamo quanto sia stato discusso in Giunta questo documento o se sia stato fatto solo perché è obbligatorio per legge.
Certamente il Documento di Marostica ha forti contraddizioni tra le premesse e poi la realtà.
Un esempio che salta incredibilmente agli occhi è l’evoluzione del tasso di natalità, in pratica il rapporto tra i nati vivi dell’anno e la popolazione media dello stesso anno.
A Marostica dall’8,76% del 2018 si arriva al 5,62% del 2022. Il Veneto nel 2021 ha il 6,8%. Cosa significa questa evoluzione? Semplicemente che non c’è stata alcuna attenzione da parte del Comune per agevolare la natalità attraverso finanziamenti specifici alle famiglie con figli. Il Trentino Alto Adige, che ha una specifica politica per le famiglie con figli ha, sempre nel 2021, un tasso di natalità dell’8,7%. Un risultato importante dovuto appunto a scelte politiche specifiche.
Nel DUP di Marostica non c’è alcun cenno al problema della natalità, come di altre situazioni. Perché la politica a Marostica è fatta da geometri cui interesse principale è il piano regolatore che nel futuro, continuando così, avrà tante case vuote oltre che le scuole. O con tanti ospiti dall’Africa e dall’Asia.
Osservatorio Economico Sociale di Marostica
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