La presentazione del libretto su Franceschetti a cura del Lions di Marostica venerdì scorso è stato un momento interessante di riflessione sulla storia di Marostica.
Sindaco DC per venti anni fonda il suo successo con la sconfitta di Mario Consolaro suo predecessore, che aveva cambiato le regole della politica a Marostica aprendo ai socialisti. Un innovatore che recepiva le necessità di cambiamenti in linea con il Paese. Quindi Franceschetti è stato un bravo gestore di una politica conservatrice che certamente ha realizzato importanti progetti. Ma non ha preparato Marostica per il futuro. Anche se era un bravo osservatore. Ricordo quando intervenne in assemblea alla Coop Consumatori per chiedere un cambiamento di Presidente in nome di un democratico ed utile avvicendamento. Lo fece in modo tipicamente democristiano per farsi intendere da chi doveva intendere. Però si fermò lì. Non fece alcuna battaglia. E con la sua autorevolezza avrebbe potuto invece impegnarsi.
Il libretto quindi è molto agiografico e non entra nel merito del contesto politico-sociale in cui Franceschetti ha operato. Certo era una persona positiva interessata ad ascoltare e realizzare. Sono gli anni della nuova Biblioteca, della realizzazione dei servizi sociali, dei gemellaggi, della promozione di molte attività culturali.
Ma niente a che vedere con un progetto “politico” che impegnasse alla formazione di un gruppo di cittadini pronti a mettersi al servizio della Comunità.
E qui entriamo nella logica di questi convegni. Ben organizzati, con gli sponsor giusti, ma sempre senza alcun dibattito. Anche se è bene dire che aver messo in risalto la grande onestà di comportamento di Franceschetti non è da poco. Dati i tempi.
Osservatorio Economico Sociale di Marostica