Il primo è stata la speculazione patrocinata dal Sindaco Bertazzo con relativo fallimento dell’impresa Rubbo e ritardi (e soldi spesi) a non finire per il Politeama. La seconda quella dell’area intorno al Conad ex Salin con fallimento ancora in corso di risoluzione dell’immobiliare Neve. Adesso arrivano gli interventi per la Breco’s, la ex Azzolin e la Belfe.
Escludendo il Politeama si tratta di un recupero urbanistico di aree ex industriali. Interventi pompati dalle varie amministrazioni come risoluzioni per aree abbandonate. Anche il Mozzo non è di meno. Evidentemente anche a lui manca di un minimo di illuminazione per una cultura urbanistica per governare una città come Marostica. L’unico intervento che a noi sembra ben progettato è quello dell’area ex Azzolin di proprietà della Volksbank.
Gli altri sono costruzioni di appartamenti-celle per dormire, come ben sottolineato da un nostro lettore. Nessuna logica di recupero, anche parziale, degli edifici di industrie che hanno dato pane e gloria alla città. Nessuna riconoscenza storica. Una ignobile vergogna.
Manca quindi ancora una visione urbanistica di quello che si vuole dalla nostra città ed è una cosa ignobile perché Marostica è anche protetta dal decreto Soragni pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale il 6 marzo 2012 come “Dichiarazione di notevole interesse pubblico del centro storico di Marostica”.
Ma il Mozzo ed il “muratore” Valentino Scomazzon se lo sono mai letto? Ci aspettiamo ulteriore querela.
Osservatorio Economico Sociale di Marostica