Lezione di storia: MONUMENTI CIPPI LAPIDI TESTIMONI DEL PASSATO, SOLLECITO PER IL PRESENTE, SPINTA PER IL FUTURO

Ha suscitato clamore e vasta risonanza nelle cronache l’episodio del giovane che “ha fatto il bagno in Brenta ed è risalito su un rostro del Ponte Vecchio di Bassano”. Si è denunciato lo “sfregio al monumento”; si sono subito attivati “carabinieri e polizia locale per identificare il giovane e per far scattare le sanzioni”.
Nulla di questo succede a Marostica, allorché i monumenti di piazza sono utilizzati come banchi di vendita in occasione del “mercatino dell’antiquariato” (meglio: “dell’usato”).
Sensibilità diversa? Diversa cultura?
Nel Comitato, che ha portato alle iniziative (riunioni, mostra, pubblicazione) promosse per il Centenario della Prima Guerra Mondiale, avevamo proposto all’Amministrazione Comunale – che ci aveva nominati – la “revisione” di monumenti, lapidi e cippi del territorio.

In particolare, avevamo suggerito:
a) il controllo e l’eventuale correzione e/o integrazione dei nomi dei Caduti del monumento addossato al Doglione, che ricordano la Prima Guerra Mondiale, la Guerra d’Africa, la Seconda Guerra Mondiale. Cito, ad esempio, di aver trovato fra le carte dell’archivio comunale la lettera, datata 27 Ottobre 1916, intestata Ospedale da Campo 0112 [Marsan], che ricorda mio zio Umberto Scuro, morto per cause di guerra, il cui nome non appare sulle lapidi;
b) monumenti, lapidi e cippi andrebbero puliti [il Leone di San Marco con il Doge, calco del gruppo scultoreo, che sovrasta la Porta della Carta di Palazzo Ducale a Venezia, opera del grande scultore marosticano Bartolomeo Ferrari, attende dal 2014 la “pulitura”, chiesta in occasione della mostra “Marostica centro storico di interesse pubblico”

b) la lapide, mal collocata sul lato est del Mastio a memoria della fucilazione dei “4 Martiri”, andrebbe sostituita da un semplice monumento all’interno del recinto, ove avvenne effettivamente il fatto [progetto pure presentato all’Amministrazione Comunale];
d) nella guida di Marostica dovrebbero trovare spazio anche i monumenti, i cippi, le lapidi (che non sono solo quelle dei caduti), a testimonianza del nostro passato, a sollecito operativo per il presente, a spinta programmatica per il futuro.

                                                                                                      Mario Scuro