DELLA RETORICA DI MOZZO DA CAMPAGNA ELETTORALE NON SAPPIAMO CHE FARCENE. MAROSTICA HA BISOGNO DI VERA SOLIDARIETÀ PER IL FUTURO

Ecco un esempio di pura retorica parolaia e una specie di “santino” elettorale di Mozzo nella sua introduzione all’ultimo numero di Cultura Marostica. In pratica però non dice nulla di concreto se non la riscoperta della famosa identità. Che detta così non dice assolutamente niente. Il principio di una comunità è una vera partecipazione di tutti e una solidarietà comune nell’affrontare le difficoltà. E questo va dimostrato con i fatti.
Ciò che il Mozzo non ha mai realizzato in questi anni soffocando ogni dibattito pubblico sulle varie tematiche, in primis il bilancio, la gestione dei schei, che è il perno dell’attività pubblica. Probabilmente non sa neanche cosa sia un bilancio partecipato.
E poi non è stata fatta solidarietà, ma assistenzialismo il che è ben una cosa diversa. Poi se si vuole strumentalizzare a fini elettorali ciò che distingue Marostica da altre città con il lavoro delle sue ottime associazioni, fa parte del giochino della politica per attribuirsi i meriti. Null’altro.

Infatti contano i progetti che si sviluppano in favore dei cittadini, che al di là della riscoperta dell’identità passata stanno vivendo un futuro incerto pieno di cambiamenti ed incognite. Su questo bisogna discutere ed avere capacità progettuale.
E tre sono i problemi che oggi si evidenziano: il costo della vita, una prospettiva di grossi continui aumenti dei costi dell’energia e la tutela ambientale.
Per quel che ci riguarda, noi abbiamo il fotovoltaico, promosso con un Gruppo di Acquisto Solidale oltre 10 anni fa, la nostra macchina plug in con 50 km di autonomia elettrica ed il nostro orto con verdure varie. Siamo evidentemente in difesa con una inflazione che viaggia a circa l’8%.

Di questi problemi Mozzo tace. Eppure oggi si parla di comunità auto produttrici di energia, di orti sociali, cioè pezzi di terreno coltivabile da dare gratuitamente in uso ai cittadini, e di gruppi di acquisto solidali.
Certo c’è il problema ultimo della guerra in Ucraina, dei rifugiati. Ma cosa è stato fatto per evitarla? Perché si parla di Pace senza mettere al bando le armi la cui diffusione con anche le nuove tecnologie sono la prima conseguenza delle guerre? Perché non si aboliscono o ridimensionano al massimo gli eserciti? Su questi problemi Mozzo tace.

Osservatorio Economico Sociale di Marostica