LA CONFRATERNITA DI PROSPERO ALPINI: COSTRUIAMOLA INSIEME VALORIZZANDO L’USO DEL CAFFÈ CON LA NOSTRA CUCINA CASALINGA, CON LE NOSTRE OSTERIE E RISTORANTI

È un’idea per dare notorietà e conoscenza a Prospero Alpini, il nostro concittadino che nel 1500 andò il Egitto e scopri la pianta e l’uso del caffè facendolo poi conoscere a Venezia ed in Europa.
Noi riteniamo che il maggior uso del caffè sia a fine pasto, a chiusura magari di una buona mangiata frutto di una particolare ricetta. Ecco perché abbiamo pensato di costruire una confraternita che parli di cibo e caffè, in fin dei conti uno dei piaceri della nostra vita, forse paragonabile ai piaceri del sesso, senza scandalizzarci.

Di solito anche sorseggiando a fine pasto un buon caffè si commenta quello che si ha appena finito di mangiare. E allora cominciamo come Confraternita di Prospero Alpini a commentare il nostro cibo, le nostre esperienze culinarie. Cominciamo a parlare dei sapori che incontriamo, della ricchezza e fantasia della nostra cucina espressione vera della nostra civiltà.

Vi invitiamo quindi a iscrivervi e collaborare con ricette, indicazioni di osterie, trattorie, ristoranti insomma a raccontare le vostre esperienze, sempre accompagnate alla fine con un buon caffè a ricordo del nostro concittadino Prospero Alpini.

L’IMPRESA FANTASMA PER I LAVORI DI MESSA A NORMA ANTISISMICA DELLA SCUOLA PRIMARIA DI MAROSTICA. MA PERCHÉ IL COMUNE SI È PORTATO IN CASA UNA SITUAZIONE COSÌ INDEGNA?

Grandi lavori alle scuole primarie eseguiti dall’impresa fantasma che ha sede dalle parti di Napoli. Forse i lavori finiranno alle prossime elezioni con grande giubilo della Parrocchia di S. Maria Assunta che incassa un sacco di quattrini dal Comune di Marostica per l’affitto della sede provvisoria.
Italsud 79 S.r.l. Di Quarto (Napoli), l’azienda che ha vinto l’appalto per quasi un milione di euro, nel 2021 ha fatturato 543.403 euro con 13 dipendenti. Nel 2020 il fatturato è stato di 55.707 euro e nel 2019 72.525. La ITALSUD 79 è stata appunto fondata nel 1979. Il capitale sociale è di 10.400 euro.

Crediamo che le immagini non meritino ulteriori commenti.

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IL PROF. ANTONIO MURARO, STORICO DI FAMA E MEMBRO DELL’ACCADEMIA OLIMPICA, RIFIUTA DI ADERIRE ALLA RIDICOLA “ACCADEMIA” DEL CAFFÈ INVENTATA DA MARIA ANGELA CUMAN. È UN RAGGRUPPAMENTO DI “AMICONI” PER LA SOLITA POLITICA CLIENTELARE-DEMOCRISTIANA

Ci troviamo dentro tutti i soliti: il Bucco, la Bianchin, il Mozzo per non dimenticare Cortese e Xausa ed i Vedovello della Casa del Caffè. Ma in questo caso è comprensibile: business is business, cioè gli affari sono affari. Invece di fare una Confraternita aperta a tutti, la Cuman fa l’Accademia con delle pompose divise e medaglie farlocche. Tutto per intortare i suoi amiconi (la selezione è “rigorosa”) con il titolo di accademico che in pratica è una bugia colossale ed un uso illegale del linguaggio.
Già questo uso improprio del linguaggio era avvenuto con la Fondazione Banca Popolare di Marostica-Volksbank, che non è una fondazione perché non possiede azioni della banca. Un uso del linguaggio per mascherare una realtà che non esiste. È solo una Opera Pia per fare marketing sociale per la Volksbank. E non fraintendiamoci, la carità è una cosa nobilissima. Ma non c’è nulla di progettuale per la comunità.
Anche in questo ultimo caso non troviamo il nome di Muraro, che ben si è guardato a prestarsi a simili operazioni. E da quel che sappiamo gli avevano offerto il posto in Consiglio di amministrazione.
E dobbiamo dare atto che nell’ambito marosticense il prof. Antonio Muraro è uno dei pochi che mantiene una rigorosa etica facendo solo lo studioso e non prestandosi a diventare “paggetto” della “vecchia” politica della Cuman.

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RIPPA BONATI, NUOVO PRESIDENTE DEL CENTRO STUDI PROSPERO ALPINI, ORGANIZZA UN OTTIMO CONVEGNO. LA CUMAN INVECE CONTINUA CON LA SUA RIDICOLA “ACCADEMIA” DEL CAFFÈ

Certamente un convegno da ricordare. Rippa Bonati ha le idee chiare da vero accademico. E organizza un convegno, per l’intera giornata, che risulta frizzante e tutt’altro che noioso con una serie di interventi di 30 minuti ciascuno condotti da vari storici esperti nel loro campo. La visione non è solo incentrata sulla figura di Prospero Alpini come l’impostazione spesso imbalsamata di precedenti convegni, ma sull’ambiente sociale, storico e politico in cui visse il famoso farmacologo marosticense.
Si è passati dal raccontare le relazioni, amicizie e protezioni di un medico al tempo di Prospero Alpini, al suo ruolo come medico “tropicalista”, alla figura della donna egiziana, alla figura parallela di Cornelio Bianchi, sempre medico marosticense, a Damasco, alle pratiche alimentari nel Rinascimento Veneto.
Una visione d’insieme del mondo del 1500 veneziano.
L’unica nota stonata è la pervicacia della Cuman nel promuovere l’accademia del Caffè. Una boiata pazzesca che in pratica diventa un doppione del Centro studi, costituito però da accademici veri, per dare il titolo di accademici a quelli che accademici non sono. Ed il “trombone” di turno per la divulgazione di questa fantomatica Accademia è il solito Giandomenico Cortese. Noi a suo tempo proponemmo la costituzione di un moderno Club del Caffè aperto ai cittadini e visitatori di Marostica con tanto di card, utilizzando un social specifico ed in linea tra l’altro con la nuova impostazione del convegno su Prospero Alpini per far conoscere la Venezia del 1400-1500, in cui è ambientata anche la Partita a Scacchi. E a questo proposito l’organizzazione del convegni per il centenario della partita da parte del Bucco, ha sentito la mancanza di un serio “Accademico”, come il Rippa Bonati.

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E LA PRO MAROSTICA DI BUCCO FA IL PIENO CON 15.000 EURO DAL COMUNE DOPO IL PAGAMENTO DI 4.320 PER LA TOMBOLA. SONO DEI FURBI INCAPACI

Bello farsi finanziare sempre dai cittadini, invece di essere capaci di gestire in proprio le iniziative. Dopo la tombola in piazza, senza alcuna idea per una iniziativa che porti soldi per qualche cosa di beneficienza, ecco che il Comune paga per i cent’anni della prima partita che in realtà era semplicemente una goliardata che troverà una vera realizzazione cinquant’anni dopo grazie al genio di Vucetich che da’ vita ad una bella idea senza futuro però.
E si vede che il Bucco ha il semplice diploma di geometra. È solo un organizzatore, senza capacità manageriale, cioè gestire le iniziative a reddito.. Deve sempre chiedere la carità al Comune.
E non è in grado nemmeno di risolvere il problema del ristorante del Castello superiore, che ricordiamolo fu promosso dalla Pro Loco degli anni ‘50. Altri tempi, altre visioni e capacità.
Ma non c’è solo il Bucco. A gran voce è stato richiesto l’impegno dell’arch. Roberto Xausa per la creazione di un gruppo di lavoro per idee di soluzione del restauro del Convento. Anche in questo caso silenzio. È troppo comodo distribuire prebende con i soldi della Volksbank, organizzare convegni e presentazioni senza pratiche finalità e prendersi gloria come Presidente di una inesistente fondazione, braccio di un discutibile marketing sociale della Volksbank. Banca questa ultima che dopo l’operazione di fusione con la Popolare di Marostica ha cacciato il proprio Presidente e direttore generale, incapaci di portare a reddito la “nuova” banca e che non sa ancora risolvere il problema dell’area ex Azzolin, ricevuta in “regalo” dal Tribunale per via della vendita furbesca realizzata dal Gasparotto, allora direttore generale della Popolare e che il Tribunale ha annullato su richiesta del compratore abbindolato.

Insomma tanto teatrino, con sembra la felicità dei cittadini di Marostica.

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IL GEOMETRA SIMONE BUCCO, PRESIDENTE DELLA PRO MAROSTICA, NON SA NEANCHE ORGANIZZARE UNA TOMBOLA IN PIAZZA

Ma come è possibile che la in occasione della festa di San Simeone la tombola, che dovrebbe essere fonte di guadagno magari per iniziative benefiche, debba essere pagata dai cittadini?
La vendita delle cartelle è stata di 3.400 euro! Il costo totale è di 7.720 il deficit di 4.320 viene interamente coperto dal Comune con delibera a firma Dal Zotto. La fantasia per spendere soldi dei cittadini non ha limiti.

ED ALCUNI SOCI INCAVOLATI AGISCONO CONTRO VOLKSBANK, MA REALISTICAMENTE….

Leggiamo che il Tribunale ha dato l’ok all’azione collettiva di 7 risparmiatori contro Volksbank per l’acquisto di azioni dal gennaio 2012 a luglio 2015. Comprate a 19,20 euro ora valgono 8,30 euro.
Ma hanno ragione? A nostro pare no, perché la svalutazione delle azioni è una conseguenza dell’ incorporazione della Banca Popolare di Marostica che è del 2015.Tale incorporazione ha messo in crisi Volksbank che tra l’altro non aveva cambiato la strategia operativa.
Tant’è che successivamente il Presidente ed il direttore generale sono stati sostituiti. I risparmiatori avrebbero dovuto vendere le azioni in loro possesso quando Volksbank decise di incorporare la Popolare di Marostica con le prevedibili conseguenze. Bastava leggere il bilancio della banca, come noi facemmo con una previsione negativa e dicendo che l’operazione era a tutto vantaggio dei soci della Popolare di Marostica in condizioni quasi fallimentari, non certamente di quelli della Volksbank.
Era quindi chiaro che il valore delle azioni Volksbank si sarebbe svalutato.

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GIANDOMENICO CORTESE IL GIORNALISTA ”BASA BANCHI”, CON UNA PRESENZA “CULTURALE”ECCESSIVA

È un giornalista rappresentativo del cattolicesimo conservatore (è anche nel Consiglio Nazionale della Unione Cattolica della Stampa Italiana), onnipresente da anni nella realtà culturale ed associativa locale. Dalla così detta Fondazione Volksbank – Popolare di Marostica con Xausa presidente, al Museo Hemingway della Fondazione Luca, alla pseudo Accademia del Caffè della Cuman, a presidente del Consiglio di Amministrazione della società editrice la Voce dei Berici (settimanale diocesano) e di Telechiara. È stato anche corrispondente del Gazzettino e dell’Avvenire. E chi ne ha più ne metta.
E siccome parliamo di un un giornalista in “pantofole”, non certo di uno in prima linea con ricerche, inchieste (e magari querele) e chiare prese di posizione e poi scrive…scrive su tutto e di tutto. Sembra un tuttologo. Ovviamente sempre allineato col potere ed in sostanza per il consenso di chi ce l’ha. Insomma più che un giornalista è uno scrittore cattolico-conservatore che sembra onnisciente, ispirato dal Signore. Ma è anche maestro cerimoniere di moltissime manifestazioni culturali di cui sembra il riferimento a Bassano e Marostica. Non sappiamo se questo valga anche per i matrimoni locali.
E questo è un grosso guaio per quel pluralismo culturale a Bassano e Marostica che noi auspichiamo. Tant’è che con i giornalisti del tipo di Cortese la stampa locale è morta, fallita e non esiste più, se non con le ormai poche copie del Giornale di Vicenza di proprietà di Confindustria. E non c’è neanche un serio settimanale o un mensile con un minimo di dibattito informativo.
In realtà l’unica attività culturale credibile e “laica” in zona è quella svolta dalla Biblioteca e dal Museo di Bassano. Senza per fortuna la presenza di Cortese.

Per Marostica l’assessore alla Cultura, che di nome fa Mozzo, ha comunicato che sarà assunto un responsabile della biblioteca. Dopo anni di attesa. Speriamo bene. Ma si sa la Cultura fa immagine anche senza sostanza.

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Fantomatica Accademia

LA FANTOMATICA ACCADEMIA DEL CAFFÈ CHIEDE LA CANDIDATURA UNESCO PER LA TAZZA DI CAFFÈ ESPRESSO. PROBABILMENTE NON SANNO COSA FARE. È SEMPLICEMENTE RIDICOLO. FORSE BISOGNA CHIEDERLA PER LA POLENTA… A PARTE IL FATTO CHE SE I FANTOMATICI COMPONENTI DELL’ACCADEMIA AVESSERO GIRATO UN PO’ IL MONDO LA VERA BEVANDA ITALIANA PER IL CAFFÈ È IL CAPUCCINO. Espresso, macchiato, lungo, americano, corretto….sono modalità di preparazione di una stessa bevanda. Cosa sconosciuta ai finti accademici

LEGGERE IL LIBRO DI OPPENHEIMER È UN’ALTRA STORIA RISPETTO A VEDERE IL FILM. SI SCOPRE L’AMERICA LIBERAL E DEMOCRATICA OGGI ORMAI MORTA

Certo il film è interessante e fatto bene. Ciò mi ha spinto ad approfondire l’argomento e leggere il libro, perché di solito il film è più generalista e meno approfondito di un libro.
Ed infatti il libro di Oppenheimer è una vera sorpresa. Non per niente ha preso il premio Pulitzer nel 2006 e scopriamo anche che è stato scritto in 25 anni. Quindi approfondita biografia scritta in modo brillante e coinvolgente.
Non solo è la storia di come nasce la bomba atomica con il progetto Manhattan con a capo appunto lo scienziato Oppenheimer, ma è uno spaccato di una America liberal e democratica che si interroga sulle conseguenze del progetto, partito per precedere Hitler su spinta di Einstein, ed usata invece due volte contro i Giapponesi ormai sconfitti.
Oppenheimer è chiaramente un progressista con una ampia cultura storico-filosofica e che si sposa con la vedova comunista di un caduto nella guerra di Spagna contro il regime fascista di Franco.
Alla fine della guerra l’America cambia e diventa uno stato reazionario ossessionato dall’Unione Sovietica e dai comunisti. Non capendo che essere comunisti per un normale americano non vuol dire essere schierati con i russi, ma semplicemente avere delle idee di giustizia sociale.
Ed Oppenheimer resta coerente con le sue idee liberal andando incontro all’emargimazione come cittadino, vergognosamente controllato dall’FBI, ma crescendo il suo prestigio come scienziato opponendosi allo sviluppo della bomba H e chiedendo, decenni prima, un trattato per il controllo delle armi nucleari.
Un libro quindi da leggere con la massima attenzione.

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