MAROSTICA DIVENTERÀ LA CITTÀ DELLE SCACCHIERE NON DEGLI SCACCHI. MA NON SI RENDONO CONTO DEL RIDICOLO?

Regna in Mozzo & C. la più completa confusione mentale su che cosa sia la Partita a Scacchi di Marostica. Evidente frutto di una assoluta mancanza di una riflessione culturale.

Marostica è considerata la città della Partita a Scacchi. È errato che sia considerata la città degli Scacchi, in quanto non si svolge alcun torneo ne’ nazionale ne’ internazionale.

La Partita a Scacchi è solo l’ambientamento di un evento spettacolare riproducente storia, usi e costumi del 1400 veneziano. La grande idea dell’artista Vucetich di trasferire Venezia nella meravigliosa Piazza di Marostica.

A Messina, per esempio, si svolge un importante evento internazionale degli Scacchi con 120 partecipanti da tutto il mondo. Forse è Messina la vera città degli Scacchi.
Probabilmente con l’arrivo del fantomatico Museo delle Scacchiere, Marostica potrà aspirare a diventare la Città delle Scacchiere, non del gioco degli Scacchi.
Lo è della famosa Partita a Scacchi e la faccenda è diversa.

Ma senza alcun approfondimento culturale e dibattito la Giunta di Marostica decide di dare alla città la connotazione di “Città degli Scacchi” e non “Città della Partita a Scacchi”.
E qui trova la sponda nel famoso “Dott., Prof.” Bucco Presidente della Pro Marostica per cui la Giunta Comunale delibera di partecipare al Bando di concorso regionale “Città Veneta della Cultura” ipotizzando un programma per 230.287,95 euro.

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DRAMMATICA SITUAZIONE AL PROCESSO PER LA TANGENTE DEL GAS A MAROSTICA

Martedì 14 febbraio è stato il turno dell’interrogatorio della accusatrice Marica Dalla Valle, dopo che precedentemente aveva fatto saltare la riunione non presentandosi.
Ci ha accusati di diffamazione per aver detto che l’appalto del gas nasconde una tangente di 450.000 euro. Il Comune si è aggiunto al processo per “difendere” l’immagine dell’ente.
Subito l’avvocato della Dalla Valle ha cercato in modo provocatorio di impedire che l’avvocato di Morello ponesse delle domande. Ma il Giudice ha impedito tale manovra dando via libera all’interrogatorio della Dalla Valle.
Come si può dire che la faccenda è regolare quando su una prima valutazione di oltre 5.000.000 di euro da parte di Italgas si va a gara con 3.000.000? E poi si pagano a Italgas oltre ai soldi ricevuti da Ascopiave, che vince la gara per quella cifra, altri 910.000 presi dalle tasche dei cittadini?
Ma la Dalla Valle resta muta e non vuol rispondere quando l’avvocato di Morello Le chiede se era possibile dare continuità al contratto precedente senza appalto ed esborso di 910.000 euro. La Dalla Valle ammutolisce e più volte sollecitata dal Giudice a rispondere alla fine dice “credo proprio di sì”.
Allora perché è stato fatto l’appalto con un pagamento aggiuntivo da parte del Comune di 910.000 euro?

Alla fine dell’udienza il nostro avvocato stava per chiamare i carabinieri continuando l’atteggiamento offensivo nei suoi confronti dell’avvocato della Dalla Valle e del Comune.
Forse i nodi stanno per venire al pettine. Alla prossima udienza e sentenza.

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PAOLA CHIUDE. ADDIO ALLA PICCOLA LIBRERIA ANDERSEN TRA L’INDIFFERENZA DEL COMUNE

Mantenere una piccola libreria in un locale con l’affitto da pagare, non è facile. Anche perché in questi anni il mercato dei libri è completamente cambiato. Si vendono in internet, nei centri commerciali, nelle edicole. Una volta le librerie avevano l’esclusività. Ed il libro però è sempre al centro dell’attenzione con numerose presentazioni di autori e novità. Quindi l’interesse ed il mercato ci sono.

Ma si potrebbe sopravvivere? Purtroppo la logica del mercato è spietata e non tiene conto dell’importanza per una Comunità come Marostica di avere una libreria. Certo andavano (o vanno?) esplorate delle alternative. Noi ben 10 anni fa quando eravamo amministratori della Coop Consumatori avevamo proposto la vendita di libri in Coop soprattutto di autori locali. Con un discreto successo. Avevamo inoltre proposto un accordo con Paola in modo che rientrasse nel “mondo” Coop, che non può essere fatto solo di vendita di scatolette.

Ma la logica degli amministratori (e dei dipendenti “padroni”) è stata quella del mattone. D’altra parte come si poteva ragionare con Scomazzon, Consolaro e Capuzzo al di fuori di fare la “bottega” come tante? A loro la cultura non fregava niente. Invece la cultura utilizzata come cardine di un marketing relazionale efficace ed efficiente, può essere il cardine della fidelizzazione dei Soci. Ma occorre fare un master in marketing per capirlo?
Noi ci sentiamo dei predicatori nel deserto, dicendo cose logiche senza essere ascoltati. Intanto Marostica perde una incredibile opportunità e la capacità e l’intelligenza culturale di Paola.

È una ulteriore vergogna anche per Mozzo, tutto preso dal Museo delle scacchiere del Burundi, a cui non interessa nessuno, ed incapace di creare le condizioni culturali reali e necessarie per cui una bella libreria con la biblioteca è il perno per una cittadina come Marostica. D’altra parte prima di fare il Sindaco “vendeva vino” (dichiarazione di Mozzo al processo sulla tangente del gas).

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“CONFEZIONATA” PER LA PRO MAROSTICA LA CONCESSIONE ONEROSA PER 15 ANNI DELL’EX SEDE A&O IN VIA 4 NOVEMBRE

Scade l’1 marzo 2023 la domanda per avere in concessione per 15 anni l’edificio ex A&O.
I soggetti ammessi sono: “associazioni ed enti senza fine di lucro, aventi finalità civiche, culturali, di aggregazione sociale, turistiche e di promozione del territorio e della città Marostica, avvalendosi prevalentemente del volontariato”.

Una tale descrizione si adatta perfettamente alla Pro Marostica, unico soggetto nel territorio con queste specifiche caratteristiche, che in pratica diventa il candidato unico.

Il canone annuo richiesto è di 64.320,00 euro come da perizia esguita pagabile in rate mensili.

Legalmente dovrebbe essere tutto ok.

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I RUDERI DELLA EX FERMATA PROVVISORIA SONO TESTIMONIANZA DELLA IMPROVVISAZIONE DI MOZZO & C.

Siamo sinceramente spaventati di come saranno gestiti i soldi in arrivo per gli investimenti in essere a Marostica. Certo da anni tutto era paralizzato anche per i soldi buttati al vento dalle precedenti amministrazioni. Basta pensare alla piscina o al costo della truffa per l’appalto del gas.
Oggi la situazione non è di avere i soldi, ma come saranno spesi. L’esempio della squallida nuova fermata dei bus è esemplificativo del fare per fare. Per motivi propagandistici della Lega senza progettualità. Tant’è che neanche si pensa di eliminare quello che resta della fermata provvisoria. E chi se ne frega. Peccato della bella Stazione con cesso, bar e ufficio di informazione turistica abbandonata dopo aver investito un sacco di soldi.
Del ristorante al Castello superiore ancora non abbiamo visto comunicazione sul nuovo gestore. Niente si è discusso inoltre con la cittadinanza del restauro effettuato. Sembra alquanto discutibile.
Per il restauro di Porta Breganze i lavori sono ancora fermi. Speriamo che partino quanto prima i lavori interni del Politeama dopo decenni di attesa.
Invece, anche qui senza discussione con la cittadinanza, sembra tutto deciso per accontentare il collezionista di scacchiere per il suo museo all’interno del Castello. Pur appartenendo al Partito della Partita a Scacchi, il Mozzo ancora non ha capito che cosa significa lo spettacolo della Partita e pensa che sia l’esaltazione delle pedine, non che costituisca invece uno spettacolare esempio di ricordo della Storia di Venezia. Quante persone sono interessate a vedere le scacchiere del Burundi?
Non paliamo poi della eliminazione della rotonda di Borgo Panica, con finanziamento dirottato secondo i desideri di Scomazzon non certo dei locali abitanti.

Godiamoci comunque quel che resta del meraviglioso tramonto dietro i ruderi a ricordo del Mozzo. Il cielo non è per momento toccato dalla speculazione edilizia di questi ultimi decenni a Marostica.

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ARRIVANO I NEO-FASCISTI A MAROSTICA? COSTA E SCETTRO SI RIVELANO: SONO FRATELLI D’ITALIA

Ormai si stanno definendo i gruppi politici ed i personaggi per le prossime elezioni amministrative. E ricompaiono i neo fascisti. Sì perché si può dire quello che si vuole ma Fratelli d’Italia deriva dal Movimento Sociale, che a sua volta deriva dal Partito Fascista. Quello della Repubblica di Salo’, per intenderci. Che poi nel 1946 ai nostalgici si sia permesso di aggregarsi nel Movimento Sociale in palese contraddizione con i principi della Carta Costituzionale in divenire con base la Resistenza contro il nazi-fascismo, è la tipica situazione di compromesso all’italiana. Questo ha permesso oggi ai neo-fascisti di andare al governo dopo vari percorsi di purificazione e ovviamente di giurare fedeltà alla Costituzione.
Dato per scontato per la Lega come candidato Sindaco il Mozzo di cui si è parlato anche troppo, in questi giorni è stato fondato il gruppo FdI di Marostica ovviamente con la Costa e Scettro significativi rappresentanti. È un altro giro di valzer. Ci aspettiamo a breve anche una gita a Predappio per una completa emancipazione mantenendo il legame, seppur debole, con il Duce.

Tra i catto-comunisti oggi aggregati nel PD sta emergendo sempre più Antonio Capuzzo che è diventato lo scrivano ufficiale di Marostica Partecipa, senza però dietro un serio corso di scrittura. Infatti è piuttosto confuso, anche se finalmente dice qualcosa di valido e serio sulla dittatura inconcludente della Lega a Marostica. Sarà probabilmente lui al posto di Santini il prossimo candidato Sindaco.

E poi c’è la Dalla Valle, ormai braccio destro (o sinistro?) della Sbrollini affiliata di Renzi. L’ego è tale che difficilmente scenderà però a compromessi e andrà a candidarsi nuovamente da sola. Anche se si alleasse con il Pd un posto in Giunta probabilmente lo troverebbe.

Da queste macerie politiche noi speriamo sempre che emerga un gruppo civico significativo rappresentante del volontariato e l’impegno democratico e civile della maggioranza dei cittadini di Marostica.

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LE “BALLE” DI MOZZO SUL POLITEAMA. MA SI RENDE CONTO DI ESSERE SEMPLICEMENTE RIDICOLO?

Era ora che il Politeama andasse finito: era nell’ordine delle cose. E la domanda presentata dal Comune al Ministero della Cultura era proprio indirizzata a questo. Non c’era da costruire alcun teatro nuovo, ma semplicemente da finire un’opera incompiuta a causa della “politica” locale e che non completata costituisce uno spreco enorme di denaro.
Se il Mozzo fosse una persona seria la prima cosa che doveva dire sono i costi finora sostenuti dalla “menata” del Politeama iniziata da uno dei più inefficienti Sindaci succedutesi a Marostica in questi ultimi e cioè Alcide Bertazzo. Dai nostri conteggi i cittadini hanno pagato oltre tre milioni, senza contare il fermo dell’investimento per 15 anni.

Tutta l’esaltazione del Mozzo è fuori luogo. Come rappresentante odierno della politica locale doveva innanzitutto chiedere scusa ai cittadini. E la Lega a Marostica c’è sempre stata.
Bisognava quindi solo stare attenti che fossero stanziati i fondi, cosa non difficile con tutta la pletora di deputati e senatori in zona. Che facessero il loro mestiere con lo stipendio che ricevono. Tra l’altro l’on. Germano Racchella non a caso era nella Commissione Cultura, Scienza ed Istruzione con il suo bravo diploma di liceo artistico e quindi aveva facile accesso all’informazione dello stanziamento di nuovi fondi.
E l’amministrazione precedente è quella che, e ne va dato merito, ha attivato l’utilizzo dello scantinato per un primo approccio al teatro. Con il bravo Panici che si è dato da fare con quel che c’era. Quindi il Mozzo poteva presentare anche l’urgenza di dare una sede adeguata all’attività teatrale in essere. Non si trattativa di finanziare una bufala.

Ma comunque il Mozzo da quel che sappiamo ha un nuovo personaggio per la comunicazione che ha inventato lo slogan un po’ da pirla: “Meno ciacole e più fatti”. Come se le attività non dovessero essere sempre democraticamente discusse. Siamo alla frutta.

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LA PRO MAROSTICA NON È DI BUCCO MA DEI SOCI CITTADINI. CON 10 EURO SI È SOCI E SI PARTECIPA

La partecipazione dei cittadini di Marostica alla Pro Loco è importante non solo per la gestione ottimale della Partita a Scacchi utilizzando appieno gli apporti dei cittadini, ma anche per organizzare una serie di eventi locali. E l’attività della Pro Loco è molteplice.
Il punto fondamentale comunque è che non è proprietà del Bucco di turno ma dei Soci. La Pro Loco è una associazione per promuovere le attività locali i cui associati debbono avere la possibilità di discutere, decidere ed essere informati. Ora per gli associati non c’è alcuna informazione e figurarsi se ne viene promossa la partecipazione. Per il costo di adesione di 10 euro tutti i cittadini dovrebbero essere Soci e partecipare ad incontri informativi, discutere e decidere. Ovviamente questo non interessa a chi della Pro Loco ne fa un feudo personale. E a dir la verità ci siamo anche stancati che un gruppo di “amiconi” di Bucco, con in testa un certo Rossi, cerchi di zittirci con lo slogan “noi facciamo e tu stai zitto”. Esemplificativo del modo di ragionare è la foto del Bucco che con Mozzo pulisce la Piazza. Sembra che questa sia il motivo per comandare. Appunto perché loro “fanno”. Ma non è così.
Pensiamo al lavoro fatto da Andrea Speziali con il suo eccezionale libro sull’autore della Partita a Scacchi Mirko Vucetich. Certamente non ha mai collaborato a pulire la Piazza. Ma non di meno la sua ricerca su Vucetich e la Partita costituisce un lavoro fondamentale per capire la Partita dal punto di vista storico. “Senza dubbio questa manifestazione contribuì, in maniera decisiva, allo sdoganamento della tradizione della Repubblica di Venezia, portandola all’esterno degli ambienti accademici ed elitari”. “La Partita a Scacchi di Vucetich, pur prendendo le mosse da quella organizzata da Francesco Pozza nel 1923, avrebbe rappresentato la comunità marosticense e per il panorama folkloristico Veneto qualcosa di molto più ricco e complesso”. Nella performance della partita vengono uniti abiti dalla foggia altomedievale con figure della commedia dell’arte, il tutto amalgamato da una lingua veneta che il regista , probabilmente traendo spunto dalle opere di Marin Sanudo e dal dialetto parlato, rielaborò appositamente.
Ma chi era Marin Sanudo? Uno storico veneziano nato nel 1466 è morto nel 1532 che ha pubblicato parecchi libri sulla vita politico-sociale di Venezia di quegli anni. Ne parleremo in un apposito articolo.

Ecco perché il museo delle scacchiere fa ridere. Il gioco degli scacchi è un pretesto per parlare di Venezia e del Veneto, poteva essere il gioco del tiro all’arco. E la coppia Mozzo-Bucco non lo ha ancora capito. Vivono in un altro mondo senza vera cultura.

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ITALSUD 79 S.R.L. DI QUARTO (NAPOLI) VINCE I LAVORI DELLA SCUOLA PRIMARIA DI MAROSTICA PER 977.545,03 EURO

ITALSUD 79 S.R.L. DI QUARTO (NAPOLI) VINCE I LAVORI DELLA SCUOLA PRIMARIA DI MAROSTICA PER 977.545,03 EURO

Nel 2021 ha fatturato 543.403 euro con 13 dipendenti. Nel 2020 il fatturato è stato di 55.707 euro e nel 2019 72.525. La ITALSUD 79 è stata appunto fondata nel 1979. Il capitale sociale è di 10.400 euro.

Ecco quindi l’impresa che si è aggiudicata i lavori di miglioramento sismico della Scuola primaria di Marostica “Arpalice Cuman Pertile” per quasi un milione di euro.

Come noto i lavori hanno tempi di realizzazione molto stretti essendo gli alunni provvisoriamente ospitati presso il locale patronato di fronte al Campo Marzio.

È credibile ed efficiente aver aggiudicato questi lavori ad una piccola azienda della provincia di Napoli?

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SIAMO ALLA COMPLETA FOLLIA: DICHIARAZIONI CHE NON HANNO ALCUN SENSO DI MOZZO SULLE SCACCHIERE

Abbiamo compiuto un passo fondamentale nell’offerta culturale e turistica della nostra cittadina – ha detto il sindaco di Marostica, Matteo Mozzo -. Il Museo degli Scacchi è un’intuizione tanto naturale per Marostica quanto straordinaria alla quale nessuno aveva mai lavorato. Con questa donazione abbiamo raggiunto un obiettivo enorme: radicare la nostra identità attraverso una collezione unica che ci proietta nel mondo”.

E la dichiarazione ha dell’incredibile se pensiamo che è fatta da uno che si professa leghista. Delle scacchiere del Burundi non gliene frega niente a nessuno. I Marosticensi se le mettono in quel posto. Non costituisce vera offerta culturale e turistica che nessuno a ragione aveva mai pensato. Solo degli sprovveduti si fanno infinocchiare da un bravo collezionista di scacchiere. La Partita a Scacchi, ma poteva essere la Partita del Tiro dell’Arco, è straordinaria perché costituisce una meravigliosa ed incredibile messa in scena della Venezia del 1400. La Partita è un pretesto. E’ questa la grande intuizione dell’artista Mirko Vucetich. Marostica è la finestra della cultura veneta del 1400 con il suo storico grandioso show, il Castello le Mura e la Piazza. Delle scacchiere per chi ha un minimo di cultura non gliene frega niente. Se le può andare a vedere in tanti posti.

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