LEZIONE DI STORIA: QUANDO MAROSTICA DIVENTO’ FASCISTA

di Mario Scuro

Segni premonitori di gradimento al Fascismo si ebbero a Marostica il 24 maggio 1924, quando, su proposta del Sindaco, il Consiglio Comunale conferì la “cittadinanza onoraria” a “Benito Mussolini, Presidente del Consiglio e Duce del Fascismo, animatore di ogni più radiosa speranza nell’avvenire della Nazione, a colui che con indomito volere, con ardire superbo, con sagacia sapiente ha saputo trarre l’Italia dall’abisso in cui stava per sprofondare”.
Il Fascismo mostra il suo volto in provincia con la promulgazione delle cosiddette “leggi fascistissime”, ovvero della Legge 4 febbraio 1926, n.237 “Istituzione del Podestà e della Consulta Municipale nei comuni con popolazione non eccedente i 5000 abitanti” e del Regio Decreto 3 settembre 1926, n.1910 “Estensione dell’ordinamento podestarile a tutti i Comuni del Regno”. Leggi, queste, che portano alla soppressione degli organi democratici e di tutte le funzioni svolte in precedenza dal Sindaco, dalla Giunta Comunale e dal Consiglio Comunale; funzioni che vengono accentrate nella figura individuale del Podestà.
Il 21 aprile 1927, in occasione della festività per il “Natale di Roma”, entra in funzione quale primo podestà di Marostica l’avv. Giovanni Pianezzola, che tiene studio in via XX Settembre.
Seguiranno il podestà cav. Lorenzo Padovan (1934-40) e il podestà Gio. Batta (Tita) Boschetti (1940-42).
Le deliberazioni comunali del sistema fascista sono collegate all’unica figura del podestà. Il comune, per la gestione dell’ordinaria amministrazione, è trasformato da organo di autogoverno ad organo ausiliario dello Stato.
Tale semplificazione porta a quelle che, oggi, nel sistema democratico, definiamo assurdità: v. l’iter dell’atto deliberativo.
Il podestà, una mattina qualsiasi, convoca nel suo ufficio il segretario comunale, al quale detta una serie di deliberazioni con atto semplificato al massimo e, talora, con un consistente numero di pronunciamenti assemblati. Valgano come esempio l’approvazione del bilancio di previsione comunale, redatto su poco più di un foglio del Registro dei verbali e la stesura contemporanea di ben 36 deliberazioni (dal 720 al 755) il 31 gennaio 1932.
Sulla carta intestata del Comune di Marostica rileviamo il progressivo connubio con il fascio littorio, fino ad arrivare alla fusione.
Sul calendario – a partire dal 29ottobre 1927 – accanto all’anno dell’era cristiana, appare la nuova era per l’Italia: l’era fascista, che viene introdotta con una circolare datata 26 dicembre 1926 e che fa contare gli anni – in numero romano accanto a quelli dell’era volgare – a partire dal 28 ottobre 1922, a ricordo della Marcia su Roma.
Il Partito Nazionale Fascista occupa anche gli spazi istituzionali. Chiede ed ottiene due locali a piano terra del Castello Inferiore di Marostica (“uno a favore della Sezione del Partito Nazionale Fascista, l’altro a favore del Patronato Nazionale” dapprima, “dell’Ufficio Mandamentale dei Sindacati fascisti”, che ha assorbito il precedente, poi); inizialmente con la corresponsione di canone di fitto (1926), successivamente “in uso gratuito” (1928).
Il Comune affitta dalla Provincia proprietaria “un terreno ad est della sede tranviaria di Marostica [localizzato, oggi, nel Parco XXV Aprile] per “il campo di assalto per uso premilitare M.V.S.N.” [Milizia Volontaria per la Sicurezza Nazionale] (1936).
Il “sabato fascista”, istituito con Regio Decreto Legge 20 giugno 1935, dispone la soppressione della giornata lavorativa del sabato alle ore 13, in modo che il pomeriggio venga dedicato ad “attività di carattere addestrativo prevalentemente premilitare e postmilitare, come ad altre di carattere politico, professionale, culturale e sportivo”.
Luogo di ritrovo a Marostica è il Campo Sportivo del Littorio – inaugurato nel 1930 – in via Campo Sportivo, nel terreno occupato ora dalla palestra e dalla scuola secondaria di primo grado.
I ragazzi, in divisa e inquadrati nelle organizzazioni giovanili fasciste, dovevano seguire cosi di dottrina fascista e compiere esercizi, tipo: maneggiare il moschetto, lanciarsi attraverso un cerchio di fuoco, eseguire volteggi. Le ragazze, in camicetta bianca e gonna nera, facevano roteare cerchi, clavette, bandiere e si esibivano nella corsa e nel salto.
Frequenti erano le ricorrenze civili, celebrate visibilmente con cortei e discorsi e la vacanza scolastica.
Alle ricorrenze dell’Italia sabauda: l’entrata in guerra (24 maggio), la morte di Garibaldi (2 giugno), Colombo e la scoperta dell’America (12 ottobre), l’anniversario della Vittoria (4 novembre), il genetliaco del Re (11 novembre) sono aggiunte: la Conciliazione fra Stato e Chiesa (11 febbraio), la Fondazione dei Fasci (23 marzo), il Natale di Roma (21 aprile), la Marcia su Roma (22 ottobre), l’eroismo del Balilla (5 dicembre).
Anche da Marostica partono le “spedizioni punitive” degli antifascisti. Luogo di appuntamento è Porta Vicenza (vicino a casa mia), in una zona della città sede di gerarchi e di camicie nere. Bambino, ricordo il camion rosso che partiva carico di armati e con l’olio di ricino.
Come è già stato pubblicato, a costante monito per la popolazione, è eretta in piazza la “forca”.

L’ABBUFFATA DI INVESTIMENTI A MAROSTICA. MA SI SAPRANNO REALIZZARE IN TEMPO? ANCHE PERCHÉ C’È IL PERICOLO DELLA REVISIONE PREZZI

L’ultimo è quello per la scuola elementare di Vallonara con la novità dell’insegnamento col metodo Montessori. Annunciato sempre in modo trionfante dal Mozzo. Forse andrebbe spiegato cosa significa il metodo Montessori e se c’è già l’accordo con la direzione didattica. Insomma un po’ di contesto culturale.
Un bambino che frequenta una scuola montessoriana infatti avrà acquisito le seguenti abilità:
⁃ è più disponibile a imparare e ad ascoltare;
⁃ è abituato a scegliere in modo libero e responsabile;
⁃ è più forte e consapevole;
⁃ lavora e interagisce meglio con gli altri;
⁃ sa autocriticarsi e collaborare.
Insomma potremmo avere la formazione di cittadini modello in grado di gestire la nostra Comunità con sensibilità, onestà e competenza.

Ma con il Pnrr da utilizzare a man bassa gli investimenti sembrano moltiplicarsi. Dal ponticello sul Longhella, al Politeama, alla ristrutturazione delle scuole locali per non parlare della nuova avveniristica fermata del bus con cessi e wi-fi. Un po’ lontana dal centro e c’era già la vecchia stazione molto comoda e ben servita anche col bar. E sulla faccenda emerge l’assoluta inefficacia dell’opposizione in Consiglio comunale.
E poi non si sa più niente della situazione del ristorante del Castello superiore. Ed il Comune per l’affitto guadagnava un bel po’ di gruzzoli.
Poi c’è il nuovo centro per i malati di Alzheimer, ma la responsabilità, in questo caso, della realizzazione è della Ulss 7 Pedemontana.

Sembra insomma che si voglia correre dopo anni di paralisi e vergognose situazioni (es. appalto del gas e piscina). Sulla piscina però non si capisce perché come dappertutto non si finisce l’investimento con una struttura esterna. Sul gas sembra che si vada tra poco in Tribunale con relativa sentenza. Vedremo.

E per finire c’è la faccenda del Convento e qui tutti sono latitanti.

Osservatorio Economico Sociale di Marostica

10% DI SCONTO SULLA SPESA SE HAI PIÙ DI 65 ANNI. TUTTI I NONNI A COMPRARE PER I FIGLI AL FAMILA, DI MARTEDÌ?

Si può ottenere lo sconto speciale solo il martedì, avere ovviamente la card Famila e 65 anni. È una iniziativa che anche l’Interspar al Grifone a Bassano applica per i primi giorni della settimana. Sempre in favore degli anziani.
A questo punto crediamo che i nonni si siano organizzati per far la spesa per i nipoti, che poi sono quelli che, magari con famiglia numerosa, più hanno necessità di risparmiare. Perché il 10% sulla spesa alimentare comprensiva di tutte le offerte non è poco. Se pensiamo che la spesa media alimentare di una famiglia è intorno ai 500-1000 euro e che costituisce la prima voce di costo, avere il 10% secco senza punti o buoni spesa o ristorni, sempre comunque di valore inferiore, è una occasione da non perdere.
Possiamo anche immaginare un “mercato” di anziani pensionati disponibili ad accompagnarvi a fare le compere….ma ci saranno dei limiti di spesa?
Comunque se si guardano i volumi che una simile promozione può attivare, una iniziativa così è sempre un affare anche per chi la propone. Ovviamente a scapito dei concorrenti, perché la gente non può mangiare di più.

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+ 40% DI AUMENTO DEL COSTO DELL’ELETTRICITÀ E LUCA BERTAZZO FA IL “MARKETING” COL BOTTO ALLA COOP DI MAROSTICA

Adesso iniziamo l’anno con il “botto con il web”, così dice la Coop Consumatori di Marostica. Il botto in realtà lo stanno facendo gli aumenti dei prezzi, ma in Coop siamo in un altro mondo. Basta pensare che ancora chiedono di essere Soci senza mettere nella pagina web lo Statuto della Cooperativa, che dovrebbe essere la prima regola. O mettere la composizione del Consiglio di Amministrazione con nomi e cognomi ed eventuali incarichi.
E con il web sono in ritardo di almeno 10 anni.
In realtà non c’è nessun fatto concreto per combattere il costo della vita. Noi quando avevamo la responsabilità del Marketing alla Coop lanciammo nel 2010 il GAS, il Gruppo di Acquisto Solidale per aggregare i Soci su acquisti importanti con grossi risparmi. E cominciammo con il fotovoltaico avvalendoci della collaborazione del Socio Mario Menzin, un super tecnico del settore. Sono state circa 150 le famiglie di Marostica e dintorni che allora colsero al volo la nostra proposta. Fecero uno dei migliori investimenti prendendo il massimo degli incentivi. Oggi addirittura personalmente viaggio quasi gratis con la nuova macchina plug-in con la energia prodotta dal mio fotovoltaico. 50 km al giorno di ricarica mi sono sufficienti per i miei spostamenti. Ed il costo dell’elettricità è aumentato in un anno del 40%. Quindi l’iniziativa promossa oltre undici anni fa si è dimostrata lungimirante.
Come premio però sono stato buttato fuori dal Consiglio di Amministrazione in dissenso anche per il non ricambio del Consiglio. Al mio posto fu “nominato” dalla solita cordata politica l’ammanicato Luca Bertazzo, impiegato bancario ora al locale Credito Cooperativo e soprattutto figlio del noto ex Sindaco. Di gruppi di acquisto o di marketing solidale non si è più parlato. Anche perché il Luigi Scomazzon, l’eterno Presidente, voleva solo il mattone di Breganze. Il nuovo punto vendita. E non voleva rompiscatole e mai essere messo in discussione dopo oltre 30 anni di Presidente.

Eppure i cittadini-consumatori dovrebbero essere organizzati per difendere i propri acquisti, il proprio reddito per vivere bene nel modo più conveniente possibile.
In realtà non c’è nessun vantaggio reale e sociale ad essere oggi Socio della Coop Consumatori. Ora sembra che il Luca Bertazzo sia diventato il mago del marketing inventandosi la nuova pagina web della Cooperativa che da un punto di vista professionale fa semplicemente pena.
E molti ci chiedono come fa ad andare avanti la Coop anche con prezzi spesso non competitivi. Semplice. Oltre il 50% dei Soci (anziani) ha una fedeltà di acquisto cieca ed assoluta e non fa confronti di prezzo con altri supermercati. Insomma, finché dura, ma certo non è né marketing ne’ futuro. Soprattutto oggi che è arrivato a Thiene il Tosano, a un tiro di schioppo da Breganze e Sarcedo, dove uno entra per comprarsi due cose e se ne esce con cento data l’assoluta convenienza, anche nei prodotti di marca.

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LEZIONE DI STORIA: LA RIVOLTA DEL PANE A MAROSTICA

di Mario Scuro

l 1915 a Marostica si presenta durissimo.
Il popolo dei lavori della paglia, di fronte a fame, miseria, caro-viveri ed allo spettro della disoccupazione, il 13 marzo scende da Vallonara e da Valle e tumultua nella piazza di Marostica, chiedendo “la diminuzione del prezzo del pane e del sorgo [granoturco]”.  
Il 15 marzo è il giorno della sollevazione generale di tutto il popolo dell’Altopiano dei Sette Comuni, con la calata a Marostica.
Di primo mattino un numero impressionante di persone (stimate in 4.000: numero rilevante per gli abitanti di allora) si presenta davanti alle mura della città, chiedendo, insistentemente, “pane e lavoro”. Trovano Marostica – per la quale è stato dichiarato lo “stato di assedio” – sbarrata da carabinieri e soldati.
I dimostranti, ai quali si uniscono gli operai degli opifici, riescono a rompere il cordone dei militari e penetrano nella cittadella.
Assaltano la sede comunale (allora il Castello Inferiore), gli uffici pubblici, i mulini, le fabbriche, le abitazioni degli industriali, i quali si barricano nei loro palazzi, protetti da portoni rinforzati e inferriate alle finestre.
Particolarmente preso di mira è il complesso Menegotto. La ditta Menegotto, che gestisce l’antico mulino Bracco, con annesso un grande magazzino, distribuito tra fabbricati e terreni nel quadrante oggi identificato con via Tempesta, via Rialto, via Callesello, corso Mazzini, serviva per la macina e i prodotti delle granaglie tutto l’Altopiano dei Sette Comuni, la Pedemontana, il Canale del Brenta, spingendosi fino al Trentino, dotata dapprima di carriaggi, successivamente di automezzi.
Altro assalto viene effettuato, nella centrale via XX Settembre, a Palazzo Girardi (attualmente riedificato in corso Mazzini), simbolo dell’industria della paglia.
Ad un certo punto vediamo alla testa della sommossa una donna di Rubbio, femminista antesignana, la quale incita i dimostranti brandendo un baccalà, sottratto in un magazzino.
La forza pubblica ricaccia i rivoltosi fuori delle mura.
Nel pomeriggio, essendo ingrossato il numero dei dimostranti con sopraggiunti provenienti da ogni parte dell’Altopiano e dai comuni viciniori, interviene la cavalleria sabauda per disperdere la sommossa. La carica, dopo i rituali squilli di tromba, avviene a Porta Bassanese. È uno scontro molto duro, con gente esasperata che non mangiava da qualche giorno. Si registrano feriti e arresti.
Al Sindaco non resta altro che sequestrare tutto il pane ai fornai (altro pane arriva da Vicenza) e distribuirlo al popolo. Marostica resta occupata da 100 carabinieri e da 250 soldati in funzione di polizia.
Di fronte alla gravità della situazione, la Giunta ed il Consiglio si riuniscono nelle stesse due giornate dei tumulti per affrontare e decidere sul seguente o.d.g.: “Risoluzione dell’attuale crisi riguardante il rincaro del pane e delle farine”.
Premesso che “il Consorzio Agrario Governativo non ha dato alcun pratico risultato” e che “urgevano provvedimenti ad evitare disordini e a calmare la folla che invadeva gli Uffici Municipali e stava per trascendere” e che i dimostranti sono stati calmati con la promessa dell’istituzione di “apposita Commissione” e la “convocazione del Consiglio Comunale” per l’appunto, lo stesso Consiglio Comunale delibera all’unanimità (17 su 17 consiglieri presenti) “la vendita del pane a 40 centesimi e della farina di grano a 25; l’apertura di un conto con la Banca Popolare di Marostica o altro istituto di credito per lire 50.000, all’interesse del 6,50%; di sanare lo sbilancio mediante mutuo trentacinquennale da assumere con  la Cassa Depositi e Prestiti”.
Successivamente, il 9 aprile il Consiglio Comunale chiede un prestito di lire 9.000 all’Amministrazione Provinciale di Vicenza “per approvvigionamento di cereali necessari alla popolazione del Comune”.
“Il 18 marzo la città è tranquilla. La gente dei monti torna stanca e sfinita nei propri paesi, accompagnata da cavalleggeri e carabinieri”.
La guerra, che sarebbe scoppiata due mesi dopo e che vedrà Marostica “terra di frontiera”, aggraverà la situazione sociale ed economica delle nostre popolazioni.

LA LEGA DI MAROSTICA FA GLI INVESTIMENTI CON I SOLDI DI ROMA. È STATO TOLTO IL “MINARETO” DI SCOMAZZON E MANCA L’AMPLIAMENTO DELLA PISCINA

È interessante esaminare la “politica” degli investimenti del Comune di Marostica con anche l’arrivo della Lega.
Nel 2011 le opere finanziate fanno riferimento alla Porta Breganze con il punto di discesa per 450.000 euro, che sembra in completamento dopo lunga agonia, alla novità della inutile nuova stazione dei bus per 275.000 euro, all’illuminazione del Castello inferiore per 157.000 euro ed al primo stralcio del collegamento tra via Panica e 4 novembre per 180.000 euro.
Le opere pubbliche 2022/2024 oltre al Politeama per 1.005.000 euro fanno soprattutto riferimento alle scuole per un investimento complessivo di 2.381.000 euro pari al 49,8% del totale.
Quasi tutte le opere in programma sono finanziate da fondi pubblici. Il Comune interviene per “soli” 1.250.000 euro su un totale di 4.777.000.
Incredibilmente non c’è alcun investimento per completare l’attuale piscina con anche una esterna per l’estate. Un investimento che porterebbe reddito e consenso della cittadinanza. Ma si sa, la giunta leghista voleva addirittura venderla.
Per fortuna è sparito tra i futuribili investimenti l’ascensore/minareto di Scomazzon per il Castello superiore.

E poi manca un progetto di prosecuzione del restauro delle Mura e ed una idea per un progetto per il Convento dei Santi Fabiano e Sebastiano, che non può restare nelle miserevoli condizioni in cui si trova.

Osservatorio Economico Sociale di Marostica

L’ AUTOSPUTTANAMENTO DI ENZO COLOSSO, ASSESSORE AL BILANCIO DI MAROSTICA

Riportiamo il dialogo avvenuto su Sei di Marostica se….alla pubblicazione dell’articolo in cui ponevamo una serie di dubbi sulla realtà del bilancio di previsione 2022 del Comune di Marostica, dopo che da anni chiediamo chiarezza sul pagamento del 920.000 euro nell’appalto truccato del gas, dei 475.000 euro della piscina, dei circa 700.000 euro persi nel fallimento immobiliare della società costruttrice del Politeama, dei buchi di bilancio, della rivalutazione a 5 milioni delle Mura appena cedute gratis dallo Stato, ecc.
Ecco quello che scrive il nostro ragionier Colosso:
“Sig. Morello, sono Enzo Colosso e vorrei precisare che il Sindaco mi ha scelto per gestire il bilancio del Comune di Marostica per le mie competenze ed esperienze.
Sono commercialista, iscritto all’Ordine Vicenza di cui sono anche Consigliere, sono Revisore Legale e Revisore Enti Locali.
Per ottenere questi titoli si devono seguire appositi corsi di studio, tirocini ed esami di stato ed ogni anno effettuare formazione obbligatoria per legge.
In ambito pubblico, oltre all’Assessore al bilancio ho anche fatto il Revisore di molti Comuni, tra cui Thiene e Padova.
Con l’accettazione dell’incarico a Marostica, sapevo che avrei avuto a che fare con tante persone….alcune intelligenti, competenti, oneste….altre ignoranti (che ignorano), cattive ed in mala fede.
Sin da subito Lei mi ha con veemenza attaccato con il pretesto di un buco di bilancio ascrivibile all’amministrazione precedente Dalla Valle.
Mi sono chiesto perché, e la risposta l’ho ottenuta a breve, Lei voleva il mio posto e si offerto al Sindaco con messaggio wp di sostituirmi…..
Compresa la sua malafede ho sempre taciuto e così avrei continuato a fare,
replicò solo perché sono disgustato dai suoi attacchi al personale dipendente del Comune. La dott.ssa Silvia Fabris, proprio non se lo merita, è stata assunta perché ha vinto un regolare concorso, è brava, competente e scrupolosa, si dedica con passione al suo lavoro spesso ben oltre l’orario di legge.
Se Lei vuole fare un servizio alla città di Marostica, invece di pubblicare articoli in mala fede, attaccando a destra ed a manca, come un caprone impazzito, si informi e se serve ci contatti, le porte del Comune sono aperte.
Anche se so già che invece non sarà questa la sua reazione…..”

La nostra risposta è stata immediata:
“Enzo Colosso Lei sa solo offendere ed esporre titoli senza rispondere alle domande poste. Offerto a sostituirla? Balle. Con Mozzo prima delle elezioni mi ero offerto a dare una mano per la Biblioteca e poi mi ha querelato. Si informi meglio prima di sparare stupidate.”

E così risponde il nostro Assessore:
“Alessandro Morello mi sembra che Lei si confonda, tra noi due quello che offende, manca di rispetto e critica a volte “senza conoscere” è solo indiscutibilmente ed incontrovertibilmente Lei, nella strampalata convinzione di essere un pseudogiornalista.
Quello che ho scritto è solo un’amara verità a Lei scomoda.
Buonasera.”

E noi chiudiamo la disputa:
“Enzo Colosso continua con le fregnacce non rispondendo a precise domande sui bilanci. Sta prendendo in giro i cittadini di Marostica. Si vergogni. Nei miei commenti uso un linguaggio ” colorito” frutto di una esperienza aziendale nella pubblicità e di docenza universitaria nel campo della comunicazione. Impari, rispetto al suo rozzo linguaggio.”

Osservatorio Economico Sociale di Marostica

IL RAG. ENZO COLOSSO, “ASSESSORE” AL BILANCIO DI MAROSTICA NON VUOL CONOSCERE IL CONTO ECONOMICO E LO STATO PATRIMONIALE ED ODIA I MUTUI

Ovviamente non fa il nostro nome, ma anche nella presentazione del Documento Unico di Programmazione cita il fatto che noi non vogliamo accettare come i Comuni fanno i bilanci. Siamo diventati il paradosso contabile di Colosso. Infatti continua a dire che esistono differenti “modi“ di fare i bilanci. Il che ovviamente non è vero. Esistono diversi “tipi” di bilanci che è un’altra cosa. Infatti il bilancio presentato da Colosso e dalla sua assistente laureata in comunicazione (e si vede!) nonché responsabile della finanza al Comune di Marostica (non si sa con quali titoli), è un bilancio solo finanziario, cioè vengono messe le entrate e le uscite. Non è un conto economico in cui vengono messi in risalto i ricavi ed i costi di periodo né tantomeno uno stato patrimoniale che fotografa la situazione economica ad una certa data. A scanso di equivoci il Colosso segue la normativa tutta tesa a dare copertura finanziaria agli investimenti, ma non va oltre anche seguendo le nuove leggi al riguardo. Su una cosa siamo però d’accordo: che il bilancio deve essere in pari in quanto il Comune deve spendere tutti i soldi dei cittadini che pagano un servizio. Ma per prudenza è meglio prevedere un utile, sempre spendibile, in quanto più che mai in questo periodo le entrate sono quelle che sono, ma i costi sono di difficile previsione. Infatti basta vedere il grafico presentato da Colosso: le spese correnti sono troppe rispetto alle entrate e sicuramente il conto economico è in perdita.

E poi non si capisce il suo terrore per i mutui. Lo giustifica che non è corretto lasciare rate da pagare alle amministrazioni successive. Ma certi investimenti richiedono denaro e l’unico modo per farli è il mutuo. Una casa comprata senza mutuo è impensabile per la maggior parte della gente. Così per un Comune che deve fare degli investimenti importanti. E poi c’è un vincolo di legge sul pagamento degli interessi per un ente pubblico a garanzia di impedire che la “politica” voglia strafare.

E noi intanto aspettiamo la chiusura dei conti del 2021.

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MARICA DALLA VALLE SI RICANDIDA A SINDACO, MENTRE SANTINI SI METTE AL SERVIZIO DI MOZZO

Le dichiarazioni delle opposizioni sul Documento Unico di Programmazione nell’ultimo consiglio comunale sono fantasmagoriche. Con piglio saccente di ritenersi, forse anche a ragione, quella che ha iniziato quel poco che il Mozzo ha realizzato finora, Marica Dalla Valle ha volato alto spiegando a quelli della Lega che comandano a Marostica che una programmazione si fa prima definendo gli obiettivi. Che nel DUP non ci sono. Certo che la Dalla Valle mette sul piatto il suo anno trascorso al Cuoa a fare il corso di marketing. E senza obiettivi il marketing non esiste. È come l’anima per un credente per cui senza l’anima la vita non esiste. Quelli della Lega invece credono al “fare per fare”. Sono dei puri materialisti. Il problema della Dalla Valle è che anche ha ancora una denuncia per omissione di atti di ufficio per la vicenda dell’appalto truccato del gas, quando era Sindaco.

Certo che poi sentire Giorgio Santini sempre col suo modo educato e paterno mettersi a disposizione di Mozzo per il “bene” della città, c’è da chiedersi se conosce cosa vuol dire opposizione, anche costruttiva. Eppure esperienza politica ne ha ha palate, ma forse ormai si è come consumata dalle troppe mediazioni. Ma adesso può meglio collaborare essendo il Mozzo stato eletto con lui in Provincia, con i complimenti per entrambe espressi in Consiglio dal vice Sindaco Scomazzon.

Ed a un anno e mezzo dalle prossime elezioni la campagna elettorale può dirsi iniziata.

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L’OBOLO DI MOZZO ALL’ASSOCIAZIONE NAZIONALE CARABINIERI DI MAROSTICA È DI 8.000 EURO

Noi abbiamo difficoltà a capire. Perché il Mozzo regala 8.000 euro alla locale Associazione Nazionale dei Carabinieri per l’acquisto di un mezzo attrezzato a protezione civile quando è operativa la Protezione Civile di Marostica con il suo corpo di volontari e la nuova sede di via Decimo Vaccari, 1?
Protezione Civile fondata con legge 24/02/1992 n.25 e con definitivo inquadramento finale con la legge delega 2 gennaio 2018 n.1.
Cioè ci pare che si stia facendo un doppione, quando gli ex carabinieri possono essere operativi nella locale Protezione civile. Ma sappiamo che i campanilismi tra le varie associazioni sono il modo per tener viva la rendita elettorale.

Noi avremmo fatto un pensiero invece di dotare il locale Club Alpino di un mezzo per gli interventi di ripristino dei sentieri intorno a Marostica, che esplorano le colline locali oltre che salire sull’Altopiano e sempre più frequentati da persone amanti della natura. Ne è un chiaro esempio la sistemazione del sentiero del Longhella affollato di cittadini e turisti amanti della natura. Prima era un sentiero brullo è deserto.

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