PIERLUIGI CONSOLARO DOPO ANNI DI PANCHINA CAMBIA LA COOP CONSUMATORI DOPO L’ERA LUIGI SCOMAZZON. MA ERA ALLA CANNA DEL GAS

Era rimasto vice presidente per decenni sempre assecondando le scelte dell’eterno presidente Luigi Scomazzon. Aspettava il momento giusto per diventare lui presidente. Alla fine ce l’ha fatta. Ma si è ben guardato dal proseguire sulla strada di Scomazzon e subito ha cercato di recuperare gli anni di immobilismo. Basta vedere al proposito il massiccio uso dei social che oggi la cooperativa fa.

L’altro giorno, dopo quasi dieci anni siamo tornati alla Coop di via Montello per una spesa completa. Abbiamo approfittato del 10% di sconto riservato ai soci e per il cambio della tessera.
Diciamo subito che al di là di voci che la Coop è cara abbiamo trovato i prezzi allineati con Conad e Famila. Certo sempre molto interessanti per i prodotti a marchio Coop. Rispetto al passato anche il reparto orto-frutta è ben assortito, ben curato e con prezzi convenienti.
Ottimo abbiamo trovato il pasticcio di carne fatto dalla cucina interna. Altra novità realizzata dopo anni di immobilismo. Questa scelta di piatti pronti riporta la Coop per una cucina familiare e non di scatolette.
Sembra, ma non è stato spiegato, che il cambio tessere sia dovuto per avere più flessibilità nelle promozioni riservate ai soci.
Comunque è un messaggio di cambiamento per riprendere un dialogo con i soci. Certo che la Cooperativa sorta su iniziativa dei consigli di fabbrica locali con l’appoggio dell’allora Democrazia Cristiana con i suoi 50 anni di storia rappresenta un fiore all’occhiello per Marostica. Ma oggi si trova a convivere con un ambiente estremamente concorrenziale in cui la fedeltà del socio è sempre più messa in discussione. Ma le condizioni per recuperare le glorie passate ci sono tutte, se la strategia commerciale della Coop trova riferimento in un marketing sociale che solo una Coop può avere. E non sarebbe poco. Ma occorrono competenze.
Comunque ci sembra che sia stata chiusa un’epoca senza futuro, per un’altra con prospettive. Ed alla fine vorremmo ricordare che a nostro parere il vero concorrente è Lidl, ma è un discount, però rappresentativo di chi guarda soprattutto il prezzo ed a riempire la pancia, anche se la qualità c’è perché i prodotti a marchio Lidl sono alla fine fatti da note e famose aziende con i loro marchi. E Lidl è un colosso internazionale con una notevole forza negli acquisti dai propri fornitori. Ma per quanto si sforzi è bene ricordare che non ha un approccio tipico per i consumatori italiani. E questo conta. Basta vedere la fine fallimentare dei francesi in Italia.

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E L’”UMANISTA” GEOMETRA SIMONE BUCCO SCOPRE ANCHE D’ANNUNZIO. MA IN REALTÀ DIETRO C’È IL PENSIERO DI CARLA FRIGO

Certo condividiamo pienamente la serie di iniziative culturali alla scoperta della Partita a Scacchi come momento di storia della nostra cittadina. Che non può essere solo sagra di paese in armi medioevali o come gruppo politico, il famoso Pipiesse, Partito della Partita a Scacchi, che manovra Sindaco e giunta. Anzi su quest’ultimo punto è una faccenda vergognosa che la partecipazione alla Pro Marostica non sia allargata a tutti i cittadini, ma sia di di competenza di un gruppo di potere ristretto.
L’ultima iniziativa con il direttore del Vittoriale, la villa museo sul lago di Garda, ha ben coinvolto il pubblico nella descrizione della vita di Gabriele D’Annunzio e delle sue fantasiose iniziative. Una tra queste il lancio dall’aereo sulla Piazza di Marostica di una pergamena di testimonianza e lode in concomitanza della prima Partita a Scacchi del 1923. Iniziativa che rientrava nel clima di quei tempi un po’ guasconeschi e fantasiosi, come ben rappresentati da D’Annuzio. Quindi la presentazione ha descritto in modo puntuale l’ambiente culturale in cui l’iniziativa della prima Partita a Scacchi si è collocata.

Alla presentazione è mancata la presenza del presidente della biblioteca nonché regista della Partita, Maurizio Panici. Era lui che doveva fare da filo conduttore culturale tra le varie iniziative che rischiano di restare isolate ed in parte incomprese dal pubblico. Certo è intervenuto l’assessore alla cultura nonché Sindaco Matteo Mozzo, ma solo ora comincia ad avere un minimo di capacità espressiva.

Occorre sempre più dare un ruolo storico alla Partita e una costruzione sempre più professionale e di spettacolo unico al mondo. Dovrebbe anche avere una sua completa autonomia di gestione con le relative sponsorizzazioni. Noi ce lo auguriamo, anche se il Bucco, che agisce sempre da solo non avendo dietro un gruppo culturale promotore, corre dei rischi. Infatti è arrivato a questo dopo anni. Ma comunque è arrivato.

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COMITATO TECNICO SCIENTIFICO D’ECCELLENZA PER IL NUOVO MUSEO DEGLI SCACCHI A MAROSTICA? PROPRIO NON SEMBRA

Quando abbiamo letto la delibera ci è venuto da ridere. I componenti del Comitato sono: Matteo Mozzo, Simone Bucco e Giovanni Longo, a vita come donatore della maggior parte delle scacchiere, che saranno in tutto circa 200.
C’è già un un Museo Nazionale degli Scacchi a Mazara del Vallo in Sicilia, promosso da un grande scacchista siciliano.
A livello internazionale il più famoso è il Museo degli Scacchi della fondazione Gokyay nei pressi di Ankara in Turchia. Sono esposti ben 707 set di scacchi di 110 paesi su una superficie di 1.008 metri quadrati.
In realtà leggendo poi i vari comunicati stampa editi dal Comune di Marostica ci accorgiamo che il Museo degli Scacchi di Marostica sembra più un museo della Partita a Scacchi con i suoi meravigliosi costumi e in aggiunta, come ambiente, con l’esposizione di varie scacchiere.
Insomma crediamo che ci sia un po’ di confusione, ma il tutto sarà brillantemente risolto dal Comitato Tecnico Scientifico? Le strade della Provvidenza sono infinite. L’importante comunque da quello che abbiamo capito era l’investimento che si andava a fare, i schei come da programma Lega.

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NON CI RESTA CHE PIANGERE, MENTRE SIMONE BUCCO SEMBRA MOLLARE IL RISTORANTE DEL CASTELLO SUPERIORE. NON È UN “MANAGER”?

Finalmente il Mozzo ha aperto il piazzale del Castello Superiore ai cittadini ed ai turisti. Almeno il sabato e la domenica. Una mano la danno gli ex carabinieri che come volontari si sono dichiarati disponibili alla sorveglianza, dopo che la Compagnia delle Mura aveva dato un sistemata facendo un po’ di ordine e pulizia. Era ora che si cominciasse a fare qualcosa. Eravamo stanchi di dover giustificare la chiusura ai nostri amici stranieri in visita, dicendo che purtroppo la Provvidenza ci ha dato gli amministratori che abbiamo. Incapaci di risolvere le banalità.

Resta però sempre insoluto il problema della gestione del Ristorante che nessuno vuole anche se il Comune continua con il bando di appalto, con il lavoro dei solerti burocrati.
Gli amministratori di Marostica hanno sbagliato a chiuderlo e far uscire il precedente gestore. Ma ormai la frittata è fatta ed occorre porvi un rimedio. Dovendo anche trovare altre soluzioni.

Ed il “manager” della Pro Marostica Simone Bucco, non può stare in silenzio rifugiandosi dietro la Partita a Scacchi o alla trovata dell’inutile Museo degli Scacchi. Un favore fatto ad un privato collezionista.
Occorre che il Bucco dica la sua, anche perché negli anni ‘50 fu proprio la Pro Marostica che lanciò l’idea del ristorante e per un certo periodo lo ebbe in gestione. Non si può tra l’altro vedere il problema della gestione del Castello Superiore dissociato dalla Piazza e dal Castello Inferiore.
Ma occorre agire non stare ad aspettare la Provvidenza, perché continuando così le cose bisognerà tra poco rimettere mano alla nuova manutenzione dell’area ristorante.

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NEL CESSO LA QUERELA FASULLA DI ENZO COLOSSO, ASSESSORE ALLO (S)BILANCIO DEL COMUNE DI MAROSTICA, DUE GIORNI PRIMA DEL VOTO PER “TURBATIVA” ELETTORALE

Il nostro articolo sul buco di bilancio 2022 una settimana prima delle elezioni ha avuto un impatto così importante sull’elettorato che la vittoria di Mozzo è stata con oltre il 60%. Ma due giorni prima del voto Colosso fu colto dal panico pensando che la perdita di soldi, e quindi l’incapacità evidente del Mozzo a gestire un bilancio almeno in pareggio, avrebbe influenzato l’esito elettorale e ci querelò per turbativa della disputa elettorale.
Non rendendosi conto che agli elettori non fregava niente del buco di bilancio, perché avrebbero votato alla vecchia maniera in base esclusivamente alle liste di partito, Lega e Fratelli d’Italia. La candidatura “alternativa” e democristiana di Santini non aveva alcun senso per conquistare la maggioranza, rappresentando la vecchia politica cotta e stracotta degli eterni compromessi e ambiguità. Nessun elemento di novità. Forse qualche giovane in lista.
Solo una lista civica di persone competenti, acculturate ed oneste può pensare di governare una città che fondamentalmente deve ancora accorgersi che Mussolini è stato fucilato dai Partigiani e che vive in parte di aspettative conservatrici e reazionarie. Le cerimonie sulla Resistenza a Marostica sono spesso formali e di pura ipocrisia per buona parte dei marosticensi. Basta ascoltare ancora i discorsi di certi ex comandanti degli Alpini alle varie commemorazioni. La Costituzione Italiana neanche la conoscono.

Noi così abbiamo tirato l’acqua del cesso con la querela di Colosso, che pensiamo di non vedere mai. Colosso ovviamente neanche si accorge di quanto ridicolo è stato.
Riportiamo per ulteriore convalida della nostra affermazione quanto scritto dal revisore del bilancio del Comune di Marostica dott. Marco Girardi, che non è stato querelato ovviamente per falsa comunicazione.

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LA “COMICA” DELLE TESTIMONIANZE DEI BUROCRATI ED EX BUROCRATI DEL COMUNE DI MAROSTICA AL PROCESSO PER LA TANGENTE DEL GAS

E la storia continua con un’altra udienza per sentire i testimoni del Comune di Marostica. Sembra proprio di vivere in una commedia dell’arte comica.
Per questi personaggi ovviamente è tutto regolare aver pagato 910.000 euro ad Italgas, quando non si doveva pagare nulla. L’appalto doveva andare in pari. Chi entra paga chi esce. Come è avvenuto nei comuni gestiti seriamente.
Ed arriviamo al ridicolo per cui la “celebre” Arch. Collicelli, la ex responsabile del Comune che ha firmato la gara col buco, dichiara che tanto si sono recuperati i soldi con la concessione.
Una vera buffonata. Un conto è l’appalto per l’impianto, altra faccenda il pagamento della concessione al Comune.
Insomma questi personaggi girano i soldi pubblici a loro piacere e con faccia tosta dichiarano che i 910.000 euro erano dovuti.
L’appalto a quelle condizioni non andava fatto come dichiarato dalla Dalla Valle, su nostra specifica domanda e dopo aver espresso la volontà di non rispondere e costretta poi dall’intervento del Giudice.
Adesso finalmente tocca a noi, a novembre, chiarire il meccanismo truffaldino messo in piedi per l’appalto da parte del tecnico del Comune con anche la presa per il fondelli del Consiglio Comunale di Marostica.

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UNA BIRRA A SORPRESA AL DISCOUNT DI MAROSTICA CON PREZZO E QUALITÀ. DIPENDE DAL PRODUTTORE

Ho bisogno di alcune bottiglie di birra economica per combattere le limacce, lumache prive di guscio che divorano gli orti. La tecnica è di mettere una vaschetta piena di birra in punti strategici. Le lumache attratte dall’odore della birra corrono nella vaschetta ed annegano.
Vado al discount più vicino e compero le birre: 0,99 euro per 66 cl.
Torno a casa ed ho sete. Me ne tracanno un po’. Il sapore mi sembra buono, come quello della birra della pizzeria.
Allora siccome voglio conoscere il produttore, il brand è di pura fantasia e non dice nulla, vado a vedere l’indirizzo della fabbrica sulla bottiglietta. Ma è lo stesso della fabbrica della birra Castello a San Giorgio di Nogaro (Ud).
E la Castello, anche secondo Altroconsumo, è una birra di qualità.
Ecco quindi spiegato perché quella strana birra con un incredibile nome è una ottima birra. Chi la produce sa fare bene il suo mestiere.
Ma la novità di questi giorni è che la fabbrica di San Giorgio di Nogaro è stata venduta dalla Castello ad una multinazionale olandese. Con i ricavi della vendita i proprietari della Castello intendono investire a Pedavena, dove sono proprietari della fabbrica. Hanno giudicato troppo rischioso lavorare senza un proprio brand per la grande distribuzione, in pratica con pochi clienti che oggi comprano grandi quantità, ma domani non si sa.
Quindi si concentrano sulla birra con i loro brand e la produzione sarà sempre a Pedavena con ulteriori investimenti ed con i soldi della vendita effettuata. Chi sarà il nuovo produttore della birra del discount?

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LA CUCCAGNA SI CHIAMA “GRADUAZIONE DELLE POSIZIONI ORGANIZZATIVE” CON 101.250,00 EURO Di SPESA IN PIÙ PER IL COMUNE DI MAROSTICA


Sono 7 le funzioni operative del Comune di Marostica, con a capo un responsabile. Ora la Giunta Comunale approva l’aggiornamento dei compensi per i responsabili con relativa indennità annua aggiuntiva al precedente stipendio.

Al Dr. Gabriele Dal Zotto 14.000 euro
Alla Dr.ssa Chiara Pornaro 10.500 euro
All’Ing. Alessandro Checchin 10.500 euro
Alla Dr.ssa Silvia Fabris 14.000 euro
All’Ing. Federico Bertoncello 7.500 euro
All’Arch. Paola Bortolaso 10.500 euro
Al Dr. Michele Angelo Frison 14.000 euro.

Insomma sembra che il Mozzo abbia rimediato ad una situazione “scoperta” dal nuovo segretario generale, cioè che i responsabili delle varie funzioni andavano pagati di più. Una grave dimenticanza. Buon per loro.

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SIMONE BUCCO DECIDE DA SOLO. NON RISPETTA LO STATUTO DELLA PRO MAROSTICA. È L’ASSEMBLEA DEI SOCI CHE APPROVA “LA DETERMINAZIONE DEGLI INDIRIZZI E DELLE DIRETTIVE GENERALI DELL’ASSOCIAZIONE”

Noi abbiamo partecipato all’ultima assemblea della Pro Marostica. Si è solo parlato di bilancio e di soldi in cassa. Ora apprendiamo dalla stampa gli importanti cambiamenti in essere per la Partita a Scacchi oltre le nuove modalità per parteciparvi come figuranti. Questi cambiamenti a norma di statuto devono essere approvati dall’Assemblea dei Soci e prima attentamente discussi.
Noi veramente non comprendiamo un simile atteggiamento completamente al di fuori delle regole di Bucco. Anche perché noi siamo d’accordo che la Partita a Scacchi vada reinventata diventando veramente sempre più un grande spettacolo e quindi approviamo le novità che, tra l’altro, avevamo proposto anche noi. Come la necessità di avere un regista di fama a supporto dell’organizzazione locale. Il che è una opportunità anche di comunicazione/marketing.
A maggior ragione non capiamo perché non ci si voglia confrontare con i Soci. Si vuole insomma fare i “padroni” della Partita a Scacchi, decidendo da soli, perdendo di vista l’importanza del coinvolgimento dei cittadini di Marostica, Soci della Pro Loco.

Per nostra esperienza professionale simili atteggiamenti posso addurre gravi sospetti di interessi personali che sarebbe bene assolutamente evitare. La Partita a Scacchi deve senza dubbio adeguarsi ai tempi, essere una manifestazione di elevato livello professionale, avendo sempre come riferimento lo straordinario libretto di Mirko Vucetich. Ma il tutto deve essere fatto nel rigoroso rispetto delle regole statutarie della Pro Marostica.

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CARLA FRIGO PENSA ED IL NUOVO “CULTURA MAROSTICA” SPECIALE PER I 100 ANNI DELLA PARTITA A SCACCHI IN PIAZZA DI FRANCESCO POZZA, PONE ALCUNE QUESTIONI

Che dire? Diciamo che l’approccio culturale è abbastanza completo ed è una rappresentazione reale del progetto della Partita a Scacchi con personaggi viventi.
Si è cioè messo a fuoco l’avvenimento con le sue date fondamentali: il 1923 ed il 1954.
In pratica la prima idea di Francesco Pozza che sognava la Piazza come una scacchiera con pedine medioevali, idea approvata dai vari amministratori comunali, e la creazione di una storia da parte di Mirko Vucetich per avere la possibilità di una reale rappresentazione.
Evidentemente emerge una grande capacità creativa da parte di un gruppo di cittadini di Marostica che in circa 30 anni sviluppano una valorizzazione storica della propria cittadina.
Adesso a capo della Pro Marostica abbiamo il Simone Bucco, politico locale piuttosto navigato e con anche scheletri vari nell’armadio, che riesce a barcamenarsi culturalmente grazie all’apporto di Carla Frigo, il personaggio “pensante” della Pro Marostica.
Non c’è comunque, come nel passato, alcun gruppo “storico” che supporti oggi la Partita a Scacchi di Marostica. Anche pensando con creatività a dare ad ogni manifestazione una lettura sempre diversa ed avvincente.
L’opera di Mirko Vucetich infatti a nostro parere andrebbe sempre reinterpretata, come qualsiasi rappresentazione teatrale, anche per un maggior impatto comunicativo.
Magari potrebbe essere interessante affidare ogni volta la regia ad illustri nomi di teatro o cinema per una loro visione ed reinterpretazione. Sempre però mantenendo una forte organizzazione, anche nella regia, nella mani della Pro Marostica.
Tutto ciò pensando che lo spettacolo dovrebbe avere ormai una sua autonomia economica senza prebende pubbliche ed a proposito Summer Festival insegna.
N.B.: Il numero di Cultura Marostica è reperibile presso la Biblioteca.

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