Per riprendersi un ruolo e ovviamente vendere più copie il Gazzettino iniziò nel 2013 a livello locale ad essere “spregiudicato” sulle notizie. A non censurare più. Fornimmo informazioni sulla vicenda dell’appalto e cominciò a pubblicare. Cosa di cui vergognosamente mai il Giornale di Vicenza ha parlato in questi anni. Eppure i fatti sono certi e documentati. Ed è un fatto giornalistico da dover certamente pubblicare.
Riportiamo l’articolo apparso allora e che certamente ha avuto poca diffusione, ma è interessante leggere le dichiarazioni di Scettro che finge di non conoscere l’appalto (era lui il Sindaco!) e particolarmente l’incredibile clausola capestro che obbligava il Comune a pagare la cifra superiore a quella della base d’asta escludendo incredibilmente per contratto una commissione arbitrale. Differenza di soldi poi diventati ben 910.000 euro! Non bruscolini. Allora avendo solo partecipato alla seduta del Consiglio Comunale che deliberava il pagamento, avevamo chiaramente capito che c’era sotto qualcosa. Era evidente, ma allora tutto restava chiuso tra le “mura” del Consiglio Comunale tra furbi, incompetenti e forse ricattati.
Santini nell’ultimo Consiglio Comunale chiede per la minoranza spiegazione sulla rinuncia al contributo per l’asilo nido in favore del Museo degli Scacchi con aumento anche dei costi per 203.000 euro, rilevati dal consigliere Pizzato. Il Sindaco Mozzo risponde che per l’asilo nido si poteva rinunciare al finanziamento previsto di 800.000 euro su 2.000.000 di spesa, mentre per il Museo c’era il rischio di esporre il Comune al danno erariale oltre che perdere la donazione della collezione degli scacchi. Inoltre servono soldi per sistemare le frane. Colosso, assessore al bilancio, a proposito dei costi aggiuntivi segnala che il progetto era di qualche anno fa. Certo che per noi un aumento dei costi di quasi il 50% è incredibile e rileva notevole improvvisazione nel progettare il Museo. Insomma l’inutile Museo degli Scacchi diventa un macigno per la realizzazione di ciò che veramente serve alla cittadinanza. L’asilo nido è indispensabile per frenare il forte calo demografico in atto a Marostica e dare alle famiglie un reale sostegno per avere figli con un minimo di tranquillità. Il problema delle frane era noto ed andava in tempo preventivato. Osservatorio Economico Sociale di Marostica
Siamo realmente stupiti della risposta ricevuta dal Presiedente della Compagnia delle Mura Duccio Dinale alla nostra osservazione sul contributo erogato dal Comune per l’acquisto di un furgone usato. Abbiamo semplicemente detto che il Comune avrebbe potuto pagarlo interamente se non avesse buttato dalla finestra tanti soldi per cause temerarie nei nostri confronti per una serie di articoli critici nei confronti dell’Amministrazione. Duccio Dinale la mette come fossero questioni personali, come se le nostre osservazioni riguardassero una presupposta inimicizia personale con il Mozzo. Eppure il Dinale qualcosa dovrebbe aver imparato avendo fatto per anni il consigliere comunale come rappresentante di una parte dei cittadini. Personalmente non ho alcuna questione personale nei confronti del Mozzo, che tra l’altro giudico un “ragazzotto” simpatico. Ho solo espresso opinioni su fatti dell’Amministrazione comunale come riconosciuto anche dalle sentenze del Tribunale. Se l’avessi messa sul piano personale sarei stato condannato. E addirittura chiede “di non provocare né la Compagnia delle Mura né l’Amministrazione Comunale sul nostro vicendevole rapporto”. Insomma stai zitto e non rompere. Ma al di là di questo singolo fatto è una dimostrazione di come i cittadini a Marostica siano condizionati nel loro comportamento dai rapporti con chi governa. Soprattutto chi ha a che fare con l’amministrazione pubblica. Si sa benissimo che a Marostica hanno dettato e dettano legge architetti e geometri che vedono nell’amministrazione comunale il loro principale interlocutore. P.S.: La lite temeraria è una azione legale esperita con la consapevolezza dell’infondatezza di tale azione per danneggiare la controparte. Osservatorio Economico Sociale di Marostica
“Nato e cresciuto in Trentino, allora parte dell’Impero austro-ungarico, fu membro della Camera dei deputati austriaca per il collegio uninominale della Val di Fiemme. Dopo la prima guerra mondiale e l’unione del Trentino al Regno d’Italia, fu esponente del Partito Popolare Italiano. Arrestato dai fascisti, visse emarginato durante la dittatura di Benito Mussolini, alla cui caduta riemerse come leader incontrastato del suo partito, la DC. Fu l’ultimo Presidente del Consiglio dei ministri del Regno d’Italia, sotto la monarchia di Umberto II, poi brevemente capo provvisorio dello Stato dopo il referendum del 2 giugno 1946. Successivamente a tale incarico, il 13 luglio gli venne affidato, da parte di Enrico De Nicola, il compito di formare un nuovo governo, diventando il primo Capo del Governo dell’Italia Repubblicana; inaugurò la stagione politica del centrismo, cioè la coalizione formata dalla DC e dai cosiddetti partiti laici: PRI, PLI e PSDI.” “Tra gli errori politici giustificò l’annessione dell’Austria al Reich criticando il “processo di scristianizzazione” portato avanti a suo dire dal Partito Socialdemocratico austriaco e nel 1937 appoggiò le posizioni della Chiesa favorevoli al nazismo in opposizione ai comunisti tedeschi. Tra queste, quella del Segretario di Stato Eugenio Pacelli, futuro Papa Pio XII che, a pochi mesi dall’ascesa di Adolf Hitler al potere (30 gennaio 1933), aveva firmato il Reichskonkordat con la Germania. Questo discusso concordato accordava il riconoscimento della Chiesa a un regime come quello nazista che segnò la fine di ogni vita democratica in Germania e l’avvio delle persecuzioni razziali antisemite. In questo contesto vanno collocate le posizioni di De Gasperi che, all’indomani dell’Anschluss austriaco, scrisse: «La liquidazione delle fortune ebraiche allarga le prospettive degli affari per gli altri, e i posti di avvocati e di medici rimasti vacanti aprono uno sfogo alle carriere».” La mostra dal titolo “Servus inutilis Alcide De Gasperi e la politica come servizio” si terrà dal 18 gennaio al 09 febbraio 2025. Lo sponsor è la ditta Ecostil Grup S.r.l. con 1.000 euro. Di questa iniziativa non c’è stata alcuna informazione alle associazioni culturali né tantomeno alla Biblioteca e la delibera n.171 del 17.10.2024 della Giunta Comunale non è presente nell’archivio.
Ci hanno incuriosito le due delibere del Comune di Marostica per la protezione civile. La prima stanzia 8.000 euro per il Corpo Volontario Antincendio e Protezione Civile Marostica – ODV” e la seconda per altri 8.000 euro alla “Associazione Nazionale Carabinieri – Nucleo di Volontariato e Protezione Civile 184 Marostica”. Le due associazioni sembrano dei doppioni. Per una piccola cittadina ne basterebbe una. Infatti il testo della struttura operativa parla solo di volontari della Sezione comunale di protezione civile, non dei Carabinieri. Leggiamo dal sito del Comune di Marostica: “Struttura Operativa Comunale (C.O.C.) Il Sindaco, quale Autorità comunale di protezione Civile, al verificarsi dell’emergenza nell’ambito del territorio comunale, si avvale del Centro Operativo Comunale (C.O.C.) per la direzione ed il coordinamento delle attività di soccorso e di assistenza alla popolazione colpita. Il COC è formato dalla Sala Decisioni e dalla Sala Operativa. La Sala Decisioni è la sede della gestione coordinata dell’emergenza dove operano le funzioni di comando e di informazione alla popolazione. La Sala Operativa è organizzata per Funzioni di Supporto, ed è il luogo dove devono confluire tutte le informazioni riguardanti l’emergenza. Per ogni Funzione di Supporto è individuato un responsabile che, in situazione di pace, collabora con il Servizio di Protezione Civile del Comune per l’aggiornamento dei dati e delle procedure, mentre, in emergenza, coordina l’intervento della Sala Operativa relativamente al proprio settore di competenza. In caso di emergenza, ci si avvale di risorse, ovvero l’insieme di persone, mezzi, materiali e infrastrutture che possono essere utilizzate per far fronte ad una situazione di emergenza. Le risorse di persone, a livello comunale, si riferiscono agli operatori del Corpo di Polizia Locale, ai volontari della Sezione comunale di protezione civile, nonché ai quadri dell’Amministrazione comunale (Vice Direzione Generale Servizi Tecnici, Divisione Infrastrutture e Mobilità, Divisione Servizi Sociali, Divisione Ambiente e Verde). Le risorse materiali e mezzi comprendono le dotazioni organiche dell’Amministrazione comunale, del Corpo di Polizia Locale, delle Strutture di supporto e la disponibilità offerte dalle organizzazioni di volontariato e del mercato privato. Infine, le infrastrutture, che costituiscono il necessario supporto logistico alle attività di protezione civile, riguardano le strutture scolastiche, ospedaliere, alloggiative, gli impianti sportivi, le aree di emergenza (attesa, ricovero e ammassamento), la stazioni di collegamento, i parchi e i giardini.” Osservatorio Economico Sociale di Marostica
Noi proponiamo un serio gruppo di lavoro per creare una forte azione di promozione per far in modo che il centro culturale del Castello Superiore abbia uno sviluppo nel migliore dei modi. Certamente la location è strepitosa in cima alla collina baluardo tra l’altopiano di Asiago e la pianura. Un ampio cortile ed un edificio appena restaurato con notevoli spazi ed un bar ristoro sono momenti che si stanno realizzando. Mancherebbe una mini teleferica per il trasporto delle persone dal parcheggio sotto. Ma si potrebbe già iniziare con la situazione attuale con un attento controllo del flusso automobilistico. Ora sarebbe interessante indire una specie di concorso per dare un nome. O sarebbe sufficiente “Centro culturale al Castello Superiore di Marostica”? Al momento non ci viene in mente niente di meglio.
Erano appunto anni che lo dicevamo che il treno per fare un nuovo ristorante al Castello Superiore di Marostica era perso. Ristoranti ce ne sono anche troppi, non sono più i tempi degli anni ’50 quando fu inaugurato per sopperire ad una carenza di ristorazione di un certo livello in combinazione con la Partita a Scacchi. E la possibilità di utilizzo del Castello Superiore è completamente cambiata: occorre sempre più valorizzarlo con le mura ed utilizzare lo spazio per interessanti eventi di tutti i generi. Le tre esperienze fatte recentemente danno delle indicazioni positive. Anche se per la Mostra degli Umoristi si è fatta una iniziativa molto affrettata. Per l’iniziativa in corso su Van Gogh ci sembra che si sia sulla strada giusta. Comunque un bel bar, e per questo a breve ci sarà il bando come annunciato dal Mozzo all’apertura dell’iniziativa, con il pieno utilizzo del Castello con il suo meraviglioso paesaggio è veramente l’inizio di un nuovo percorso. Manca ancora sul retro una piccola cabinovia che elimini l’accesso con le macchine. È evidente però che ci sono degli aspetti organizzativi da non trascurare. Occorre prima di tutto una programmazione delle iniziative e poi decidere la gestione. Noi riteniamo che in una prima fase Teatris potrebbe andare bene, appoggiandosi al volontariato della Consulta delle Associazioni della Biblioteca. Ma ci sarebbe anche la Pro Marostica con il Bucco che però per il momento è preso dal costo del biglietto per pattinare.
Gli edifici delle officine Salin e della Breco’s sono spariti. Tra poco sarà il turno di quelli della Belfe. Il tutto per avere nuovi appartamenti dopo il cambio d’uso del terreno da industriale ad abitativo. E tutti sembrano felici senza alcun dubbio: buttiamo giù tutto ed edifichiamo cellette abitative. Ma in realtà i siti produttivi rappresentano la storia dei nostri tempi, Ne più ne meno come il Castello rappresenta l’epoca medioevale. E perché conserviamo il Castello e distruggiamo senza alcun ricordo le fabbriche dismesse? Eppure dentro i siti industriali vi hanno lavorato e vissuto migliaia di lavoratori portando ricchezza economica a Marostica. Ma non solo, dentro le fabbriche del passato si è formata quella conoscenza tecnica che ha permesso il sorgere di nuove imprese che oggi sono il successo economico della nostra città. Abbiamo a Marostica schiere di professori che esaltano giustamente l’arte, la musica e la letteratura, ma ignorano completamente la storia dell’economia presente, grazie al cui sviluppo possono continuare con le loro ricerche e conferenze. Ma per fare un esempio. La Belfe è stata una grande azienda dell’abbigliamento sportivo (vestì la spedizione sul K 2 nel 1954) con una struttura aziendale completa in termini di prodotto e marketing. Dal gruppo dirigente della Belfe c’è stata la disponibilità per concretizzare la Partita a Scacchi. Ora il Sindaco Matteo Mozzo, che probabilmente manca del necessario supporto culturale, si esalta nel cancellare il sito produttivo risolvendo il problema dell’edificio abbandonato, per costruire circa 80 speculativi appartamenti. Cancellando tutto. È un vero delitto contro la nostra città. Anche l’Associazione degli Industriali locale, che recentemente ha scoperto la “Cultura”, dovrebbe prendere posizione, perché restando zitta sarebbe come rifiutare il proprio Dna. Un suicidio.
Insomma l’avv. Luca De Mauri si inventa nell’udienza del 12 novembre scorso che noi avremmo anticipato la nostra assoluzione per la causa intentata dalla Dalla Valle e proseguita dal Sindaco Matteo Mozzo sull’appalto truccato del gas e presenta un nostro articolo spacciandolo come riferimento alla causa in esame ed invece si tratta di una altra assoluzione. Questo per dire che facciamo fake news. Tra l’altro l’avv. De Mauri cerca di interrompere la difesa del Morello contro ogni norma processuale. Non vuol sentire i fatti veri. Per questo l’avv. di Morello presenterà esposto all’ordine degli avvocati. Invece c’è l’imbarazzo del giudice che evidentemente ha capito che l’intero apparato del Comune di Marostica è coinvolto nell’appalto truccato del gas e nel coprire le responsabilità. È chiaro che la situazione è imbarazzante. Ma il fatto che l’udienza del 23/03/2024 è stata rinviata per eccessivi impegni di udienza del giudice permette di far scattare la prescrizione in agosto e quindi di fatto l’assoluzione di Morello dall’accusa di diffamazione ed il non procedere delle udienze. Il contenuto della sentenza lo conosceremo il 18 dicembre prossimo.
I soldi vengono per 900.000,00 euro dal PNRR, 473.964,26 da fondi regionale e 226.035,74 da fondi comunali. Rispetto al previsto c’è stato un aumento di 100.000 euro interamente finanziati dal Comune. La ristrutturazione è partita con l’aggiudicazione dei lavori alla fantomatica impresa Italsud 79 srl di Quarto (Napoli) e successiva risoluzione del contratto dopo alcuni lavori iniziali. L’appalto veniva quindi riassegnato alla seconda classificata e cioè la Eurocostruzioni srl di Padova che subentrò il 30/01/2024 con termine lavori il 18/09/2024. A causa di lavori aggiuntivi imprevisti la data di consegna è slittata poi al 31/10/2024. Gli incentivi per funzioni tecniche, cioè la somma che viene corrisposta ai dipendenti comunali tecnici se i lavori procedono secondo programma, è di 22.000 euro. A questo punto ci dovrebbe essere un comunicato del Sindaco Mozzo, se tutto è stato realizzato. Osservatorio Economico Sociale di Marostica