LA BIBLIOTECA “VILIPESA” DAL GEOM. SIMONE BUCCO CHE SE LO FA E SE LO MANGIA IL PROGRAMMA PER I 100 ANNI DELLA PARTITA A SCACCHI DI MAROSTICA

Noi riteniamo che l’unica istituzione culturale seria a Marostica sia la Biblioteca con la Consulta delle Associazioni. E qualsiasi iniziativa culturale a Marostica dovrebbe trovare riferimento e collaborazione in essa. Anche per il semplice motivo che se si presenta un libro sembra ovvio che la Biblioteca dovrebbe offrirne poi la sua lettura. Sappiamo però che in questi anni la Biblioteca è stata “preda” della locale politica e che la gestione con una cooperativa è un insulto al prof. Consolaro, creatore della moderna Biblioteca di Marostica. Ma d’altra parte con un assessore alla Cultura come il perito vitivinicolo Matteo Mozzo c’è poco da sperare per un cambiamento.
Ma il Bucco ovviamente sente la sua inferiorità culturale da geometra “fasso tutto mi” e quindi i cento anni della Partita devono essere gestiti culturalmente soprattutto dalla Pro Marostica. Tra l’altro alla Pro Marostica degli anni ‘50 con i suoi validi ed illuminati personaggi, veri artefici con l’artista Vucetich della Partita, non è dedicato nulla. Problemi probabili di inferiorità manageriale e culturale dell’attuale Pro Marostica nel confrontarsi con quella degli anni ‘50.

Ed il programma di conferenze presentato è in linea però con quanto da noi sostenuto da un po’ di anni, anche in polemica con Roberto Xausa sostenitore di cause familiari, senza che questo ci venga ovviamente minimamente riconosciuto, essendo per Bucco solo soggetti da querelare se non la pensiamo come lui.
Il programma afferma cioè che la Partita non va vista isolata come semplice spettacolo di rievocazione, ma come finestra sulla Storia di Venezia del 1400. Come giustamente affermato da un relatore, Pieralvise Zorzi, si innesta nei “miti” della Serenissima come idea di successo.
Quindi chi ha stilato il programma, con ovvia supervisione del Bucco, lo ha fatto bene con cognizione di causa. Ma lo ha fatto isolato dal contesto, senza tener conto della complessiva realtà culturale di Marostica.

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ABBIAMO CONOSCIUTO BERLUSCONI PER LAVORO DAL 1982 AL 1998. POSSIAMO ESPRIMERE UNA NOSTRA OPINIONE CON SINCERITÀ E FRANCHEZZA

Acquistavo la pubblicità tv per conto di Fujifilm Italia da Publiitalia e partecipavo a tutti gli incontri che organizzava ed a cui partecipava personalmente. Berlusconi aveva i soldi per creare un monopolio televisivo addirittura acquistando, dopo una spietata concorrenza, Italia 1 e Rete 4 da Rusconi e Mondadori ed impedendo che passasse la normativa che un editore poteva possedere solo un canale tv. La Rai viveva una situazione assurda per cui pretendeva che fosse il fornitore non il cliente a dettare le regole. Per accedere alla tv di stato occorreva stanziare dei soldi per fare pubblicità sulle teste dei vari partiti “costituzionali”. E i pochi privilegiati che facevano pubblicità sulla Rai vendevano un sacco.
Berlusconi si è tuffato in un mercato nuovo con elevati guadagni e con le aziende che volevano fare pubblicità ai loro prodotti. Conosceva bene le potenzialità del mercato e lo ha sfruttato al massimo con dietro Craxi come padrino.
Poi la crisi del 1993. Craxi non c’è più e le banche gli impongono Franco Tanto’ come amministratore delegato. Vogliono rientrare dei soldi. Berlusconi però è fortunato perché in quel periodo la borsa esplode e così riesce a trasformare i debiti in azioni. Poi chiama tutti i grandi clienti ad una riunione e dice: “non ho più Craxi, le banche mi inseguono e quindi per difendermi scendo in politica. Concordate con i miei venditori una cena ad Arcore con i vostri Presidenti”. E dopo la cena alla mattina si spalanca la porta del mio ufficio ed il mio Presidente mi dice: “tu sei il nostro candidato al Parlamento”. La mia risposta è stata immediata, immaginando che fine avrei fatto: “tengo casa e famiglia a Venezia. No grazie”.

Certo che il mondo imprenditoriale fatto di piccole e medie aziende, che intravvedono nella pubblicità televisiva la possibilità di vendere molto di più, è totalmente con Berlusconi. E non c’è alcun giudizio sulla qualità del prodotto tv. Vanno benissimo anche culi e tette purché si raggiunga il target.

Poi le regole del business entrano in politica, con un confronto con politici che fanno fatica a contrastare il “nuovo” che avanza in cui il denaro è l’esclusivo filo conduttore.
L’unica vera riforma di Berlusconi è stata quella di sdoganare i neofascisti al grido che arrivavano i comunisti, quando non esistevano più. E ha tradito quella che era la regola del suo successo imprenditoriale: avere attorno a se’ persone capaci e competenti. In politica era da solo a fare e disfare. Gli interessava solo difendere i suoi interessi.
Uno ricordo in particolare di un competente collaboratore di Berlusconi, perché da bambino ci giocavo insieme quando veniva trovare i nonni: Davide Rampello. Quello che curava la regia di Canale 5. Poi farà anche il Presidente della Triennale e il regista del Carnevale di Venezia. Arrivato in Fujifilm ci trovammo a pranzo ricordando l’infanzia passata ed i nostri nonni che appunto abitavano nella stessa casa.

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RICOSTRUIRE LA SOCIALITÀ ATTORNO ALLA BIBLIOTECA. PROGRAMMIAMO INSIEME UNA SERIE DI INIZIATIVE

Diciamo che dopo il Covid con difficoltà la Biblioteca ha ripreso la sua attività. Solo da un paio di settimane la sala di lettura dei giornali ha ripreso a funzionare bene. Anche se dobbiamo dire che l’offerta di lettura, pur sufficiente, è piuttosto scarsa, se confrontiamo con ciò che offre Bassano. Però manca la socialità che c’era prima. Noi pensiamo che bisogna rilanciare il ruolo culturale e sociale della biblioteca con una serie di iniziative e con anche una comunicazione mirata. Al momento riteniamo che sia utile coordinare attentamente le iniziative che le singole associazioni propongono.

Forse sarebbe interessante un apposito seminario proposto dalla Consulta delle Associazioni sul ruolo che si vuole dare all’istituzione.

Noi come Associazione Amici/Volontari della Biblioteca abbiamo iniziato con una conferenza sulla Croazia e proseguiremo l’accordo con Avventure nel Mondo per presentare alcuni Paesi. Quello che comunque ci preme sottolineare è che va valorizzata la saletta Arpalice che è anche dotata di un mega schermo collegabile ad internet.
Con inoltre l’editore Attilio Fraccaro stiamo valutando di riprendere l’attività culturale che faceva la brava Paola con la piccola libreria Andersen. Inoltre potremmo programmare delle visite a mostre e musei della zona.

Sentiamo inoltre la mancanza di un collegamento con gli studenti universitari che frequentano la biblioteca esclusivamente come posto per studiare. Non ci sono iniziative mirate per loro o viceversa scambi sulla loro attività.

Scriviamo questo come momento di riflessione per dare nuova vitalità alla più importante struttura culturale della nostra Marostica.

Associazione Amici/Volontari della Biblioteca

IL MOZZO-LEGA SI PRENDE TUTTO IN CONSIGLIO COMUNALE A MAROSTICA AL DI FUORI DI OGNI COMPORTAMENTO POLITICAMENTE CORRETTO

Il concetto di gestione corretta e condivisa del Consiglio Comunale è sconosciuto alla Lega. C’è solo arroganza di potere.
Il Consiglio Comunale è l’organismo che decide e vota la politica di gestione del Comune. Ed ognuno dovrebbe svolgere correttamente il lavoro di maggioranza e minoranza con rispetto reciproco. Di decisione, eventuale apporto con proposte diverse e controllo. Ma non è un organismo di gestione come la Giunta. Ora sembrerebbe quanto mai opportuno che la minoranza avesse un rappresentante nella presidenza del Consiglio. E quindi presidente Lega e Vice uno della lista Santini.
Invece la spudoratezza della Lega non ha limiti e quindi si “pappa” sia il Presidente che il Vice, lasciando Santini a bocca asciutta. Quindi ecco la coppia Fantinato e Mara Dalla Rosa fare il Presidente ed il Vice del Consiglio. Sembrano proprio come Ciccio e Ciccia.

E Mozzo non capisce che ogni decisione avrà un suo riscontro. E sicuramente Santini, a meno che non sia rimbambito, della faccenda si vendicherà politicamente al momento opportuno. Auguri quindi a Mozzo nella sua gestione completamente blindata. Continua così ad infischiarsene di un minimo di correttezza politica. Quando sarà veramente, e lo sarà, messo in difficoltà se ne accorgerà. La politica non perdona. Noi siamo qui sulla riva del fiume ad aspettare come gli indiani. Il primo a passare sarà comunque Colosso col suo buco di bilancio.

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E CON GIORGIO SANTINI COME LA METTIAMO? L’OPPOSIZIONE ADESSO È TUTTA SUA. SARÀ CAPACE DI DIFENDERCI DALLA LEGA+NEOFASCI DI MAROSTICA?

È evidente che la base per giudicare una amministrazione comunale è il bilancio. Cioè la gestione delle entrate e delle uscite, ricavi e costi. Quando abbiamo informato una settimana prima delle elezioni Santini che il conto economico del Comune 2022 era sbilanciato con una consistente perdita, non c’è stata alcuna reazione. Incredibile. Eppure vengono evidenziati subito nel conto economico componenti positivi della gestione per 11.044.086,08 euro e negativi per 11.678.005,50 con una differenza negativa di -633.916.41 euro. Si poteva rimediare in parte solo con delle entrate straordinarie. E così è stato fatto. Ma quali sono queste entrate straordinarie? Dopo i sassi delle Mura valorizzati 5 milioni tre anni fa adesso cosa ha inventato Colosso?
Abbiamo chiesto a Santini di approfondire la faccenda. Non abbiamo ricevuto alcuna risposta. E questo appunto una settimana prima delle elezioni. Era una carta da giocare con la massima comunicazione ai cittadini.
Intanto Colosso andava in panico e si inventava la querela contro di noi due giorni prima del voto. Da Santini sempre silenzio.

Ma che gioco fa Santini? È una persona competente? È in grado di valutare attentamente le scelte economiche che stanno facendo in Comune?

E poi il gruppo eletto è organizzato per controllare quello che Mozzo sta realizzando in un modo che a noi sembra molto improvvisato e comunque senza alcuna discussione con i cittadini? E l’improvvisazione per nostra esperienza nasconde sempre qualcosa.

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IL NEO FASCISTELLO MARCO GRAPPIGLIA CON YLARIA BIANCHIN PERDE IL PADRINO MATTIA IERARDI, COORDINATORE PROVINCIALE DI FRATELLI D’ITALIA

Grappiglia è la nuova politica giovanile senza moralità di Marostica. Infatti si fa da supporto della querela fasulla di Colosso, assessore al bilancio di Marostica, addirittura negando che il Colosso abbia ammesso la perdita in una riunione pubblica di presentazione della lista a nostra specifica domanda. E ci diffama su fb, poi cancellando il tutto dopo le elezioni.
D’altra parte è l’artefice con la Bianchin del colpo di mano di impadronirsi del simbolo di FdI, per appiccicarlo alla lista Mozzo, facendo fuori la coppia Scettro-Costa che si ritenevano gli unici rappresentanti di FdI a Marostica.

Ma il supporto all’operazione è venuto da Ierardi che forte del suo ruolo nel partito ha imposto il supporto a Mozzo, a cui Scettro era contrario.

Però l’esito elettorale a Vicenza con la pesante sconfitta del centrodestra ha vendicato l’operazione di potere di Ierardi che si è trovato nudo senza alcuna carega. Il personaggio sentendosi tradito dal proprio partito ha mollato tutto lasciando l’incarico di coordinatore provinciale ed annullando la propria iscrizione a Fratelli d’Italia. Ora il Grappiglia e la Bianchin dovranno trovarsi un altro “ducetto”.

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MARCO GRAPPIGLIA, FAMOSO “BALLISTA” DELLA LEGA DI MAROSTICA, AIUTA ENZO COLOSSO A DIFFAMARE MORELLO. MA LORY LOREDANA MARTUCCI RISPONDE…..

Si è dato da fare Marco Grappiglia a diffondere la notizia della querela a Morello di Enzo Colosso per “Le notizie di un falso buco di bilancio per condizionare il voto a Marostica finiscono in Procura”. Una querela senza un minimo di supporto perché si sono riportati semplicemente i dati pubblicati dal Comune. Era solo dovuta al panico pre elettorale. Bisognava giustificare il buco dando la colpa a qualcuno. Tant’è che a buona parte dei cittadini non gliene frega niente se il Comune potesse essere in difficoltà economica, avendo poi votato con ampia maggioranza per Mozzo.

Ma la cosa divertente è che il Grappiglia pubblica la “fenomenale” notizia anche sulla pagina fb gestita da Lory Loredana Martucci, quella per intenderci che ci ha querelati perché in un articolo sul nostro blog definimmo anni fa il suo comportamento nei nostri confronti “mafioso”. La sentenza è prevista a settembre. Ma stante il dibattito avvenuto durante il processo e le prove da noi presentate a dimostrazione delle diffamazioni e minacce ricevute allo scopo di difendere gli interessi personali, il dubbio ha attanagliato la Martucci.
Tant’è che il commento che fa allo scritto pubblicato da Grappiglia è:
“Ho aspettato a commentare. In procura di querele ne sono arrivate, ma tra:
“Il fatto non costituisce reato”
“Linguaggio colorito”
“Diritto di critica”
“Tenuità del fatti”
la persona in questione ha avuto sempre vittoria, o non colpevolezza”.

Mai ci saremmo aspettati dalla Martucci un simile riconoscimento di vittoria sulle querele. Grappiglia forse dovrebbe imparare con il suo amico Colosso e chiedere consiglio alla Martucci.

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IL BILANCIO FANTASMA DI MATTEO MOZZO E DEL SUO “SOCIO” ENZO COLOSSO A MAROSTICA

Sembra incredibile, ma è proprio così. Dopo la pagliacciata della pseudo denuncia, sinonimo di panico per la nostra scoperta, per aver affermato l’esistenza del buco di bilancio nel conto economico del Comune nel 2022, ecco che vinte le elezioni grazie ad una marea di allocchì, creduloni del motto “fatti non chiacchiere”, tutto tace. Ed i fatti reali sono l’arrivo dei bollettini da pagate per l’Imu e la Tari.

Eppure tutte le associazioni, i club, gli enti vari, le società sotto varia forma presentano il bilancio consuntivo e preventivo e lo discutono con gli associati o i soci.

Invece il bilancio del Comune di Marostica resta un mistero. Non c’è alcuna presentazione ne’ un quadro sintetico di ripartizione di spesa. Il bilancio di un Comune dovrebbe essere la prima comunicazione da fare ai cittadini. Perché si è bravi se si gestiscono bene i soldi.

Il Colosso invece tace e nasconde uno striminzito conto economico 2022 nella relazione di fine mandato del Sindaco. Ovviamente come abbiamo già detto conto economico con un bel buco di -927.236,7 euro se si fanno le dovute rettifiche con ricavi e costi di competenza del periodo.

Ed il fatto grave anche è che l’opposizione con capo Santini tace inebetita dallo slogan elettorale “si cambia insieme”. Ma si cambia insieme discutendo e decidendo l’utilizzo delle risorse. Altrimenti ci si aggrega al paese del bengodi promesso da Mozzo avviandosi verso il precipizio gestionale. Basta vedere la storia del ristorante del Castello Superiore.
Ci scusiamo con chi ci legge del nostro pessimismo, ma non crediamo affatto alle formule magiche e segrete del bilancio di Colosso, perché siamo sempre stati persone di numeri, di gestione con i piedi per terra.

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MAROSTICA HA COSTRUITO IL “MITO” DELLA PARTITA A SCACCHI, COME VENEZIA HA COSTRUITO I SUOI. GRAZIE AI PROBI MAROSTICENSI DEL SECOLO SCORSO

Fare una Partita a Scacchi vivente sulla Piazza a Marostica sembrava nel 1923 una goliardata. Invece grazie ad un gruppo di intelligenti ed orgogliosi cittadini di Marostica, raggruppati attorno alla locale Pro Loco, si è creato nei successivi primi anni ‘50 il “mito” della Partita a Scacchi, grazie anche all’apporto determinante dell’artista Vucetich, che ne ha scritto ed ambientato la storia.
Ma cosa è un “mito”? “Il mito non è una spiegazione che soddisfi un interesse scientifico, ma la resurrezione in forma di narrazione di una realtà primigenia, che viene raccontata per soddisfare profondi bisogni religiosi, esigenze morali, esso esprime , stimola e codifica la credenza; salvaguardia e rafforza la moralità; garantisce l’efficienza del rito e contiene regole pratiche per la condotta dell’uomo. Il mito è dunque un ingrediente vitale della civiltà umana; non una favola inutile, ma forza attiva costruita nel tempo”.

E questo mito della Partita a Scacchi è ripreso direttamente dalla tradizione veneziana. Basta pensare al mito di San Marco e del leone, ben ripreso nel testo della Partita. San Marco è apostolo ma soprattutto evangelista, braccio destro di San Pietro. È rappresentato dal Leone come simbolo della Resurrezione di Cristo. Nell’828 le reliquie di San Marco vengono portate a Venezia e l’evangelista diventa il protettore di Venezia. Si costruisce il “mito” del patrono di Venezia.

Ecco quindi una lettura reale e di estrema potenzialità di narrazione della Partita a Scacchi direttamente collegata a Venezia. Una piccola cittadina fortificata nel medioevo crea un mito per coinvolgere in modo forte i propri concittadini e con orgoglio presentare la propria storia. Ed il mito è così reale che ha un grande successo e notorietà. Ovviamente sta ai cittadini di Marostica mantenere e rafforzare la Partita a Scacchi, evitando confusione e litigi su chi è o è stato più bravo. Ma bisogna invece mantenere il livello culturale dei probi cittadini degli anni ’50.
Il prosecco invece ha una storia recente ed al momento non ha alcun mito se non la triste realtà che le api non sopravvivono nelle zone delle viti per i troppi pesticidi usati. E chissà quanti ne beviamo.

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DIEGO BLUE CHIMINELLO CHIEDE IL NOSTRO PIANO “B” PER IL CASTELLO SUPERIORE DI MAROSTICA, DOPO IL FALLIMENTO CONTINUO DELL’APPALTO PER IL RISTORANTE

Il Chiminello finalmente si è illuminato dopo continue, inutili e sterili polemiche su ciò che scriviamo. Infatti commenta il nostro articolo: “Esprima le sue idee, se le ha, proponga il piano B, se lo ha. Divulghi il suo sapere e le sue conoscenze . Grazie”.
Finalmente ha capito che dietro un nostro commento ci sono delle valutazioni. Particolarmente se si tratta di business, di cui abbiamo avuto lunga esperienza.

Sulla destinazione del ristorante, o meglio dello spazio disponibile al Castello Superiore alcune idee le abbiamo. Infatti ci sembra inutile continuare a prorogare l’appalto per il ristorante per trovare l’allocco che sborsi 72.000 euro all’anno per una attività tutta da ricostruire. E le responsabilità della assurda ed anti economica situazione sono chiaramente delle amministrazioni Dalla Valle e Mozzo. Ma tanto loro non pagano mai.

Ragioniamo in modo diverso. Diciamo no al ristorante, con una situazione di mercato abbastanza satura. Cosa si potrebbe fare? Quale può essere il Pano B? L’idea che ci è venuta è il Piano Bar. In senso ampio ovviamente. Cioè destinare lo spazio del Castello Superiore alla musica. Particolare concorrenza non ne vediamo in giro. Potrebbero inoltre essere valorizzati dei giovani, che potrebbero anche gestire la struttura. Ovvio che occorre ora un gruppo di lavoro che formalizzi un simile progetto.

Ma a cosa servono anche il Rotary, il Lions, la Fondazione Volksbank, la Pro Marostica? Potrebbero essere loro a formalizzare un piano di fattibilità su indicazione del Comune incapace con i suoi burocrati sclerotizzati e politici senza competenze a pensare in modo dinamico ed imprenditoriale. Noi siamo disponibili in base alle nostre competenze, senza alcuna polemica o ricompensa professionale.

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