412.500,14 EURO PER LA MENSA SCOLASTICA DELLA SCUOLA ELEMENTARE “OLGA GUGELMO” DI SAN LUCA. TUTTO OK?

Il munifico Pnrr è stato messo in pista anche per la mensa scolastica della scuola elementare di San Luca.
Il progetto è della studio Crestani 3C di Marostica con un costo di 39.859,94 euro.

Confessiamo che non conosciamo la problematica non essendoci stato alcun dibattito pubblico al riguardo. Ci viene però un dubbio: è una scelta corretta spendere 412.500,14 euro per una mensa scolastica per una piccola scuola elementare? Qual’e’ la situazione attuale e quanti sono gli iscritti? I genitori hanno condiviso tale scelta? Non vorremmo che dietro certe scelte si nasconda una scelta più “economicista” (in pratica “ciapemo i schei”) che reale.

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L’AMBIGUITA’ DELLA COMUNICAZIONE: MAROSTICA CITTÀ DEGLI SCACCHI O DELLA PARTITA A SCACCHI?

Quando parliamo di Partita a Scacchi non dobbiamo dare per scontata una tradizione che si basa esclusivamente sul “fare” un evento. Sul ripetere un evento senza una attenta riflessione di come lo comunichiamo.
Ne è esempio di come si tende sempre più a definire Marostica città degli Scacchi. Il che fa dimenticare quella che è invece la realtà, per inventarci una cosa che non è e svilendo la comunicazione.
Quando definiamo una città, come può essere un prodotto qualsiasi, va esplicitato il fattore differenziale ed unico che incuriosisce chi ascolta.
Ora cosa vuol dire “Marostica città degli Scacchi”? Che ci sono delle iniziative collegate agli scacchi. Ma possono essere migliaia le città che possono definirsi degli scacchi perché o fanno delle gare o hanno dei musei.
Nessuna ha una Partita a Scacchi con pedine viventi ambientata in una città medioevale con uno spettacolo del 1400 veneziano.
Quindi la definizione vera e sintetica da comunicare è “Marostica città della Partita a Scacchi” e anche con sottotitolo “con pedine viventi”. Il primo esempio è appunto con la rappresentazione del 1923. Che poi rimase fatto unico perché dietro non c’era una storia. Era un po’ una gogliardata. Vucetich creò la storia e quindi l’opera riproducibile.
La deviazione di comunicazione di “Marostica città degli Scacchi” porta a impoverire culturalmente dando valore ad una generica realtà degli Scacchi, che molte città possono vantare di avere, invece di valorizzare lo storico evento della Partita a Scacchi con personaggi viventi, l’Opera di Mirko Vucetich, che si basa sulla costruzione di un evento ambientato nel mondo veneziano del 1400 nella Piazza di Marostica.
Questa semplificazione di comunicazione da Partita a Scacchi a semplicemente degli Scacchi, fa perdere in modo sciocco ed incredibile l’importante effetto della comunicazione di definire un evento unico e non riproducibile a livello mondiale. È il fattore distintivo di Marostica: essere la città della Partita a Scacchi con personaggi viventi.
Il motivo di questa deviazione della comunicazione, perdendone l’importanza, è dovuto all’impoverimento culturale di Marostica in questi anni che dopo Vucetich non ha avuto personaggi che abbiano ripreso il suo lavoro approfondendo storicamente il mondo veneziano di quei tempi e proseguito con iniziative correlate.
Nasce così il generico modo di dire “Marostica città degli Scacchi” che tradisce e svilisce la realtà.
Per fortuna il libro di Andrea Speziali sulla figura dell’artista Vucetich ha ribadito l’importanza dell’Opera in se’, non come semplice gioco degli scacchi.

Nessuno quindi può tradire con la semplificazione di Marostica città degli Scacchi, perché Marostica con la Partita a Scacchi è portatrice di un evento unico ed eccezionale che fa della città con la sua Piazza, i suoi Castelli e le Mura la finestra del mondo veneziano del 1400 con una rappresentazione che vede impegnati oltre 600 figuranti, la maggior parte suoi cittadini.

Alessandro Morello
Associazione Amici/Volontari della Biblioteca

CI DOVREMMO TENERE ANCORA IL MOZZO E LA SUA TRUPPA CON LA SUA NUOVA “LINEA” POLITICA?

10 anni fa contribuii al raggiungimento del 16% dei 5 Stelle a Marostica. Lavorai costruendo il programma ed organizzando una serie di iniziative per inserire aria fresca in politica. Purtroppo il personaggio candidato Sindaco non era all’altezza ed il gruppo era manovrato da un “capetto politico”, molto limitato politicamente e rancoroso. Non aspiravo a nulla se non alla libertà di esprimere le mie opinioni. Tant’è che l’”eletto” una volta ottenuta la carega mi butto’ fuori dal gruppo appena espressi sul Gazzettino le mie perplessità sulla votazione che aveva tenuto in Consiglio Comunale, astenendosi, sulla vicenda dell’appalto truccato del gas.
5 anni fa tentai inutilmente di costruire una lista civica per poi alla fine appoggiare la candidatura di Mozzo, quando apparve all’ultimo momento, ritenendola l’unica possibile per rompere con il passato e fidandomi della sua promessa di verifica puntuale del bilancio e di una gestione partecipata con i cittadini.
In realtà il Mozzo è finito nelle braccia di Valentino Scomazzon e Simone Bucco, i reduci in Lega della vecchia politica. I risultati si sono visti. Capacità, questa si, di agganciarsi politicamente per avere finanziamenti, ma incapacità di concretizzazione, oltre che di assoluto menefreghismo per il parere dei cittadini e senza una gestione con un minimo di visione culturale per Marostica.

Adesso che ci resta da fare? Noi continuiamo con impegno e con successo, la nostra attività informativa con relative analisi e proposte, ben capendo però che i cambiamenti reali si fanno in Comune.
L’alternativa oggi realisticamente sarebbe una aggregazione attorno al Pd, una volta che il Bertazzo è sparito dalla circolazione, perché i numeri parlano chiaro ed il Mozzo cercherà di allearsi con i nuovi, si fa tanto per dire con una bella risata, di Fratelli d’Italia. Per la Dalla Valle invece sarebbe quanto mai opportuno che attendesse i risultati del processo sulla tangente del gas prima di scendere nuovamente in politica.

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A MAROSTICA PRENDONO ANCHE 405.000 EURO DAL PNRR PER UN MUSEO DELLE SCACCHIERE INUTILE. È UN BIDONE

Sarà solo una esposizione di scacchiere dono di un furbo collezionista che ha convinto la Bianchin & C. a prendersi a carico la sua collezione di scacchiere. In realtà Marostica non è la città degli scacchi come si vuol far credere e non viene svolto alcun torneo di rinomanza nazionale o internazionale, che meriti tale definizione. È la Città della Partita a Scacchi, che è una cosa diversa. Opera del geniale Vucetich valorizza Castelli, Piazza e Mura di Marostica con un grandioso spettacolo che si ricollega alla Venezia del 1400. La Partita a Scacchi è solo il pretesto per la sfida tra i due contendenti. Poteva essere un altro gioco.

Ma fare un museo “statico” delle scacchiere è una cosa fuori dal tempo. Oggi un museo per aver successo deve essere interattivo, coinvolgere il pubblico, non può appunto essere statico. Il più importante esempio di tale tipo di museo è il Muse di Trento che al visitatore fa intraprendere un viaggio tra natura, sostenibilità e tecnologia. Quindi non semplice visita di una esposizione di oggetti, ma partecipazione attiva del visitatore. E può essere fatto un museo della Partita a Scacchi, in cui alcune scacchiere possono giocare un ruolo coreografico.

Dietro al museo delle scacchiere invece non esiste alcuna progettualità e coinvolgimento del pubblico. Non è stata fatta alcuna ricerca. La giunta leghista si è fatta abbindolare da un suonatore di piffero che colleziona scacchiere, senza alcuna riflessione o consultazione di esperti di musei.

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TANTI SOLDI PERÒ POCHI FATTI A MAROSTICA, MA BASSANO NON RIDE, SIAMO QUASI AL DISASTRO

Proprio colpisce che il Teatro Astra, simbolo dei fasti passati di Bassano, stia in pratica crollando. E la società proprietaria dell’edificio si sta avviando felicemente al suicidio economico. Realmente non troviamo spiegazioni ad una simile situazione. Anche la Pavan brancola nel buio non sapendo che pesci pigliare.

E poi c’è il buco da riempire con qualcosa dell’ex Caserma Cimberle-Ferrari con la perdita all’inizio del mandato Pavan dei 10 milioni di finanziamento della Fondazione Cariverona. C’è stata la totale mancanza di rapida capacità di decisione. Adesso c’è l’idea del Genius Center da finanziare con un leasing privato. Come se lo scandalo del finanziamento della Pedemontana non insegnasse niente.
L’edificio del Tribunale è chiuso e non utilizzato da anni in attesa di un ipotetico ripristino del Tribunale utile da strombazzare solo in vicinanza delle elezioni. E che non avverrà realisticamente mai.

È appena scoppiato lo scandalo delle Case di Riposo con rette alle stelle e sotto utilizzate. La Pavan ha tolto la fiducia al Consiglio di Amministrazione.
Per non parlare della ipotesi di chiusura del Convento dei Francescani, simbolo di intervento nell’assistenza sociale.

Certo la Pavan ha dato il via all’ascensore/cabinovia per la risalita dal prato di S. Caterina. Probabilmente anche un anziano ci metterà meno tempo a piedi. E poi come si può rovinare un “dipinto” come quel particolare ambiente con rotaie e cabinovia?

L’unico aspetto di successo è quello cultuale: Mostra Canova, Mostra sui da Bassano, Opera Estate, Museo, Biblioteca ed il rinato Carnevale. Merito dei personaggi capaci che gestiscono le attività, ma anche della politica che non ha ostacolato è scelto le persone giuste. E sono arrivati i turisti non più “spaventati” dal marketing territoriale di certi personaggi sotto l’egida della fantomatica associazione Territori del Brenta.

A Marostica sembra che il nostro Mozzo abbia in tasca un sacco di soldi per investimenti. Ora però viene il tempo della realizzazione e finora in pratica si è visto solo la inutile ed orrenda nuova fermata dei bus. Poi vedremo la ristrutturazione antisismica della scuola primaria con l’utilizzo di una piccola impresa con sede vicino a Napoli, mentre i bimbi vanno a scuola nel patronato opportunamente riadattato in affitto a costi di mercato.
Dovremmo anche avere a disposizione quest’anno il Politeama dopo un’attesa incredibile.

Come maggior stratega culturale, stretto supporter del Mozzo, abbiamo il geometra Simone Bucco presidente della Pro Marostica. Il che è una prospettiva veramente da disperati.

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SI COMINCIA CON IL TOTO SINDACO CON I SOLITI NOMI. OVVIAMENTE ESCLUDENDO QUELLI IMPLICATI NELLA TANGENTE DEL GAS, FORSE

Ci comincia ad essere un po’ di agitazione in piazza a Marostica. Certamente non c’è rissa al momento per fare il candidato Sindaco. Noi avevamo proposto i nomi di Visentin e Guderzo, anche se gli interessati non sembrano gradire. Loro sono soddisfatti di quello che fanno senza pensare a qualcosa di diverso. E fare il Sindaco di una città come Marostica dovrebbe essere invece gratificante in quanto la cittadina ha una notevole notorietà e può essere utile anche nell’ambito di una propria attività professionale.
Qualcuno in piazza ammaliato dal profumo del caffè ci ha suggerito il nome di Roberto Xausa. Come curriculum non si discute, ma crediamo che ormai per Xausa il tempo sia scaduto da un bel po’.
Anche perché in questi anni non ha mai preso una posizione pubblica sulle problematiche cittadine. Ha fatto semplicemente il gestore di una “Opera Pia” secondo le volontà della Volksbank che ha dei soldini da spendere in beneficenza. Senza fare significative iniziative se non tenersi la poltrona in prima fila ad ogni cerimonia, come fosse un rappresentante pubblico e non un “addetto” di una azienda bancaria.

Sulla sponda Pd ovviamente sono in ballo due nomi: Santini e Capuzzo, mentre per il nuovo gruppo di FdI la Costa sembra in prima linea.

Ed alleanze sembrano difficili, anche con la Dalla Valle che più che a Calenda ha da pensare di come uscire dalla faccenda della tangente del gas, di cui ha coperto le responsabilità, forse dando con coraggio ulteriori spiegazioni dopo quelle date con molta fatica al Giudice in tribunale.

Insomma in questo momento il Mozzo, ex venditore di vino, ha la strada spianata per essere rieletto ed arrivare ai dieci anni da Sindaco anche se un bilancio vero e pubblico dei suoi cinque anni ancora non si è visto.

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MAROSTICA DIVENTERÀ LA CITTÀ DELLE SCACCHIERE NON DEGLI SCACCHI. MA NON SI RENDONO CONTO DEL RIDICOLO?

Regna in Mozzo & C. la più completa confusione mentale su che cosa sia la Partita a Scacchi di Marostica. Evidente frutto di una assoluta mancanza di una riflessione culturale.

Marostica è considerata la città della Partita a Scacchi. È errato che sia considerata la città degli Scacchi, in quanto non si svolge alcun torneo ne’ nazionale ne’ internazionale.

La Partita a Scacchi è solo l’ambientamento di un evento spettacolare riproducente storia, usi e costumi del 1400 veneziano. La grande idea dell’artista Vucetich di trasferire Venezia nella meravigliosa Piazza di Marostica.

A Messina, per esempio, si svolge un importante evento internazionale degli Scacchi con 120 partecipanti da tutto il mondo. Forse è Messina la vera città degli Scacchi.
Probabilmente con l’arrivo del fantomatico Museo delle Scacchiere, Marostica potrà aspirare a diventare la Città delle Scacchiere, non del gioco degli Scacchi.
Lo è della famosa Partita a Scacchi e la faccenda è diversa.

Ma senza alcun approfondimento culturale e dibattito la Giunta di Marostica decide di dare alla città la connotazione di “Città degli Scacchi” e non “Città della Partita a Scacchi”.
E qui trova la sponda nel famoso “Dott., Prof.” Bucco Presidente della Pro Marostica per cui la Giunta Comunale delibera di partecipare al Bando di concorso regionale “Città Veneta della Cultura” ipotizzando un programma per 230.287,95 euro.

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DRAMMATICA SITUAZIONE AL PROCESSO PER LA TANGENTE DEL GAS A MAROSTICA

Martedì 14 febbraio è stato il turno dell’interrogatorio della accusatrice Marica Dalla Valle, dopo che precedentemente aveva fatto saltare la riunione non presentandosi.
Ci ha accusati di diffamazione per aver detto che l’appalto del gas nasconde una tangente di 450.000 euro. Il Comune si è aggiunto al processo per “difendere” l’immagine dell’ente.
Subito l’avvocato della Dalla Valle ha cercato in modo provocatorio di impedire che l’avvocato di Morello ponesse delle domande. Ma il Giudice ha impedito tale manovra dando via libera all’interrogatorio della Dalla Valle.
Come si può dire che la faccenda è regolare quando su una prima valutazione di oltre 5.000.000 di euro da parte di Italgas si va a gara con 3.000.000? E poi si pagano a Italgas oltre ai soldi ricevuti da Ascopiave, che vince la gara per quella cifra, altri 910.000 presi dalle tasche dei cittadini?
Ma la Dalla Valle resta muta e non vuol rispondere quando l’avvocato di Morello Le chiede se era possibile dare continuità al contratto precedente senza appalto ed esborso di 910.000 euro. La Dalla Valle ammutolisce e più volte sollecitata dal Giudice a rispondere alla fine dice “credo proprio di sì”.
Allora perché è stato fatto l’appalto con un pagamento aggiuntivo da parte del Comune di 910.000 euro?

Alla fine dell’udienza il nostro avvocato stava per chiamare i carabinieri continuando l’atteggiamento offensivo nei suoi confronti dell’avvocato della Dalla Valle e del Comune.
Forse i nodi stanno per venire al pettine. Alla prossima udienza e sentenza.

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PAOLA CHIUDE. ADDIO ALLA PICCOLA LIBRERIA ANDERSEN TRA L’INDIFFERENZA DEL COMUNE

Mantenere una piccola libreria in un locale con l’affitto da pagare, non è facile. Anche perché in questi anni il mercato dei libri è completamente cambiato. Si vendono in internet, nei centri commerciali, nelle edicole. Una volta le librerie avevano l’esclusività. Ed il libro però è sempre al centro dell’attenzione con numerose presentazioni di autori e novità. Quindi l’interesse ed il mercato ci sono.

Ma si potrebbe sopravvivere? Purtroppo la logica del mercato è spietata e non tiene conto dell’importanza per una Comunità come Marostica di avere una libreria. Certo andavano (o vanno?) esplorate delle alternative. Noi ben 10 anni fa quando eravamo amministratori della Coop Consumatori avevamo proposto la vendita di libri in Coop soprattutto di autori locali. Con un discreto successo. Avevamo inoltre proposto un accordo con Paola in modo che rientrasse nel “mondo” Coop, che non può essere fatto solo di vendita di scatolette.

Ma la logica degli amministratori (e dei dipendenti “padroni”) è stata quella del mattone. D’altra parte come si poteva ragionare con Scomazzon, Consolaro e Capuzzo al di fuori di fare la “bottega” come tante? A loro la cultura non fregava niente. Invece la cultura utilizzata come cardine di un marketing relazionale efficace ed efficiente, può essere il cardine della fidelizzazione dei Soci. Ma occorre fare un master in marketing per capirlo?
Noi ci sentiamo dei predicatori nel deserto, dicendo cose logiche senza essere ascoltati. Intanto Marostica perde una incredibile opportunità e la capacità e l’intelligenza culturale di Paola.

È una ulteriore vergogna anche per Mozzo, tutto preso dal Museo delle scacchiere del Burundi, a cui non interessa nessuno, ed incapace di creare le condizioni culturali reali e necessarie per cui una bella libreria con la biblioteca è il perno per una cittadina come Marostica. D’altra parte prima di fare il Sindaco “vendeva vino” (dichiarazione di Mozzo al processo sulla tangente del gas).

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“CONFEZIONATA” PER LA PRO MAROSTICA LA CONCESSIONE ONEROSA PER 15 ANNI DELL’EX SEDE A&O IN VIA 4 NOVEMBRE

Scade l’1 marzo 2023 la domanda per avere in concessione per 15 anni l’edificio ex A&O.
I soggetti ammessi sono: “associazioni ed enti senza fine di lucro, aventi finalità civiche, culturali, di aggregazione sociale, turistiche e di promozione del territorio e della città Marostica, avvalendosi prevalentemente del volontariato”.

Una tale descrizione si adatta perfettamente alla Pro Marostica, unico soggetto nel territorio con queste specifiche caratteristiche, che in pratica diventa il candidato unico.

Il canone annuo richiesto è di 64.320,00 euro come da perizia esguita pagabile in rate mensili.

Legalmente dovrebbe essere tutto ok.

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